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08/09/2025 ore 13.53
Politica

Regionali, Tridico scommette sul progetto del centrosinistra: «Qui nasce il modello Calabria»

L’aspirante presidente della Regione, insieme al sindaco Falcomatà e agli altri candidati, provano a convincere gli elettori dell’unità e coesione della coalizione con una passeggiata sul Lungomare di Reggio. Bordate ad Occhiuto: «La ricandidatura? Uno schiaffo alla separazione dei poteri»

di Claudio Labate

Ascolto, informazione, presenza sui territori, vicinanza ai calabresi. La campagna elettorale di Pasquale Tridico si gioca sulla combinazione di questi imprescindibili elementi che servono anche a contrastare – dicono dall’entourage del candidato - la narrazione social di questi anni offerta dal presidente Occhiuto. Così, all’ora del tramonto, una passeggiata sul Lungomare Falcomatà, in compagnia del sindaco della città Giuseppe Falcomatà, è l’occasione giusta per far conoscere ancor di più il programma e farsi conoscere. Una iniziativa sposata da tanti altri candidati della coalizione che hanno scelto di percorrere il Lungomare al fianco del candidato presidente tra selfie e strette di mano.

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«È importante farlo all'aperto, circondati dall'affetto, dalla vicinanza di tanti calabresi che vogliono essere interpreti di questo cambiamento e – ha confidato Falcomatà - credo che immergersi nel cuore della città con una passeggiata sul lungomare possa essere un metodo tradizionale ma che guarda al futuro. Le campagne elettorali sono queste, sono fatte all'aperto, sono fatte di incontri, sono fatte di ascolto, sono fatte soprattutto di proposte che sono quelle che ascolterete in questa campagna elettorale che sarà ovviamente breve come tempi ma molto intensa e molto dibattuta».

Vero è che, forse ancor più per il centrosinistra, la partita nella partita è (ri)portare gli elettori alle urne. Il professore Tridico lo sa, come del resto anche chi lo sostiene: «La volta scorsa abbiamo avuto il 44% di elettori, un dato ridicolo, un dato incredibile che frustra la democrazia – ha esordito -. Probabilmente quegli elettori erano anche divisi e confusi dal fatto che c'erano tre candidati nel campo della sinistra, questa volta hanno la fortuna di avere un'offerta politica come non mai, un'offerta politica seria, responsabile e unitaria, e questo secondo me convincerà tutti quelli che si sono astenuti, perché hanno oggi un'offerta politica credibile, un programma condiviso».

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Affluenza e tenuta della coalizione allargata sono i temi politici sul piatto e il candidato presidente non lo nasconde: «È vero ci sono delle differenze nel mondo del centrosinistra, io l'ho vissuto soprattutto a Bruxelles, ma abbiamo la fortuna qui in regione di non avere la Difesa, di non avere la politica estera, che sono oggettivamente temi divisivi. Non sono questi i temi che affronteremo, i temi che affronteremo sono la sanità, lo sviluppo, le infrastrutture, la formazione, l'università».

Tridico: «Il modello Calabria serva da esempio al governo»

«Da qui parte un modello, quello della Calabria». Anche ieri sera Pasquale Tridico si è detto «veramente contento» per l’avventura intrapresa ormai da qualche settimana e che lo vedrà misurarsi politicamente nella sua terra di origine. «L'ha detto Conte, l'ha detto Schlein – ripete lui -: per la prima volta dopo 20 anni abbiamo delle regioni che vanno al voto, che possono essere un esempio per il governo nazionale, e partiamo proprio dalla Calabria».

Un motivo in più per crederci e per provare a scrivere una nuova storia nell’ambito di un centrosinistra che deve farsi sempre più largo per cominciare a produrre risultati politici. «Abbiamo tutte le forze progressiste, tutte le forze del centrosinistra per la prima volta unite. Io sono sceso in campo nella politica attiva nel 2024, l'anno scorso, l'ho fatto con un'intervista a un quotidiano importante dicendo una cosa, bisogna sconfiggere le destre e per sconfiggere le destre bisogna stare insieme, tutti nel centrosinistra, tutti nel campo progressista. Ecco da qui parte un modello, il modello Calabria che può portare al governo nazionale le forze progressiste e le forze del centrosinistra».

