Regionali, Pino Capalbo (Pd): «Serve una nuova Calabria, vicina ai territori e ai cittadini»
Il sindaco di Acri, candidato Pd per la circoscrizione Nord denuncia la gestione centralizzata del governo dell’uscente Occhiuto: «Dall'acqua ai rifiuti, dall'ambiente alla sanità, tutto concentrato in capo alla Regione»
La Calabria si prepara alle elezioni regionali del 5 e 6 ottobre e uno dei candidati più attesi nella circoscrizione Nord è Pino Capalbo, sindaco del Comune di Acri dal 2017 e sostenitore di Pasquale Tridico nella corsa alla presidenza della Calabria nella lista del Partito Democratico. In un’intervista esclusiva al nostro network, Capalbo traccia un quadro della Calabria attuale e propone soluzioni concrete per affrontare le sfide della regione.
Che Calabria lascia il presidente Occhiuto?
«La Calabria che lascia Occhiuto contro corrente – afferma il sindaco di Acri – ,una regione accentratrice che ha mortificato ed espropriati i territori a partire dai comuni. Dall'acqua ai rifiuti, dall'ambiente alla Sanità con Azienda Zero, tutto concentrato in capo alla regione. Una regione ingolfata di gestione, anche spicciola, mentre arranca sui suoi poteri costituzionali: programmazione, legislazione e controllo. Una regione mostro, come mai stata nella storia del complicato regionalismo calabrese. Nessuna riorganizzazione dei poteri delle province, persino la città metropolitana di Reggio Calabria è stata privata dei suoi poteri, per assurde logiche politiche. Una Regione che non ha eguali nel Paese, dove si individuano sempre più sistemi territoriali vicini ai bisogni dei cittadini. In Calabria invece una grande bramosia di potere. Tutto questo va riconsiderato in tutti i grandi settori, noi vogliamo esaltare le vocazioni dei territori, col protagonismo dei sistemi locali fatti da istituzioni, forze sociali, nuovi saperi. Una regione snella capace di rispondere ai suoi doveri di programmazione, una legislazione con testi unici e non la legislazione delle “sagre” e dei potentati di turno. In una parola abbiamo bisogno di una nuova Regione».
Aree interne e spopolamento. Quali sono le soluzioni per limitare questo fenomeno?
Sul tema dello spopolamento delle aree interne, Capalbo è netto: «Il governo Meloni, ministro Foti, ha dichiarato che le zone interne sono destinate a un declino ineludibile che va solo accompagnato. Noi riteniamo questa ipotesi scellerata e inaccettabile. Le aree interne sono una straordinaria risorsa del paese, che negli anni hanno subito un decadimento, soprattutto in termini di servizi, che hanno provocato abbandoni e spopolamento. L'abbandono delle aree interne, di fatto, produce uno squilibrio anche sulle aree costiere. A ciò si è, negli ultimi anni, aggiunto un forte calo democratico e un invecchiamento della popolazione, tutto ciò pone domande nuove e drammatiche. Lavoro, servizi, a partire dai servizi socio-sanitari, istruzione, trasporti, digitale, vanno ripensati con una garanzia per le aree interne. Un piano straordinario di assetto idrogeologico, difesa del suolo, tutela ambientale e forestale per creare lavoro. Definire incentivi e parametri differenti per tutti i servizi che insistono nelle aree interne. Turismo lento e offerta ambientale di qualità come strumento trainante per attivare nuove attività e nuovi flussi turistici».
Perché la scelta di mettersi in gioco e di sostenere Pasquale Tridico?
«La Calabria ha espresso negli ultimi anni una classe dirigente di centrodestra legata a schemi precostituiti di gestione delle istituzioni e della cosa pubblica – dice Capalbo – . Occorre scardinare un’impalcatura che determina i ruoli e gli orientamenti politico-amministrativi. Pasquale Tridico è una personalità di certificata professionalità, che ha dimostrato nella direzione dell’INPS le sue capacità manageriali e di gestione delle risorse pubbliche, innovative e coraggiose, ed è nella capacità di rovesciare finalmente i paradigmi di una politica dove ragnatele di interessi hanno annientato la possibilità di attivare le risorse e le energie sane della Calabria e dei calabresi».
Proposte per la Calabria del candidato Capalbo...
L’emergenza principale della regione, secondo Capalbo, è la sanità: «Bisogna costituire un laboratorio di ascolto – sostiene il sindaco di Acri –, rivolto sia alle esigenze dei cittadini e sia alle proposte migliorative dei servizi sanitari, dedicando il proprio tempo e impegno di consigliere regionale con elaborazione di proposte e progetti che incrementino le prestazioni e i servizi sanitari, oggi inadeguati, e che riducano la distanza entro i confini regionali per molti che, nei sempre più numerosi viaggi della speranza, chiedono semplicemente il rispetto al diritto, inviolabile, della saluti».
Le aspettative di Capalbo sul consenso elettorale ad Acri...
Infine, sul consenso nella sua città, Capalbo evidenzia: «L’impegno di Pino Capalbo per la città di Acri viene ormai da lontano, con l’importante esperienza di sindaco dal 2017, premiata dalla sua comunità con la riconferma nelle elezioni del 2022. In un intenso lavoro è stata promossa la rigenerazione e la riqualificazione urbana, l’attenzione verso le esigenze sociali, miglioramento dei servizi comunali e rilancio delle attività culturali e di aggregazione. Le aspettative sul consenso espresso dal voto dei concittadini di Acri sono lusinghiere perché confermerebbero la solidità della fiducia che si è creata e che sta generando benefici all’intera comunità».