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10/11/2025 ore 19.23
Politica

Regione, Tridico: «Strutturerò l’opposizione, per le dimissioni c’è ancora tempo»

Il candidato del centrosinistra cita Mamdani e commenta la sua campagna elettorale: «Rivendico tutto ciò che ho detto o fatto». Poi si espone sull’Ufficio di presidenza e boccia la giunta Occhiuto: «Una grande delusione»

di Antonio Clausi

L’analisi sul voto delle Regionali proposta da Asprom, è l’occasione per ascoltare da Pasquale Tridico quali intenzioni abbia per lo scranno di Palazzo Campanella a lui destinato. L’ex candidato del centrosinistra domani non rassegnerà le dimissioni, ma lo farà in un secondo momento entro i termini previsti dalla legge (60 giorni dalla proclamazione, ndr). «Organizzerò l’opposizione nel mentre – ha detto -. Perché siamo compatti e coesi al nostro interno».

Altro tema è il posto da segretario-questore da destinare alla minoranza: al netto del risultato ottenuto lo scorso 5-6 ottobre toccherebbe proprio alla lista collegata al nome dell’europarlamentare leader di Left. «È così – ha confermato -. Poi ci sarà anche la presidenza della commissione di Controllo e Garanzia che spero venga concessa ai nostri rappresentanti così da premiare tutte le forze che mi hanno sostenuto».

Teatro dell’incontro Palazzo dei Bruzi, col sindaco di Cosenza Franz Caruso a fare gli onori di casa e con la prima cittadina di Villa San Giovanni Giusy Caminiti a portare la sua testimonianza di lotta contro il Ponte sullo Stretto. Ha moderato l’incontro l’ex consigliere regionale Mimmo Talarico, mentre a Massimo Razzi, direttore de “Il Quotidiano”, è stato affidato un pregevole intervento di commento.

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Tridico, che intenzioni ha domani in Consiglio regionale?
«Ribadirò che l'opposizione è forte, compatta e unita. Lavoreremo per il bene della Calabria, organizzerò l'opposizione, lo schieramento che si è riunito attorno alla mia lista, al mio nome, e porteremo avanti le battaglie raccontate durante la campagna elettorale, ovvero la sanità. Non ci siamo dimenticati dei livelli infimi in cui la sanità calabrese versa: i problemi non sono finiti con la campagna elettorale. Continueremo a parlare di questo, a vigilare, a monitorare la carenza di medici, le liste d’attesa infinite, gli ospedali da costruire e tutto ciò che riguarda il diritto alla salute dei cittadini calabresi. È la prima esigenza, lo sanno tutti, e su questo continueremo a prestare la massima attenzione. Ma non è l’unica, perché ci sono infrastrutture fatiscenti».

C’è anche l’argomento Ponte sullo Stretto ad essere caldo…
«Sì, da Bruxelles fino alla Corte dei Conti, abbiamo continuato a portare avanti questa battaglia. Io stesso, a ottobre, ho incontrato la commissaria Roswell all’Unione Europea, e lei stessa aveva chiesto, in una lettera del 20 settembre, chiarimenti al Governo e alla Regione sulla situazione del ponte: le stesse domande poi poste anche dalla Corte dei Conti. Noi, anziché il Ponte, vogliamo infrastrutture vere. Per questo anche il 29 novembre saremo di nuovo in piazza per chiedere infrastrutture reali, anziché quelle fantomatiche di un ponte che drena risorse ma non soddisfa i diritti dei cittadini».

Quindi niente dimissioni? Resta il capo dell’opposizione per il momento.
«Organizzerò l’opposizione e, nei termini di legge, comunicherò le mie intenzioni».

Lei ha parlato di infrastrutture. Questa esclusione dall’Alta Velocità sta generando polemiche, perché dal centrodestra dicono che la Calabria sia inclusa.
«A me piacerebbe che ci fosse davvero. In realtà abbiamo presentato un’interrogazione alla Commissione Europea a firma di tutto il Movimento 5 Stelle, per chiedere perché la Calabria, così come la Puglia, la Basilicata e la Campania, fosse esclusa».

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Che giudizio esprime sulla nuova giunta Occhiuto?
«È stata una grande delusione. Non parte bene, perché si continua a premiare interessi di bottega piuttosto che competenze ampie, necessarie per rilanciare lo sviluppo della regione. Parte male dal punto di vista della rappresentanza regionale e geografica, e parte male anche dal punto di vista delle competenze».

Domani si comporrà anche l’ufficio di presidenza: il PD dovrebbe ottenere una delle vicepresidenze, mentre alla lista collegata al suo nome andare il posto di questore. È così o lascerete spazio al Movimento 5 Stelle?
«È così. Poi ci sarà anche la commissione di Vigilanza che, come è giusto in un sistema democratico, spetterà all’opposizione. A quel punto si deciderà in modo da dare soddisfazione a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale».

A oltre un mese dal voto, qual è la sua analisi personale? Cosa rifarebbe e cosa no?
«Rivendico la campagna elettorale che ho fatto. Sono stato a New York e a Washington nei giorni della proclamazione per una missione che presiedevo come Presidente della Commissione Fisco al Parlamento Europeo. Mi sono reso conto non solo delle distanze con gli Stati Uniti, ma anche di una grande novità a New York: la campagna di Zoran Mamdani, incentrata sui bisogni dei cittadini, quartiere per quartiere. Certo, la Calabria non è New York, ma c’erano esigenze simili: periferie in difficoltà, povertà diffusa, sotto-occupazione, difficoltà di accesso alle cure e ai servizi. Mamdani ha promesso trasporti gratuiti, assistenza ai bambini, salario minimo a 30 dollari».

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Ci si rivede?
«Io ho fatto una campagna basata sui bisogni dei calabresi, con proposte forti: dal reddito di dignità al rilancio della sanità, fino a soluzioni temporanee come l’abolizione del bollo auto per chi vive nelle aree interne, spesso isolate nonostante paghino le tasse. Era un modo per smuovere le coscienze e rilanciare uno sviluppo fatto anche di occupazione pubblica. Vedete, molti considerano queste proposte populiste: io le rivendico».