Tridico esalta quindi la volontà e la convinzione di aver costruito un'alleanza forte, basata sui programmi e su figure di spicco: «Siamo contenti che da qui possa ripartire il sogno della nuova Calabria. Noi siamo pronti, siamo pronti per dare un nuovo volto a questa città e a questa Calabria, che non si meritava di essere innanzitutto schiaffeggiata così da Occhiuto che non si aspettava di trovare tutta l'unità del campo progressista, del centrosinista, del Movimento 5 Stelle, dei riformisti con noi. Hanno trovato un muro democratico».

Tridico: «La ricandidatura di Occhiuto? Schiaffo alla separazione dei poteri»

A proposito del ritorno improvviso alle urne per effetto delle dimissioni del presidente Roberto Occhiuto, Tridico mostra di non avere peli sulla lingua definendo quella di ricandidarsi la terza opzione, senza precedenti, che nessuno si aspettava: «Quando c'è un avviso di garanzia o un indagine con un politico, i politici di solito, anzi sempre, hanno fatto due cose, possono dire mi dimetto per affrontare serenamente un processo oppure possono dire vado avanti perché sono sicuro di me stesso, ho la forza della verità. Lui non ha fatto né l'uno né l'altro, si è dimesso e si è ricandidato credendo e volendo sfidare la magistratura perché pensa che siamo nell'America Latina, dove basta ottenere un voto popolare per renderlo estraneo alle indagini della magistratura».

Poi Tridico fa una riflessione che ripropongono in tanti: «L'indagine della magistratura continuerà a fare la sua strada, noi siamo garantisti, io sono garantista, e quello è un avviso di garanzia per corruzione. Occhiuto non è condannato, anzi, è in garanzia, è avvisato in garanzia, questo vuol dire che è tutelato fino ai tre gradi di giudizio, ma questo non può spingere a pensare che votato potrà essere sottratto all'indagine della magistratura, è veramente uno schiaffo all'istituzione democratica e alla separazione dei poteri».

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Da Reggio e dal suo lungomare, insomma, per Tridico riparte il sogno di uno sviluppo «diverso» della Calabria, «che mette le risorse laddove occorrono, ovvero sulle aree interne, sui collegamenti interni, sulla cultura di questa città, sull'accademia, sui conservatori. Abbiamo avuto oggi incontri con il mondo della cultura, con sanitari, con medici che sono veramente disperati per la sanità al collasso, con cittadini che ci chiedono un aiuto per fare di più e in fretta».

L’occasione è però ghiotta anche per Falcomatà che rilancia non solo la sua candidatura ma anche il tema principe per la Città Metropolitana. «Noi ci mettiamo in campo con lo stesso spirito di servizio che dedichiamo alla città da quasi 12 anni – ha detto il primo cittadino dialogando coi giornalisti - con amore, passione, con la voglia di vedere sempre più in alta la nostra città e il nostro tessuto metropolitano e con l'idea di portare in consiglio regionale quelle che sono state le battaglie che come città metropolitana abbiamo condotto in questi anni».

Una su tutte, appunto, quella dell'assegnazione delle deleghe, delle funzioni alla città metropolitana che «non sono una questione di partito, non sono una questione di rapporti più o meno buoni tra istituzioni, sono un diritto e sono qualcosa che è stato affermato da una legge e le leggi vanno rispettate non soltanto quando conviene, vanno rispettate sempre».

Di quanto le funzioni e le deleghe alla città metropolitana siano necessarie e di quanti milioni di euro siano stati sottratti al territorio metropolitano Falcomatà e i suoi offrono esempi ogni giorno: «proprio qualche giorno fa abbiamo incontrato i sindacati, i rappresentanti degli assistenti educativi, rispetto a una situazione di assenza di risorse, di mancati pagamenti delle ultime mensilità e rispetto a una situazione sulla quale la Città metropolitana ha ovviamente fatto la propria parte nonostante le difficoltà create proprio dal fatto di non avere delegate le funzioni e le deleghe».