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26/07/2025 ore 15.31
Politica

Tempesta su Catanzaro Servizi: il sindaco Fiorita nel mirino delle opposizioni

Operazioni finanziarie da 2 milioni di euro e dubbi sulla transazione con Aurora S.r.l. agitano il Comune. Il management parla di truffa, mentre Azione chiede un consiglio comunale urgente e una commissione d’inchiesta

di Bruno Mirante

Sono giorni particolarmente caldi, non solo a causa delle temperature estive, quelli vissuti dal sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita. Al centro dell'attenzione di Palazzo di Nobili, in queste ore di fine luglio, c'è il caso delle operazioni finanziarie effettuate dal management della Catanzaro Servizi Spa, società in house del Comune di Catanzaro.

Compensazioni fiscali con F24 collegate ad acquisto di crediti fiscali. Ma anche le conseguenti operazioni di estinzione dei debiti nei confronti della società Aurora S.r.l.. Una vicenda tutta da chiarare che si abbatte sulla società a distanza di due anni dal rinnovo del management e della nomina ad amministratore unico di Gianluca Silipo.

L'obiettivo della nuova gestione doveva essere quello di compiere uno sforzo congiunto di società e Comune anche attraverso l’individuazione di possibili strategie finanziarie – come l’acquisizione allo Scaccomatto e la transazione per Parco Romani – e nuove linee di business – come l’attività cimiteriale, la gestione dei pontili, la cura del verde pubblico. Tuttavia, a distanza di due anni, nel mirino dell'assemblea dei soci e del collegio dei revisori, è finita proprio il contratto stipulato a novembre 2024, allegato alla transazione con Aurora immobiliare per estinguere il debito su Parco Romani. Stando a quanto è stato ricostruito, infatti, gli acquisti di crediti erariali della Catanzaro Servizi sono stati 8, per un totale di circa 2 milioni di euro.

Sette contratti sarebbero andati a buon fine, mentre più di una perplessità vi sarebbe sulla legittimità dell'ottavo, ovvero sulla transazione con Aurora. I dubbi sono legati essenzialmente alla esigibilità della polizza fideiussoria contratta con operatore estero (probabilmente croato) e alla trasparenza dell’intermediazione di cui si sarebbe avvalsa Catanzaro Servizi nel sottoscrivere il contratto di cessione. Silipo si dice vittima di una truffa e per questo ha annunciato di aver presentato denuncia alla Procura della Repubblica nei confronti della società di intermediazione.

Il sindaco da parte sua, ha dovuto affrontare sia in aula che in commissione i rilievi avanzati in particolare dal gruppo di Azione che da mesi denuncia la cattiva gestione della società, e ha assicurato che le verifiche richieste alla società e al Collegio dei revisori avranno i caratteri del rigore e l’emergere di eventuali responsabilità o negligenze avrebbe comportato provvedimenti inflessibili. E la sensazione è quella di voler prendere tempo consentendo al management di salvare il salvabile a fonte di un rapporto di fiducia ormai compromesso.

Ma a suonare la sveglia, ci hanno pensato ancora una volta i consiglieri Valerio Donato, Gianni Parisi e Stefano Veraldi di Azione, con una nota che successivamente, è stata firmata anche dai colleghi Francesco Assisi, Alessandra Lobello, Gianni Costa, Manuela Costanzo e Marco Polimeni, hanno chiesto la convocazione urgente di un consiglio comunale ad hoc sul seguente unico punto all’ordine del giorno: «Situazione economico-patrimoniale della Catanzaro Servizi S.p.a. linee di indirizzo in ordine ai Provvedimenti da adottare da parte degli organi comunali competenti».

«Da una prima analisi dei documenti acquisiti mediante istanza di accesso agli atti - fanno sapere i consiglieri - , emerge una possibile gestione negligente e/o imperita della società, sottoposta ad un controllo interno ed esterno non adeguato, là dove sembra desumersi la possibilità che le attività poste in essere non siano state sottoposte alla approvazione dell’organo assembleare, per come previsto dallo Statuto della Catanzaro Servizi S.p.a. e i controlli da parte degli Organi di controllo interno sulle operazioni suddette siano postume e connotate da criticità».

Secondo la minoranza, dunque, «la conduzione della Catanzaro Servizi S.p.a. potrebbe essere connotata più in generale da ulteriori operazioni inadeguate e/o inopportune, o addirittura in contrasto con la legge e lo Statuto della società partecipata, con criticità che hanno indotto la richiesta, ancora pendente, di convocazione del Consiglio Comunale, avente ad oggetto la istituzione di una Commissione d’inchiesta».

Tale situazione «genera preoccupazione e rischia di provocare gravi danni all’ente comunale, alla integrità patrimoniale della Catanzaro Servizi S.p.a. ed ai livelli occupazionali della società partecipata» - conclude la richiesta.