Rende, Principe torna Re e il primo pensiero è per la figlia scomparsa: «La vittoria è per Rosa Maria»
VIDEO | L’ex sottosegretario eletto sindaco al primo turno con un plebiscito riscrive le gerarchie nel centrosinistra e manda un messaggio al Pd: «I riformisti hanno vinto anche a Paola e Cetraro, i dem hanno perso il contatto con il loro mondo»
Principe torna Re. Non è un gioco di parole, ma la fotografia che una città consegna all’intera Regione. A Rende più del 58% dei votanti decreta la fine dell’era commissariale che già di suo aveva posto un punto all’amministrazione Manna durata dieci anni. È la sconfitta del centrodestra, presentatosi unito al fianco di Marco Ghionna e arrestatosi intorno al 20%, ma anche del Partito Democratico. Il centrosinistra si è frantumato: i riformisti a sostegno dell’ex onorevole, i dem al fianco di Giovanni Bilotti (15.1%) e l’accoppiata M5S-AVS a supporto di Rosella Gallo (5,1%). A completare il quadro il civico Luciano Bonanno (1.9%).
Una dedica toccante
Il primo pensiero del nuovo sindaco è volato all’amata figlia scomparsa un anno fa. «La vittoria - ha detto - va oltre ogni aspettativa e voglio dedicarla a mia figlia Rosa Maria che nella sua riservatezza, con lo stile di una gran signora, teneva a Rende, alla politica e naturalmente a me. E associo a questa dedica mia moglie, che da una vita si sacrifica». Emozionato ma lucido, il neo primo cittadino non si è tirato indietro dinanzi ai microfoni nonostante i suoi supporters lo stessero letteralmente assediando per dare il la alla festa.
«Sono un po’ frastornato» ha poi ammesso Principe subito dopo la conferma del risultato. «Si percepiva, dall’andamento della campagna elettorale, che il nostro messaggio era stato accolto e condiviso. Rende ha dimostrato di avere bisogno di essere ben governata. Ma questo successo, per come si sta delineando, supera ogni previsione».
Sandro Principe sindaco di Rende, il messaggio politico
Il nuovo sindaco di Rende Sandro Principe non si sottrae a una riflessione più ampia sul quadro politico regionale. «Il successo di Rende si inserisce in un contesto che vede riaffiorare, in molte realtà calabresi, una profonda nostalgia di riformismo e socialismo democratico. Vincono Aieta a Cetraro e Perrotta a Paola. Evidentemente il Partito Democratico non è riuscito a rappresentare pienamente quella sintesi di culture che doveva essere alla base della sua nascita. Ha perso il contatto con la sinistra moderna».
Poi un messaggio ai primi cittadini delle vicine città con i quali vuole rilanciare il progetto di area vasta e l’unione dei servizi. «Cosenza ha un sindaco socialista, Castrolibero ha visto l’impegno di Orlandino Greco al nostro fianco. Saremo in trincea – ha annunciato - anche su temi come la Sanità, perché è inaccettabile che i cittadini debbano attendere dei giorni per una prestazione e quindi finire in strutture impreparate nei momenti di emergenza. Anche senza poteri diretti, faremo sentire la nostra voce».