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18/03/2025 ore 14.30
Politica

Stasi: «Occhiuto ha fallito e a Corigliano Rossano ha capito come può essere dura la campagna elettorale…»

Il sindaco di Corigliano Rossano, ospite di Massimo Clausi e Jennifer Stella a Buongiorno in Calabria, già in clima elettorale si diverte a punzecchiare il governatore sui grandi temi calabresi. «Arrical? Un mostro. I ragazzi scappano perché non siamo competitivi e sì, l’ospedale della Sibaritide è in ritardo. Regionali? Si devono ascoltare i sindaci»

di Luca Latella

Non è nel suo stile mandarle a dire e quando lo fa sembra prenderci gusto, un po’ come accaduto durante la campagna elettorale per le elezioni amministrative di Corigliano Rossano.
Flavio Stasi anche dalla postazione di Buongiorno in Calabria, la rassegna stampa di LaC Tv condotta da Massimo Clausi e Jennifer Stella dall’aeroporto di Lamezia Terme (rivedi qui la puntata), si diverte a punzecchiare la gestione «fallimentare» della giunta Occhiuto, con cui si è confrontato vis-à-vis nel corso delle amministrative della primavera scorsa. «Ha voluto fare la campagna elettorale? – dirà un sornione Stasi nel corso dell’intervista – Semplice, gli ho fatto capire come si fa».

La lettura dei giornali fornisce al sindaco di Corigliano Rossano inconsapevoli assist su assist, proprio partendo da un tema tanto caro ai calabresi, la salute e quindi il servizio sanitario regionale.

«La gestione della sanità pubblico-privata è l’emblema del fallimento di Occhiuto»

«In questi ultimi anni – dice Stasi – abbiamo ascoltato solo annunci, che poi si sono scontrati con la realtà. Basterebbe andare nel pronto soccorso dell’ospedale di Cosenza per capire com’è messa la sanità in Calabria, al collasso totale. Non si riesce a gestire nulla. E poi i commissariamenti non sono la soluzione ma il problema. Dopo aver appreso del “commissario alla sanità commissariato” l’altro giorno mi sono chiesto, e per questo sono stato strumentalizzato, quanto costa un posto letto in Calabria. Nessuna risposta, ma lo dico io: costa tre volte più della media italiana».
Per Stasi la nomina del governatore a commissario del sistema ospedaliero calabrese è un modo per «salvare la faccia a chi sugli ospedali intende imbastire la campagna elettorale tra un anno e mezzo, e senza la deroga alle deroghe non lo potrà fare».
«Solo chi è scorretto o disonesto intellettualmente può addossare tutte le responsabilità a questa giunta regionale – aggiunge poi – ma è indubbio che si sta riuscendo nell’impresa epocale di fare peggio di prima, e con una narrazione distaccata dalla realtà».
Inoltre, un sindaco a cui piace da sempre la res pubblica, la gestione pubblica delle cose, la commistione tra sanità pubblica e privata, non va a genio. Soprattutto, dice, se «soppianta quella pubblica».
«La giunta regionale – sottolinea – ha compiuto scelte precise. Penso ai 3 milioni di euro dedicati all’assistenza territoriale sul mio territorio ed in provincia di Cosenza. Tre milioni affidati ad un privato. Si badi bene, non ce l’ho col privato, e ben venga se migliora l’offerta sanitaria, ma non quando la rimpiazza. Purtroppo in Calabria è così da tempo e negli ultimi anni questa situazione è peggiorata. Lo dicevo prima, da un lato c’è l’annuncite, dall’altro ci si scontra con la vita quotidiana, come per esempio, le liste d’attesa. Nel mio comune alle scorse elezioni le liste d’attesa si erano svuotate improvvisamente, per un paio di settimane filava tutto liscio, poi sono tornate anche quelle».
«Se c’è stato uno scontro politico? Semplice il governatore ha deciso di fare la campagna elettorale e gli ho fatto capire come funziona».

«Sull’ospedale della Sibaritide organizzeranno una pantomima in campagna elettorale»

Tra sanità e sistema ospedaliero, stuzzicato da Massimo Clausi sull’ospedale della Sibaritide, il primo cittadino ionico, manifesta forti dubbi sulla data di consegna che dovrebbe cadere proprio nel corso della prossima campagna elettorale per le Regionali.
«Siamo tutti felici dell’avanzamento dei lavori, ma non si può ripetere continuamente che sarà consegnato in tempo utile (ottobre 2026, ndr), perché di fatto non potrà essere cosi». 

Ospedale della Sibaritide, la fine nel 2026 appare come una mission impossible: lavori ancora al 35%

«E proprio in vista del prossimo appuntamento elettorale ho l’impressione che vogliano organizzare una pantomima inutile. Tra l’altro avevo proposto al commissario ad acta di superare la fase concedente-concessionario, quindi il project financing, con quest’ultimo che gestirà la struttura per tre decenni, così da recuperare l’investimento con un canone da 10 milioni annui versati dall’Asp di Cosenza. Si tratta di fondi pubblici, si sarebbe dovuto ragionare sulla gestione pubblica della struttura, ma non sono stato ascoltato».
Poi, aggiunge il primo cittadino di Corigliano Rossano, è emersa «la storia della variante che ha fatto schizzare il costo dell’ospedale al doppio. Sappiamo tutti, però, che i lavori non sono in linea con il cronoprogramma, quindi se è così che il concessionario poi paghi le penali».

