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19/05/2025 ore 12.42
Politica

Scioglimento della Fondazione Alvaro, Princi: «Indignata. Basta narrazioni tossiche su San Luca»

L’Eurodeputata, intervenendo durante un incontro dedicato a Pasquino Crupi a Bova Marina, ha contestato pubblicamente la rappresentazione negativa della Calabria e ha chiesto che la Fondazione «torni a essere simbolo di riscatto e presidio culturale per la comunità»

di Silvio Cacciatore

Nella sala gremita dell’Istituto “Euclide” di Bova Marina, immersa nei colori del sud e nei pensieri forti della sua storia, la presentazione del libro di Pasquino Crupi, La questione meridionale, si trasforma in un’arena di confronto e di passioni, ben oltre il rituale di una ricorrenza accademica. A dominare la scena, la memoria vivissima di Crupi, il pensiero critico sulle sorti del Mezzogiorno e una parola che da giorni si insinua fra gli addetti ai lavori: Fondazione Corrado Alvaro.
A prendere pubblicamente posizione sulla vicenda della Fondazione è stata l’europarlamentare Giusy Princi. Un caso che negli ultimi mesi è diventato emblema di un modo di raccontare il Sud che molti, tra accademici e cittadini, percepiscono come distorto.

Ammendolia: «Questione meridionale sostituita con quella criminale»

Ad aprire l’argomento tra i relatori è stato il giornalista e scrittore Ilario Ammendolia che, richiamando la memoria di Pasquino Crupi, ha evidenziato la necessità di non appiattire la storia di San Luca e del Sud a una sequenza di scioglimenti o di provvedimenti punitivi. «A San Luca hanno praticamente sciolto tutto – ha tuonato Ammendolia –. Hanno arrestato il sindaco, sciolto il consiglio comunale, messo in condizione di non far giocare la squadra sportiva, messo sotto osservazione la chiesa, sciolto e commissariato una fondazione culturale, la Fondazione Corrado Alvaro. Ma che cos’altro devono commissariare?».
Ammendolia non fa sconti allo Stato. «Non è possibile commissariare tutto. Ma perché lo fa lo Stato? Se noi lo comprendiamo, perché non lo comprendono quelli che ci governano? Non ci comprendono perché a loro serve dare la presenza dello Stato a San Luca. Ma così si fa un favore alla ‘ndrangheta, alla mala. Non siamo noi, i calabresi in quanto tali, ad essere mafiosi. Dobbiamo essere sdegnati verso questo marchio che ci viene impresso. Non è possibile farci passare per criminali se non lo siamo».
Un quadro che, a suo parere, meritava di essere discusso fuori dagli stereotipi e che rischia di oscurare la complessità di queste comunità. «Noi non reagiamo perché ci hanno criminalizzato, perché hanno sostituito la questione meridionale con la questione criminale».

La replica di Giusy Princi: «Fondazione rappresenta riscatto di San Luca»

Giusy Princi, nel suo intervento, ha scelto di affrontare senza mediazioni il nodo della narrazione pubblica su San Luca e la Calabria. «Il Sud che ci è stato rappresentato, un Sud corrotto, un Sud da saccheggiare, ci ha spinto quasi a convincerci che fosse davvero così, perché questa è la narrazione ideologica e strumentale che serve a emarginarlo e quindi a saccheggiarlo, così come è stato voluto da alcuni grandi intellettuali e pensatori, con la complicità di una certa stampa».
La Princi ha richiamato alla memoria la lezione di Pasquino Crupi, pensatore libero e scomodo, amato trasversalmente per il coraggio di difendere la dignità del Sud. E si è soffermata, quindi, sulla vicenda della Fondazione Corrado Alvaro.
Allo scioglimento della Fondazione «io mi sono indignata. Ho chiesto a Vito Teti: “Ma perché questi grandi illustri pensatori che noi abbiamo non sono scesi in piazza?” Perché non ci siamo indignati tutti e non siamo scesi in piazza?».
Una presa di posizione forte per l’Eurodeputata, che vede nella Fondazione Corrado Alvaro la mission di «rappresentare il riscatto di San Luca attraverso una narrazione diversa rispetto a quella di carattere ideologico», narrazione che oggi racconta al mondo una realtà esclusivamente legata alla ‘ndrangheta dimenticando «la Calabria di Pasquino Crupi, innamorato e appassionato della sua terra, anticonformista, perché non si è mai piegato a nessuna logica».

Una presa di posizione, quella dell’eurodeputata Giusy Princi, che rompe il silenzio istituzionale e sociale di questi mesi nei confronti di una vicenda che ha scosso l’opinione pubblica. Una vicinanza a San Luca ed alla Fondazione Alvaro che, proprio per le premesse, non era da dare per scontata. E che segna il punto di incontro tra la memoria di un pensatore come Pasquino Crupi, la rabbia e la lucidità di Ammendolia, e l’indignazione istituzionale di una delle rappresentanti politiche di questo territorio seduta negli scranni più alti delle istituzioni. È la rappresentazione plastica di una Calabria che non si rassegna all’emarginazione e rifiuta la logica della criminalizzazione collettiva.

San Luca, con la sua storia e i suoi simboli, torna a essere quindi epicentro di una sfida che riguarda tutta la regione. Nella speranza che si vedano finalmente riempire quelle piazze rimaste vuote e silenziose.