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19/04/2025 ore 17.01
Politica

Rende, Principe critica le scelte dem sulle Comunali: «Irto lascia il Pd in mano a vecchi strumenti del trasversalismo»

VIDEO | Il candidato a sindaco ha inaugurato la sua segreteria spiegando che chiederà subito, qualora eletto, di rivedere Agenda Urbana 21-27. Si dice stupito dal silenzio del segretario regionale dem. E sul Psc dice: «Manna, principale sponsor di un mio competitor, voleva massacrare la città»

di Antonio Clausi

Sandro Principe ha inaugurato il punto di incontro a Rende che fungerà da segreteria per le imminenti elezioni che lo vedranno protagonista con sei liste a suo sostegno. Prima si è concesso ai nostri microfoni in una lunga intervista video che proponiamo integralmente in apertura di articolo.

Il leader della Federazione Riformista incassato di recente anche l’appoggio, tra gli altri, di Pierpaolo Iantorno con cui ha condiviso l’intensa campagna referendaria per il no alla città unica. Il disegno di fusione partorito dal centrodestra in Regione, per Principe rappresenta ancora una minaccia nonostante l’esito del voto popolare. Ha definito l’attuale tornata elettorale il secondo tempo di quella culminata col referendum del primo dicembre. «Fino al termine della legislatura, il rischio è reale – ha ribadito -. La proposta non è stata ritirata e potrebbe essere portata in aula in qualsiasi momento».

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Principe preoccupato dal silenzio di Nicola Irto su Rende

Molto caldo il clima politico che abbraccia l’area urbana, con il Pd e il PSI ai ferri corti a Cosenza dopo la decisione di Incarnato di sostenere proprio Principe a Rende e non Bilotti come i democrat hanno scelto di fare. Laconico il commento del candidato a sindaco. «Io sono molto amico del senatore regionale Nicola Irto – ha svelato - ma il suo silenzio mi preoccupa nel momento in cui consente a vecchi strumenti del trasversalismo calabrese di comandare sul PD cosentino, mettendo sotto la propria perversa direzione anche esponenti che pensavano di essersi liberati da questi pesi».

«Quindi è un partito che vive una grande e pericolosa crisi di direzione politica - ha proseguito -. Non è in grado di aggregare un campo largo, e poi i numeri dicono tutto. Poi voglio aggiungere un dato: non credo che debba fare scandalo che gli eredi del vecchio Partito Socialista, nel momento in cui c'è un'alleanza riformista facciano questa battaglia insieme a noi, Incarnato e Caruso compresi».

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La questione dell’Urbanistica

Nei giorni scorsi sul web le prime schermaglie tra avversari politici, con i gruppi dell’ex parlamentare che in particolare hanno sferzato Marco Ghionna e Giovanni Bilotti sul tema dell’Urbanistica, fiore all’occhiello della città guidata dai Riformisti a cavallo dei due secoli. Principe, ha sottolineato come questa disciplina non si limiti a volumi e metri cubi, ma richieda una conoscenza approfondita di sociologia, economia e filosofia.

«Giovinetti inesperti messi lì da questi vecchi volponi come foglia di fico, in un'alleanza impresentabile, diciamolo pure, si avventurano su questo terreno senza avere la conoscenza dell'ABC della materia. Peraltro - l’affondo di Principe in piena campagna elettorale a Rende - negli ultimi dieci anni noi siamo stati fuori dal governo della città e mi pare che uno degli sponsor di questi nuovi soggetti inesperti che si presentano nell’agone politico sia l'ex sindaco Marcello Manna, che ha proposto un piano regolatore che massacrava alcuni settori della città come il Viale Parco Principe, dove il verde stato trasformato in residenziale». La sua proposta è chiara: rivedere immediatamente il PSC e anche l’agenda urbana 21-27, collaborando con la Regione e Cosenza per correggerlo e aggiornarlo.

Lo sguardo al sociale e il rilancio del centro storico

Sandro Principe nella nostra intervista si è rivolto soprattutto alle giovani famiglie, proponendo interventi urbanistici mirati a fornire alloggi accessibili. «Dobbiamo aiutare i giovani con normative che favoriscano l’impresa privata a prezzi contenuti, oltre a supportarli con lavoro e mutui agevolati» ha dichiarato. La sua visione include anche il rilancio del centro storico, non considerato una periferia ma un’area da valorizzare come polo culturale e turistico. «Abbiamo restaurato chiese barocche e beni culturali, salvandoli dal degrado. Vogliamo riprendere il progetto di un paese vivo, rendendo il centro storico un’attrazione».

Sul piano economico, infine, Principe punta a portare aziende innovative al centro di Rende, sfruttando strutture già destinate a ospitare start-up, e valorizzando l’area industriale con servizi moderni, come sportelli bancari e postali. L’università, definita un’eccellenza e un fiore all’occhiello, «sarà coinvolta in una cabina di regia per lo sviluppo di Rende, superando la sua attuale chiusura accademica». In apertura di articolo l'intervista integrale a Sandro Principe.