Ospedale della Sibaritide, dubbi dal commissariamento del sistema ospedaliero: l’obiettivo è farcela entro il 2026 (per la campagna elettorale)

«Arrical, un mostro»

I titoli dei giornali offrono un altro spunto, la gestione di Arrical, tanto “cara” ai comuni. «Intanto – prosegue Stasi – devo congratularmi con l’assessore Calabrese, capace di mettere le pezze con grande professionalità. Il problema non l’ha creato lui, ha ereditato un mostro che si chiama Arrical, la cui gestione deve essere dei sindaci ma il direttore generale lo sceglie la giunta regionale e non capiamo come si possa fare. È stato nominato quale commissario l’ingegnere Gualtieri, che ci ha lasciato tariffe di conferimento dei rifiuti ai comuni più alte».

«Ma chiediamoci però perché nasce Arrical. Sulla carta perché avrebbe dovuto attuare una gestione centralizzata e più efficiente del sistema e quindi diminuire i costi. Questa la ratio. Bisognerebbe, tuttavia, verificare a quanto ammontavano le tariffe di conferimento con le Ato ed oggi con Arrical. Non solo sono aumentate, ma Arrical si è anche inventato un aumento retroattivo per gli anni precedenti, a bilanci chiusi mentre le tariffe ai comuni continuano ad aumentare. Calabrese può dire quel che vuole, io vi spiego il giochino: giacché la riscossione dell’idrico e dei rifiuti dovrà passare ad Arrical, vogliono far aumentare al massimo le aliquote agli enti locali, ai comuni, per poi passare come eroi quando diminuiranno le tariffe dello 0,1%, così da far passare i sindaci come gli sceriffi di Nottingham. Ma veramente pensano di avere a che fare con gente non capisce? Arrical, nonostante la gestione centralizzata e commissariata, non è stata in grado di razionalizzare i costi ma li ha aumentati e così siamo passati da 260 euro a tonnellata a 330/350 in media».
«Queste istituzioni – evidenzia ancora Flavio Stasi – sono le stesse che potenziano gli impianti con delle royalties dedicate i comuni, mi riferisco alle discariche di Cassano e San Giovanni in Fiore, agli impianti di trattamento di Corigliano Rossano. Una volta attivati gli impianti, però, abbassano il valore delle royalties. Capite la logica? Per aprire le discariche “ti do il contentino”, così che i sindaci possano andare dai loro concittadini a chiedere di sopportare un aumento per poi farci un marciapiede. Attivato l’impianto, però “ti tolgo il contentino”».

«Infrastrutture e l’alta velocità, la Regione fa finta di non vedere»

Altro tema affrontato a Buongiorno in Calabria è la fuga dei giovani, che Stasi collega direttamente alle carenze infrastrutturali. «La gente scappa dalla Calabria perché non c’è competitività e senza infrastrutture non può esserci. Ecco perché mi arrabbio contro la giunta regionale quando fa finta che non ci sia una vertenza alta velocità in Calabria. E mi riferisco non solo all’alta velocità, ma alla elettrificazione della ionica, agli investimenti sulle infrastrutture digitali. La politica deve avere il coraggio di compiere scelte più lungimiranti nel tempo e non utili solo alla prossima campagna elettorale. I risultati sulla competitività e quindi anche l’arginare il fenomeno della fuga dei giovani dalla nostra regione si misurano in decenni».

«Regionali? I sindaci hanno tanto da dire. Se si viole vincere bisogna puntare su di loro»

Non poteva mancare la politica nel senso più stretto del termine. E l’intervista rilasciata Giuseppe Falcomatà, proprio eri mattina a Buongiorno in Calabria, in cui si dice disponibile ad una candidatura a presidente per la coalizione di centrosinistra, offre lo spunto giusto. Punzecchiato in proposito, anche Stasi sull’eventualità, glissa.

Regionali, Falcomatà esce allo scoperto: «Pronto alla sfida, disponibile a fare questo importante passo»

«È il sindaco della città metropolitana, è giusto che si metta a disposizione del centrosinistra per l’individuazione del candidato presidente. In Calabria, però, ci piacciono i sensazionalismi per una cosa ovvia. A me questa partita delle regionali interessa, nel senso che gli amministratori delle città devono avere un ruolo, partecipare alla costruzione della coalizione ed essere ascoltati perché sui grandi temi come sanità, rifiuti, trasporti, infrastrutture, la gestione del Pai, la difesa del suolo su cui stanno compiendo un disastro totale, abbiamo tanto da dire. Una coalizione che vuole vincere e soppiantare l’attuale disastrosa gestione deve coinvolgere i sindaci».