Sparatoria a Corigliano Rossano, Stasi chiede al prefetto la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza
Il sindaco condanna gli episodi accaduti nel weekend: «Questi soggetti sono una zavorra per la nostra società». Il senatore Rapani: «La città ha diritto di vivere in condizioni di sicurezza reale». Campana: «Scene da Far West, serve la risposta forte, immediata, delle istituzioni»
Incendio doloso, sparatoria sul lungomare, tensione crescente a Corigliano Rossano. A seguito di questi gravi episodi, arriva una presa di posizione congiunta: da un lato il sindaco Flavio Stasi, dall’altro il senatore Ernesto Rapani, componente della Commissione Giustizia. Entrambi invocano l’intervento urgente del Prefetto e la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza.
Stasi: «Ho chiesto al prefetto la convocazione del comitato per l’ordine e la sicurezza»
Il sindaco Stasi ha confermato di voler formalizzare la richiesta al Prefetto: «Nella giornata di ieri, alla luce degli episodi avvenuti nella notte, avevo sentito i vertici cittadini delle Forze dell'Ordine. Da parte loro ho ricevuto riscontri chiari, che testimoniano l’attenzione e l’impegno continuo sul territorio. Alla luce del nuovo episodio di questa notte, per supportare ulteriormente questo prezioso lavoro, ho deciso di chiedere al Prefetto la convocazione di un tavolo per la sicurezza. Il fine è attivare ogni strumento istituzionale utile per individuare gli autori di questi episodi e restituire serenità alla comunità».
«Questi soggetti sono una zavorra per la nostra città – sottolinea il sindaco – e rappresentano una macchia per la nostra comunità che le Istituzioni devono combattere unitariamente».
Rapani: «Indispensabile un’azione coordinata tra istituzioni e forze dell’ordine»
Parole a cui si affianca il richiamo del senatore Rapani: «Urge da parte dell’amministrazione comunale di Corigliano-Rossano la richiesta formale per la convocazione di un tavolo sulla sicurezza e l’ordine pubblico. Non si può più perdere tempo. La situazione rischia di peggiorare e va gestita con prontezza e responsabilità».
Rapani pone l’accento sulla necessità di una risposta compatta e immediata: «È indispensabile un’azione coordinata tra istituzioni locali e forze dell’ordine. Rimaniamo fiduciosi nel lavoro degli investigatori, già impegnati a ricostruire con precisione quanto accaduto. Saranno determinanti anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza acquisite nelle ultime ore». Entrambe le figure istituzionali esprimono la medesima preoccupazione: contrastare l’escalation di episodi che minano la sicurezza urbana e seminano timore.
«Chi sta seminando paura – aggiunge Rapani – va fermato. Corigliano Rossano ha diritto a tornare a vivere in condizioni di sicurezza reale». Una linea comune, quella tra sindaco e parlamentare, che va oltre le appartenenze politiche e si muove nella direzione di un fronte istituzionale compatto, deciso a riportare controllo e fiducia tra la popolazione.
Campana (AVS): «Scene da Far West a Corigliano Rossano, serve la risposta forte, immediata, delle istituzioni»
«Mentre le nostre città sembrano tornate ai tempi del Far West, con incendi, risse e spaccio di droga ormai all'ordine del giorno, il ministro Crosetto e il suo governo sognano di aumentare la spesa militare al 5% del Prodotto interno lordo. Una follia, considerando che l'Italia sta crollando sotto il peso delle disuguaglianze e del disagio sociale». È quanto dichiara il portavoce di Europa Verde/AVS, Giuseppe Campana.
«Il governo annuncia potenziamento e sicurezza, ma nella realtà gli atti malavitosi aumentano. Il governo continua a parlare solo di riarmo – dichiara – mentre le città italiane bruciano e si cerca di scaricare la colpa sui sindaci, anziché affrontare i problemi reali del Paese».
«Tra questi certamente la sicurezza. Perché di sicurezza necessita la città di Corigliano Rossano, dopo i fatti accaduti nell’ultimo weekend: risse, atti incendiari, addirittura sparatorie tra gang. E mentre la Meloni riarma lo Stato, però, lascia sguarniti i territori, a cui dà i contentini come le dieci unità in più, ma solo nel periodo estivo, al commissario di pubblica sicurezza di Corigliano Rossano, elevato recentemente a Distretto».
«Dopo quegli episodi di inaudita violenza serve una presa di posizione ferrea, ferma dello Stato, un segnale delle istituzioni preposte, perché i nostri ragazzi hanno tutto il diritto di vivere la loro gioventù in tranquillità senza rischiare di essere colpiti da una pistolettata mentre si divertono. La città non deve piombare nella paura. Non viviamo nel Far West, e le istituzioni non possono e devono più permettere che accadano scene come quelle che si sono registrate a Corigliano Rossano nelle ultime due notti», prosegue il portavoce regionale di AVS.
«Anche la società civile, i partiti, la politica, le parti sociali, però, devono fare la loro parte, fornendo segnali univoci e inequivocabili contro queste degenerazioni ed evitare di distorcere fatti e narrazioni, con goffi tentativi di addossare colpe e responsabilità su altri. È tempo che Corigliano Rossano reagisca, insieme, e chiaramente. E che lo Stato faccia lo Stato – conclude Giuseppe Campana – ed elevi non solo sulla carta i presidi delle forze dell’ordine in un territorio in cui ha lasciato una voragine con la soppressione del tribunale».