Sezioni
Edizioni locali
05/10/2025 ore 06.30
Politica

Roberto Occhiuto, più di 30 anni di politica dalla Dc a Forza Italia: il governatore cerca il bis per non farsi logorare

I suoi slogan su lavoro fatto, turismo e reddito di merito per puntare alla riconferma. Un passato da editore prima di scoprire la politica. La sfida delle Regionali (ri)lanciata dopo l’inchiesta per corruzione della Procura di Catanzaro 

di Redazione Politica

Politico di lungo corso, cosentino, Roberto Occhiuto tenta il bis dopo essere stato eletto presidente della Regione Calabria nell'ottobre 2021, con il 54,6% delle preferenze. Queste regionali si svolgono con un anno di anticipo sulla scadenza naturale, proprio per la sua decisione, a luglio, di dimettersi - ricandidandosi contestualmente - per sottrarsi al logoramento, dopo avere saputo di essere indagato per corruzione dalla Procura di Catanzaro.

Un'inchiesta che riguarda la gestione di alcune società agricole nelle quali Occhiuto era socio e movimenti di denaro con altri soci ed in particolare con uno, coindagato, che poi avrebbe avuto incarichi pubblici. Occhiuto in campagna elettorale ha rivendicato l'attività svolta in questi 4 anni sintetizzata nello slogan «in 4 anni di più che in 40». E ha rimarcato, tra l'altro, di avere sbloccato progetti fermi da 20 anni per la costruzione di nuovi ospedali, di essersi impegnato nel lavoro su tre aeroporti calabresi «ottenendo il record storico di arrivi», di avere fatto riforme «mai viste prima». E ha annunciato, se sarà rieletto, «il reddito di merito»: 500 euro al mese ai giovani che scelgono Università Calabresi ed ottengono almeno 27 agli esami.

Nato a Cosenza il 13 maggio 1969, laureato in Economia all'Università della Calabria, giornalista pubblicista, imprenditore nel settore vitivinicolo e in quello dell'editoria di pregio, l’Ansa, nel suo profilo, ricorda che è stato direttore generale del gruppo di emittenti televisive calabresi Media TV che raggruppa alcune emittenti televisive calabresi come Ten, Rete Alfa e Telestars, creando un network televisivo.

L'inizio della sua attività politica risale al 1993 quando diventa consigliere comunale a Cosenza con la Democrazia cristiana. Nel 1994, con lo scioglimento della Dc, aderisce al Ppi di Mino Martinazzoli e l'anno successivo segue Rocco Buttiglione, segretario del Ppi, e l'ala del partito favorevole all'alleanza con Forza Italia di Silvio Berlusconi nella nascita del Cdu.

Nel 2000 abbandona il Cdu e aderisce a Fi con cui viene eletto, lo stesso anno, al Consiglio regionale con 8.588 preferenze, risultando il più giovane consigliere regionale del partito. Nel 2002, per dissidi con i leader locali di Forza Italia, aderisce al Ccd di Pier Ferdinando Casini che poi confluisce nell'Udc, con cui, alle regionali del 2005 viene rieletto consigliere regionale, ricoprendo l'incarico di vicepresidente del Consiglio.

Nel 2008 il salto in Parlamento con l'elezione nelle liste nell'Udc e, dal 2014 con Forza Italia. Dopo essere stato vice presidente vicario del gruppo azzurro a Montecitorio, dal 2021 ha ricoperto il ruolo di capogruppo - da febbraio 2024 è anche vicesegretario del partito - fino all'elezione a presidente della Regione Calabria. Carica che ambisce a tornare a ricoprire per ripartire con più slancio.