Rende, Principe punta al plebiscito: «Volevo godermi i nipoti ma sono tornato per guidare la resistenza»
L’ex sindaco spiega a Dentro la notizia perché vuole tornare alla guida di una città che vede «trascurata»: «È come una Ferrari tenuta in garage, anche l’occasione del Pnrr è stata sprecata. Andiamo a vincere, c’è molto lavoro da fare»
Sandro Principe, candidato a sindaco di Rende, è stato ospite oggi di “Dentro la Notizia” su LaC (rivedi qui la puntata), condotto da Pier Paolo Cambareri, nell’ambito dello speciale dedicato alle elezioni comunali.
Principe ha ammesso che il suo ritorno in campo non era nei piani. Dopo anni di impegno politico a livello regionale e nazionale, immaginava di potersi finalmente godere la famiglia e i nipoti. Tuttavia, la vicenda del referendum per l’annessione di Rende a Cosenza e quello che ha definito un “assalto” alla sua città hanno spinto molti suoi sostenitori a chiedergli di guidare una sorta di “resistenza” per preservare l’autonomia di Rende. «Non era nei miei programmi, pensavo di aver diritto a un po’ di tranquillità, di potermi godere la famiglia e i nipoti. Ma l’assalto alla città per una vera e propria annessione ha spinto molti amici, contrari all’operazione, a chiedermi di tornare in campo per guidare la resistenza», ha spiegato.
Questo contatto diretto con i cittadini, in un momento in cui la città appare trascurata e in difficoltà, ha acceso in lui il desiderio di contribuire al suo rilancio.
«Il Pnrr un’occasione sprecata»
«Non mi piace criticare chi mi ha preceduto, ma rispetto ai suoi momenti migliori, Rende oggi è trascurata», ha aggiunto, «e la battaglia per il referendum, insieme ai miei giri tra la gente, ha fatto emergere un forte desiderio popolare di cambiamento».
Rende, secondo Principe, è ancora una città con grandi potenzialità, grazie alle eccellenze lasciate in eredità, come l’Università della Calabria e un solido impianto urbanistico e industriale. Tuttavia, lamenta la mancata valorizzazione dei fondi del Pnrr, che avrebbero potuto correggere alcune criticità strutturali e dare un nuovo slancio alla città. «Abbiamo una grande università, una zona industriale e un impianto urbanistico solido, ma manca la capacità di fare il salto di qualità», ha sottolineato, «e il Pnrr sarebbe stato l’occasione giusta per colmare questo divario».
Principe: «Rende è una Ferrari tenuta in garage»
Paragona Rende a una «Ferrari tenuta in garage», con risorse inespresse che, se adeguatamente sfruttate, potrebbero attrarre investimenti e migliorare la qualità della vita. «Non possiamo usare i fondi straordinari per fare manutenzione ordinaria. Dobbiamo correggere i problemi strutturali, come facemmo in passato con il Viale Principe e il Parco Acquatico, altrimenti perdiamo occasioni cruciali», ha avvertito.
Per Principe, uno dei punti chiave è il rafforzamento del legame tra l’Università e l’area industriale, in modo da creare un ecosistema che possa attrarre aziende e trattenere i giovani talenti formati a Rende. «Non possiamo lasciare che i nostri giovani, formati in un ateneo di qualità come l’Unical, siano costretti a emigrare per trovare lavoro. Dobbiamo costruire un’economia locale capace di trattenerli», ha dichiarato.
«Metro leggera? Non importa il nome, basta che l’area urbana sia collegata»
Sul piano delle infrastrutture, Principe rilancia l’idea di un sistema di trasporti integrato tra Rende, Cosenza e l’area universitaria, sottolineando l’importanza di riprendere il progetto della metropolitana leggera, mai realizzato nonostante i fondi già stanziati in passato. «Non importa come la chiamiamo, metropolitana leggera o altro, ma serve un sistema di trasporto rapido e moderno che colleghi l’area urbana», ha detto, «e non possiamo continuare a perdere occasioni per progetti strategici».
Principe: «Chiedo un voto plebiscitario»
Infine, Principe si è soffermato sulla necessità di recuperare il senso di comunità, perso negli ultimi anni, e di restituire a Rende il decoro urbano che merita, investendo in manutenzione, cura del verde e valorizzazione del centro storico, che definisce un “gioiellino” da trasformare in un punto di riferimento per il turismo culturale. «I rendesi mi chiedono di restituire alla città il decoro che merita, con strade pulite, parchi curati e servizi efficienti» ha concluso, «e credo che questa sia una delle sfide più importanti per il prossimo futuro per questo chiedo un voto plebiscitario in modo da non perdere tempo e metterci subito al lavoro».