Stipendio da 60 a 150mila euro, Tridico condivide le scuse di Liguori (Mediaset): «Accusa infamante, la decisione fu del Governo»
Sui social il candidato posta un video in cui l’ex direttore di TgCom chiede pubblicamente scusa per le accuse sull’aumento della retribuzione. Il giornalista ricorda che a deciderlo fu il Governo in cui Matteo Salvini era vicepremier
L'endorsement che non ti aspetti. Per Pasquale Tridico arriva da uno che è stato fra i giornalisti di punta della Mediaset di Berlusconi ovvero Paolo Liguori. Lui su ItaliaUno ed Emilio Fede su ReteQuattro sono stati i due direttori che hanno condotto la battaglia dell’informazione contro la Rai e poi dato copertura all’avventura elettorale del Cavaliere.
Liguori oggi interviene anche nella campagna elettorale calabrese, ma non a tutela di Roberto Occhiuto bensì del suo competitor. È lo stesso Tridico che rifugge i toni esasperati della contesa politica a postare un vecchio video di Liguori inerente una polemica che lo riguarda personalmente ovvero il suo stipendio quando era direttore dell’Inps.
L’accusa del centrodestra è che Tridico se lo sia aumentato da 60mila euro l’anno a 150mila, fra l’altro in un periodo in cui il Paese era in grandi difficoltà economiche per lo scoppio della pandemia Covid. Nel video Liguori, dagli studi del Tgcom, chiede ufficialmente scusa a Tridico per averlo attaccato sulla questione dell’aumento di stipendio.
Il giornalista ricorda che l’aumento fu varato nel 2019 dal governo giallo-verde di cui era vicepremier Matteo Salvini, lo stesso che oggi attacca Tridico sulla questione. Liguori aggiunge che lo stipendio di 60mila euro l’anno era inadeguato per la funzione che il candidato del campo progressista ricopriva allora e che comunque all’interno dell’Inps ci sono almeno altri 20 funzionari che guadagnano molto più di 150mila euro.
Di certo non risponde al vero, e non poteva essere altrimenti, che Tridico si fosse aumentato lo stipendio da solo, persino dalle nostre parti dove siamo abituati un po’ a tutto compresi dirigenti che si assumono da soli ai vertici di società pubbliche.
Poi Liguori polemizza con quei giornalisti che si divertono a giocare con gli stipendi degli altri, molti dei quali guadagnano cifre molto più consistenti di quelle in questione. Ma perchè Tridico pubblica il video? Lo spiega lui stesso in un post su Instagram «Se c’è una cosa che voglio sentirmi dire dai calabresi è: “mi fido di te”. Ed è proprio questa fiducia che i miei avversari cercano di sporcare, gettando fango sulla mia gestione dell’INPS e perfino sullo stipendio da presidente. Potrei spiegare ancora una volta la verità, ma preferisco lasciare la parola a chi tempo fa ha avuto l’onestà di chiedermi scusa pubblicamente dopo aver diffuso accuse false: grazie a Paolo Liguori».
La chiave quindi è ancora una volta nella strategia comunicativa di Tridico tutta giocata sull’empatia con i calabresi, che devono percepirlo come uno di loro: uno partito da condizioni difficili e da un piccolo paesino dell’entroterra calabrese che con sacrifici e fatica si è fatto da solo. Da qui l’infinito giro nei piccoli paesi mai sfiorati dai grandi tour elettorali, a stringere mani.