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18/08/2025 ore 12.15
Politica

Tridico, dammi tre parole: «Calabria, terra mia». Il post dell’europarlamentare è un messaggio al centrosinistra?

Sui social il potenziale candidato M5s pubblica una foto di famiglia che fa il giro del web e sembra preludere alla sua discesa in campo contro Occhiuto. Ma la partita non è ancora chiusa

di Redazione Politica

È il profilo social più consultato dal campo larghissimo costruito per sfidare il centrodestra in Calabria. E dato che di dichiarazioni ufficiali – a parte uno «stiamo valutando» pronunciato in Sila dopo un giro sul risciò – non ce ne sono, ci si aggrappa a un post, una foto, un messaggio subliminale.

Tutti accontentati: l’allusione alla candidatura di Pasquale Tridico a governatore è arrivata dal suo account ufficiale su Facebook, con tanto di foto di famiglia e solo tre parole: «Calabria mia, terra mia». Sufficienti comunque per generare più di 100 condivisioni e 3mila reazioni. La base virtuale c’è e parla con entusiasmo della possibile discesa in campo: «Professore, la Calabria, la sua terra, ha bisogno di lei. Si candidi a Presidente di Regione!». È arrivata anche una condivisione politica, sul profilo ufficiale di Antonio Lo Schiavo, consigliere regionale del Vibonese in quota Avs.

Tridico tiene gli alleati in ansia: il centrosinistra sospeso dà una mano a Occhiuto che perde posizioni nei sondaggi

Le prossime ore diranno se alla frase corrisponderà un impegno effettivo. Di certo l’ex presidente dell’Inps ed europarlamentare del M5s è l’unico candidato capace di unire le dieci sigle che stanno nel campo del centrosinistra senza correre il rischio di sparpagliarle e aprire un’autostrada per il centrodestra alle Regionali del 5 e 6 ottobre prossimi. Le sue titubanze hanno tenuto (e tengono ancora) banco tra gli alleati: Tridico ha detto più volte che vorrebbe terminare il proprio incarico a Strasburgo per rispettare l’impegno preso con gli elettori. Non è detto che cambi idea, anche se tre parole social non sono l’ufficialità. Il test è superato: dalle frasi ai fatti però c’è ancora un po’ di strada da percorrere.