Regione Calabria, quasi definito l’Ufficio di Presidenza tra certezze e possibili sorprese - NOMI
Idee chiare nella maggioranza, mentre per i due posti che spettano all’opposizione ci sono valutazioni in corso. Al Pd spetterebbe la vicepresidenza del Consiglio, ma c’è da sciogliere il nodo del capogruppo. Alla lista Tridico presidente andrebbe invece la poltrona di segretario-questore, ma occhio al M5S
Chiusa la partita per il Gabinetto di Roberto Occhiuto, a Palazzo Campanella martedì si comporrà anche l’Ufficio di Presidenza in occasione del primo Consiglio regionale che, per il suo esordio, sarà inizialmente diretto da Ferdinando Laghi: il più anziano tra i trenta eletti lo scorso 5-6 ottobre.
L’Ufficio di Presidenza, da rinnovare dopo trenta mesi a partire dall’11 novembre, è composto dal presidente del Consiglio regionale, da due vicepresidenti, uno dei quali in forza alle opposizioni, e da due segretari-questori, uno dei quali in rappresentanza delle forze di minoranza. I componenti saranno eletti nella prima seduta dell’assise.
Nessun dubbio per ciò che concerne la figura che dirigerà il pubblico consesso. Si tratta di Salvatore Cirillo, quasi 20mila preferenze per lui nella circoscrizione Sud e figura in ascesa in Forza Italia. Francesco Cannizzaro, prossimo candidato a sindaco del centrodestra a Reggio Calabria, è il suo alleato più influente e nel risiko delle poltrone da assegnare la parola del segretario regionale ha contato e non poco.
Sarà azzurra anche la poltrona di vicepresidente assegnata alla maggioranza. Toccherà con ogni probabilità a Pierluigi Caputo, 15mila voti nella circoscrizione nord nella lista Occhiuto presidente. Alla sua terza avventura in Regione, ha a lungo cullato ambizioni di entrare in giunta e non è detto che non lo faccia nel corso della legislatura sfruttando qualche assestamento fisiologico. Per il momento dovrebbe ripartire da dove aveva lasciato lo scorso 31 luglio.
Per il posto che spetta alla minoranza, il Partito Democratico si interroga su quale sia la strada migliore da battere. Il nome da indicare si intreccia inesorabilmente alla nomina di capogruppo che i democrat non possono sbagliare, anche alla luce delle polemiche interne sulla consistenza delle contrapposizioni al governatore Occhiuto nell’ultima legislatura. Tre gli identikit validi per le due posizioni: Ernesto Alecci, Giuseppe Falcomatà e Giuseppe Ranuccio.
Il ruolo di segretario questore la maggioranza dovrebbe affidarlo a Luciana De Francesco di Fratelli d’Italia, riconfermata a margine di una buona performance in provincia di Cosenza. Ha già guidato la I Commissione – Affari Istituzionali, adesso potrebbe effettuare un upgrade, fermo restando che c’è anche Angelo Brutto in lizza. L’ultimo posto dell’Ufficio di Presidenza spetta all’opposizione. Tecnicamente dovrebbe andare alla lista Tridico presidente arrivata alle spalle del Pd nella kermesse elettorale. Due gli eletti: Ferdinando Laghi ed Enzo Bruno. Ma occhio al Movimento 5 Stelle: non è detto che alla fine salti fuori una sorpresa.