Sanità, gli strali di Vittoria Baldino contro il governo: «Permettete ai privati gestiti da amici dei politici di fare affari»
La deputata del Movimento Cinque Stelle intervenuta in aula ha citato istituti diagnostici i cui titolari sarebbero vicini al presidente della Regione Calabria
L’altro giorno intervenendo alla Camera, Vittoria Baldino si era scagliata contro le politiche del governo che intende investire il 5% del Pil in armamenti mentre si priva – ad esempio – la Calabria di medici e ospedali.
Baldino (M5s): «Calabria senza ospedali e senza medici mentre il governo investe in armi»Oggi la deputata del Movimento cinque stelle è tornata alla carica, questa volta contro la sanità privata, alimentata dalle regioni. E calandosi nella realtà della sua terra, ha citato istituti diagnostici i cui titolari sarebbero vicini al presidente della Regione Calabria.
«Dove prendete i soldi per le armi – ha rincarato questa mattina a Montecitorio, Vittoria Baldino – perché il cittadino sa bene a quali difficoltà va incontro per curarsi nella sanità pubblica, effettuare un esame diagnostico nel pubblico. Il cittadino sa benissimo quanto sia difficile rimanere per giorni e giorni su una lettiga in un pronto soccorso senza poter nemmeno fruire di servizi igienici».
«Voi – la Baldino si è rivolta al Governo – parlate di difesa? Ecco noi vogliamo difendere invece gli italiani da una politica miope, opaca, condizionata sulla sanità da altri interessi. E questo lo dico perché provengo da una regione in cui la sanità è un vero e proprio caso, una vera e propria questione».
La parlamentare del Movimento Cinque Stelle ha poi menzionato alcuni grandi casi, come le ambulanze mai arrivate, i conti delle Asp, i concorsi «truccati», i medici imboscati.
«Il vero scandalo – ha detto – è che si sta approfittando della debolezza della sanità pubblica per andare a potenziare quella privata, in Calabria come nelle altre regioni. A fronte di quella debolezza c’è una grande forza che stanno conquistando i centri diagnostici privati».
«Centri privati che ricevono quei fondi pubblici destinati al servizio sanitario pubblico per fare affari. E guarda caso – ha tuonato in chiusura di intervento – capita a volte che siano gestiti da persone che sono ex soci dell’attuale integerrimo presidente della Regione Calabria».