Regionali, Salvatore Mascaro (Fa): «Corro per dare voce a giovani e aree interne, la mia sfida è una Calabria unita»
Il candidato di Forza Azzurri per Occhiuto Presidente punta su sanità di prossimità, infrastrutture, lavoro giovanile e turismo: «Non servono proclami, ma scelte coraggiose e concrete per fermare lo spopolamento e rilanciare la nostra terra».
Siamo entrati nel vivo della campagna elettorale che porterà la Calabria al voto il 5 e 6 Ottobre prossimo. Finora però il confronto ha offerto principalmente lo scontro tra due principali protagonisti candidati alla Presidenza, Roberto Occhiuto per il Centrodestra e Pasquale Tridico per il Centrosinistra.
Proviamo a dare voce ai territori e ai candidati nelle liste di tutti gli schieramenti. Abbiamo selezionato sei candidati dell’area centrale, ed abbiamo fatto loro cinque identiche domande. Questa l’intervista Salvatore Mascaro, candidato nella lista Forza Azzurri per Occhiuto Presidente.
Qual'è stato l'elemento determinante che l'ha spinta a scendere in campo e candidarsi al Consiglio Regionale? È Soddisfatto del progetto messo in campo dalla sua coalizione?
«L’elemento determinante è stato l’amore per la mia terra e la volontà di dare voce a chi spesso non ne ha: i giovani, le famiglie, le piccole comunità delle aree interne che chiedono solo opportunità per restare e crescere qui. Un altro elemento è la mia voglia di crescere che va contro tutti, mi sento capace di spendermi per il mio territorio, il mio operato da Sindaco è differente da tutti gli altri anche per questo non ho l’appoggio di nessuno di loro, sono fuori dai meccanismi di partito e dalle promesse da marinai, corro da solo senza l’appoggio di nessuno è quello che uscirà fuori sarà il risultato delle mie amicizie, nonostante 90 candidature nella circoscrizione punto a fare un ottimo risultato. Il progetto della mia coalizione mi soddisfa pienamente: è un progetto serio, con una visione chiara di sviluppo e con l’obiettivo di continuare a costruire una Calabria moderna, capace di trattenere i suoi talenti e di attrarne di nuovi. Credo che insieme possiamo dare una svolta concreta al nostro territorio».
Lei è candidato in una circoscrizione che ha al proprio interno tre Province, quali sono per lei le emergenze che questo vasto territorio dovrebbe affrontare per primo? Cosa ha trascurato maggiormente questl'ultima legislatura?
«La circoscrizione è vasta e diversificata, ma le criticità sono comuni. Sanità di prossimità: servono strutture efficienti e medici sul territorio, potenziare i presidi ospedalieri presenti e far partire subito i punti salute. Lavoro e opportunità per i giovani: bisogna puntare su formazione, turismo e agricoltura innovativa e non su assistenzialismo. L’ultima legislatura non ha trascurato nulla, forse per non sembrare di parte le troppe risorse disperse e poche scelte strategiche per unire davvero le province».
Il dibattito Politico si è immediatamente acceso su Sanità e Reddito di Inclusione. La sua posizione su questi temi? Sulla Sanità, dal suo punto di vista, esiste un piano per renderla migliore? Oppure dobbiamo rassegnarci all'idea che questa vada sempre a peggiorare? Costruire ospedali non basta, così come dare la sola colpa ai predecessori.
«La sanità calabrese non ha bisogno di altri proclami ma di un piano operativo concreto, questi ultimi anni si è fatto tanto e lo sappiamo tutti, i problemi di oggi non dipendono dagli ultimi 4 anni di gestione occhiuto ma da una male gestione degli ultimi 40, personalmente io punterei su: potenziamento dei presidi esistenti; telemedicina per le aree interne; assunzione di infermieri e oss di comunità. Anche se una buona politica dovrebbe smetterla di dare la colpa al passato e cercare di trovare soluzioni e scelte coraggiose, non rassegnazione. Sul Reddito di Inclusione credo che faccia bene aiutare chi è in difficoltà, ma deve essere un trampolino verso il lavoro, non una condizione permanente di assistenzialismo».
Aree interne, trasporti e turismo che non decolla: una Regione che appare divisa e con distanze evidenti al proprio interno. Dopo anni di tante parole per andare da Crotone a Vibo si impiegano ancora 4h e l'aeroporto principale non ha collegamenti adeguati. È solo una mancanza di visione o è da rivedere come non disperdere le risorse che creano infrastrutture? La sua opinione a riguardo.
«Io vivo in un paese di montagna e i problemi sono tanti, in primis lo spopolamento. E per questo serve un piano integrato regionale che preveda essenzialmente strade sicure e veloci, collegamenti aeroportuali efficienti. Pertanto c’è da mettersi a lavoro per accorciare le distanze. Il turismo non decollerà mai senza infrastrutture, possiamo avere il mare più bello e i borghi più autentici ma se per arrivare da Crotone a Vibo servono 4 ore chi verrà? L’obiettivo è unire la Calabria, non dividerla».
Quali saranno le istanze più rappresentative che lei porterà all'interno dell'assise regionale se dovesse entrare in consiglio?
«Se entrerò in Consiglio Regionale porterò avanti una Politica mirata per queste istanze: Sanità di prossimità e diritto alla salute uguale per tutti; Trasporti e infrastrutture per collegare province e aree interne; Politiche per i giovani: incentivi per chi investe, formazione mirata e sostegno alle start-up; Turismo e cultura come motori di sviluppo; Agricoltura e sostenibilità per dare valore a chi vive di lavoro nei campi. Ma soprattutto mi impegnerò per i giovani. Una Calabria che funzioni a mio avviso parte da questi pilastri».