Riace-Gaza, il Governo dice No al gemellaggio: «Rapporti tra sindaci e Hamas». Lucano: «Atto di fraternità, non di politica»
Una lettera del ministro Calderoli blocca l’atto citando il parere negativo della Farnesina per presunti legami con i terroristi. Durissima la replica del primo cittadino: «A differenza di Palazzo Chigi, il mio Comune non si gira dall’altra parte davanti ai bambini uccisi»
Il governo Meloni ha espresso parere contrario al gemellaggio tra il Comune di Riace e la città di Gaza, in Palestina. La decisione è stata comunicata al sindaco Mimmo Lucano dal ministro per gli Affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, attraverso una lettera inviata martedì e redatta su carta intestata della Presidenza del Consiglio.
La missiva risponde allo schema di gemellaggio trasmesso a fine novembre al ministero e sottoscritto lo scorso agosto da Lucano, in collegamento video con il sindaco di Gaza City, Yahya Sarraj. Calderoli riferisce che, «a conclusione dell’istruttoria esperita presso le amministrazioni interessate, si rappresenta che il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale ha espresso parere negativo alla sottoscrizione del gemellaggio».
Nel testo viene riportata integralmente la posizione della Farnesina, guidata da Antonio Tajani, secondo cui «sussistono rilevanti motivi ostativi, connessi al legame esistente tra consigli locali e sindaci di Gaza e l’organizzazione terroristica Hamas, sottoposta a sanzioni da parte dell’Unione europea». Un legame che, sempre secondo il ministero, renderebbe il gemellaggio «suscettibile di arrecare un grave pregiudizio alla politica estera italiana», dal momento che «l’Italia sostiene senza ambiguità la necessità di escludere Hamas da qualsivoglia futuro politico e securitario nella Striscia».
Alla luce di queste considerazioni, Calderoli conclude che «non si ravvisano le condizioni necessarie al rilascio del prescritto assenso finalizzato alla sottoscrizione del gemellaggio in questione».
La replica di Lucano: «Atto di fraternità umana»
Durissima la reazione del sindaco di Riace, che affida alle sue parole tutta l’amarezza per una comunicazione arrivata alla vigilia delle festività natalizie. «Rimango senza parole alla Vigilia di queste festività», afferma Lucano, ricordando come «normalmente un sindaco, in questi giorni, si aspetta gli auguri dalle altre istituzioni». A Riace, invece, «arriva una lettera con la quale il governo Meloni, per bocca del ministro leghista Calderoli, ci dice che non abbiamo il suo assenso al gemellaggio del mio Comune con la città di Gaza, per oltre due anni assediata da un vero e proprio genocidio messo in atto da Israele».
Per Lucano si tratta di «una lettera gravissima» perché, a suo giudizio, «senza alcuna spiegazione nel merito, il ministero degli Esteri accusa il sindaco di Gaza di essere legato ad Hamas». Un’accusa che, secondo il primo cittadino, meriterebbe chiarimenti diretti da parte del ministro Tajani, «che, assieme a tutto il governo, sembra più interessato a capire cosa accade a Riace, piuttosto che impegnarsi in un reale percorso di pace in Palestina».
Il gemellaggio, rivendica Lucano, nasceva come «un atto di fraternità umana» con cui il Comune ha voluto «riconoscere un popolo martoriato dalla guerra», nel tentativo di «trasformare il dolore in speranza» e di unirsi «al messaggio di un mondo che nei palestinesi vede esseri umani e non terroristi».
Da qui la conclusione, carica di indignazione: Lucano si dice «esterrefatto perché quello che ho letto non è altro che un tentativo di azzerare una decisione di un Comune che non si occupa solo di buche nelle strade e che, a differenza del governo Meloni, non si gira dall’altra parte davanti ai bambini uccisi a Gaza».