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31/12/2025 ore 15.08
Politica

San Giovanni in Fiore, Baldino sulla nomina ad assessore di Ambrogio: «Vicenda grave, interrogherò Piantedosi»

La deputata pentastellata interviene dopo la designazione del marito di Rosaria Succurro, decaduta dopo l’elezione a consigliere regionale: «Per tutelare legalità e credibilità delle istituzioni»

di Redazione Politica

«Quello che sta emergendo sulla gestione del Comune di San Giovanni in Fiore è un fatto politicamente e istituzionalmente molto serio, che merita attenzione e verifiche puntuali». Lo dichiara la deputata M5S Vittoria Baldino, commentando le notizie relative alla nomina ad assessore del marito dell’ex sindaca Succurro, dopo la decadenza di quest’ultima.

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«In quale Paese normale – sottolinea Baldino – una sindaca decaduta, già presidente della Provincia e oggi consigliera regionale, può continuare a esercitare un’influenza diretta sull’amministrazione comunale, arrivando di fatto a far trasferire deleghe e potere all’interno del proprio nucleo familiare? È una domanda che non riguarda solo l’opportunità politica, ma il rispetto delle regole, della trasparenza e della fiducia dei cittadini nelle istituzioni».

Secondo la parlamentare pentastellata, «le ricostruzioni riportate dalla stampa e le denunce pubbliche di esponenti che fino a ieri facevano parte della maggioranza descrivono una gestione che rischia di apparire opaca e fortemente personalistica». «Per queste ragioni – annuncia Baldino – intendo interrogare il ministro Piantedosi e scrivere al Prefetto di Cosenza affinché si valuti la vicenda sotto il profilo della legittimità degli atti e della correttezza istituzionale. Non si tratta di uno scontro politico, ma della necessità di ristabilire un principio semplice: le istituzioni non sono proprietà privata, né possono essere gestite come una dote di famiglia».

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«San Giovanni in Fiore – conclude – non merita di essere trascinata in dinamiche di potere che non troverebbero spazio in nessun contesto amministrativo sano. Legalità, trasparenza e rispetto delle istituzioni non sono optional: sono il minimo indispensabile per restituire dignità a una comunità che ha una storia importante e che non può essere trattata come un feudo».