Regionali, Occhiuto risponde a Conte: «Dimissioni gesto di responsabilità, non di arroganza»
Il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato rivendica la scelta: «Ho dato ai calabresi la possibilità di giudicarmi. L’ex premier? Ricordi i commissari alla sanità che ha nominato lui»
«Conte dovrebbe avere lo stesso rispetto che io ho nei confronti della magistratura. Dovrebbe sapere che la magistratura non si fa condizionare dalle scelte politiche. Semplicemente la magistratura ha i suoi tempi, la politica ed il governo di una regione ha i tempi propri». Così il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato Roberto Occhiuto ha replicato al leader dei 5 Stelle Giuseppe Conte che oggi, durante un tour in Calabria, ha definito le sue dimissioni un «gesto d'arroganza di fronte a un'inchiesta giudiziaria».
Regionali, Conte a Vibo attacca Occhiuto: «Gesto di grande arroganza dimettersi per forzare le elezioni»«Ho deciso di non bloccare tutto – ha aggiunto Occhiuto – perché è complicato governare la pubblica amministrazione in Italia ed è complicato soprattutto in Calabria. Lo puoi fare se ti vedono come un presidente forte. Se ti vedono dimezzato diventa complicata qualsiasi cosa. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata che dopo tanta fatica per stabilizzare i lavoratori di Abramo Customer Care questi rischiavamo di andare in cassa integrazione perché non c’era un dirigente che si assumeva la responsabilità di firmare un decreto per poche migliaia di euro per trasferire le cartelle cliniche con un corriere dagli ospedali al luogo dove dovevano essere digitalizzate. Di cosa ha paura Conte? Ho dato la possibilità a lui e agli altri di chiedere agli elettori calabresi se ho fatto bene o meno in questi quattro anni».
Occhiuto ha replicato a Conte anche sul tema della sanità. «Loro – ha detto – girano per gli ospedali. Mi verrebbe da dire che, riferendolo a Conte, torna sul luogo del delitto perché dovrebbe ricordare i commissari che lui ha nominato. Ora ho visto che ha fatto vedere dei cantieri. Se ci fossero stati quei commissari da lui nominati, quelli che si perdevano il piano Covid, quelli che dicevano di essere stati drogati, probabilmente tutti gli ospedali che sta visitando sarebbero chiusi».
«Io, invece – ha concluso riferendosi a un confronto sulla sanità a Catanzaro promosso da alcune associazioni e saltato per l’assenza di Pasquale Tridico mentre era presente il candidato di Democrazia sovrana e popolare Francesco Toscano – ero qui perché volevo confrontarmi sui temi della sanità ma mi dispiace non poterlo fare. Credo non sia rispettoso in assoluto. È la seconda volta che succede e spero non succeda in futuro. Io invece ho detto di sì a tutti i confronti».