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30/09/2025 ore 18.25
Politica

Centrodestra a Lamezia per Occhiuto, Meloni: «Vi vogliono rifilare il reddito di regionalanza, vi trattano da perdenti»

VIDEO-FOTO | La premier parla anche di sanità su corso Numistrano durante il suo intervento dopo quelli dei suoi vice Tajani e Salvini: «Avviato l'iter per l'uscita della gestione commissariale perché la Calabria se lo merita»

di Redazione Politica

«Grazie a Occhiuto per averci voluto qui. Per la verità ci ha chiamato un po' in anticipo. Scelta che comprendo e che condivido e che racconta qualcosa di come siamo fatti, del nostro dna. Nel nostro dna c'è sempre e soprattutto il fatto che sono i cittadini a dover dire se si fidano di noi, sono i cittadini a metterci in sella e sono gli unici a poterci mandare a casa. Finché c'è il consenso tutto il resto si affronta e lo si fa a testa alta». A dirlo la premier Giorgia Meloni nel comizio a Lamezia Terme con gli altri leader del centrodestra a sostegno di Roberto Occhiuto.

Lo «straordinario» risultato di Francesco Acquaroli nelle Marche dimostra «che i cittadini sono più intelligenti di come li fa la sinistra guardano al lavoro, ai risultati e non si fanno ammaliare dagli slogan facili e dal fumo gettato negli occhi e non si fanno trattare da stupidi come li tratta chi dice vota per il Pd nelle Marche e avrai lo Stato in Palestina, la gente non è stupida, i marchigiani hanno capito quanto quella mossa fosse disperata». Continua la presidente del Consiglio Giorgia Meloni a Lamezia Terme che sottolinea il «cinismo di chi sfrutta le tragedie per racimolare voti».

«Questa terra non chiede di essere mantenuta dalla politica ma di essere messa in condizione di competere ad armi pari per dimostrare il suo valore. Ma tanto non la capiscono la lezione, hanno candidato il padre reddito di cittadinanza. E ora arriverà il reddito di regionalanza? Loro vi vedono così, come persone che non sanno o non vogliono mettersi in gioco, noi vi vediamo come un popolo fiero che non vuole dipendere dai partiti e non si fa prendere in giro ma chiede rispetto e risposte dalla politica», ha proseguito la premier: «Dicevano che avremmo spaccato l'Italia in due come se prima fosse davvero unita quando c'erano loro». Invece «il Sud è locomotiva d'Italia». La sinistra, è andata all'attacco la leader di Fdi, «con la sua mentalità ha voluto spaccare l'Italia in due» proponendo «come unica soluzione la paghetta di Stato». E poi sulla sanità dice che è stato «avviato l'iter per l'uscita della gestione commissariale della sanità perché la Calabria se lo merita»

«Il mondo non trova pace, la guerra soffia la sua paura e l'odio e la violenza sembrano avere il sopravvento. Crescono quelli che sembrano voler avvelenare il dibattito pubblico, le parole pesano, possono diventare brodo di cultura per le frange più violente e lo abbiamo vissuto in passato passato non permetteremo che accada di nuovo. Noi conduciamo dibattito politico sapendo che dall'altra parte c'è un avversario, non un nemico da abbattere. Questo privilegio lo laciamo agli altri». Prosegue Meloni a Lamezia Terme.

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«Spero in un voto compatto giovedì sulla Palestina»

«Giovedì in Aula ci saranno delle mozioni in cui si parlerà della questione palestinese: mi piacerebbe che l'Italia votasse compatta per dimostrare che la pace la si vuole davvero». La premier continua sostenendo che: «La pace non arriverà perché Landini indice lo sciopero, perché l'Usb indice lo sciopero, perché i magistrati leggono i comunicati prima delle udienze, arriva se qualcuno - ha detto alzando la voce - lavora ai tavoli a cui bisogna lavorare a proposte serie e su questo davvero mi piacerebbe che lavorassimo insieme».

«Quando arrivati al governo dicevano che cadevamo dopo 6 mesi e siamo il quarto governo su 68 per longevità e quando arriveremo ad essere il terzo, tra poco, la sinistra scoprirà che i tre governi più lunghi sono di centrodestra. Ed è naturale che sono di centrodestra perché solo noi possiamo dare stabilità, perché stiamo insieme non per sconfiggere gli altri che detestiamo. Stiamo insieme perché abbiamo una visione del mondo che ci spinge a costruire il bene per questa nazione. Ci dicevano che saremmo stati isolati nel mondo. Fatevi un giro sulla stampa estera e troverete ciò che sui giornali in Italia si fa fatica a trovare».

«La stampa estera parla di miracolo italiano»

«Andatevi a fare un giro sulla stampa estera racconta cose che la stampa italiana ha difficoltà a raccontare, perché oggi sulla stampa estera si parla di miracolo italiano, dicevano che sarebbe crollata la borsa, già facevano la lista dei ministri tecnici: la borsa italiana è ai massimi, il famigerato spread è ai minimi, i nostri titoli di stato sono richiestissimi e abbiamo attratto investimenti esteri per 80 miliardi di euro, tutti vogliono investire in Italia perché è considerata seria e credibile».

Meloni: «Offensivo Conte che gira ospedali dopo i suoi commissari»

«Vedere Elly Schlein che fa la campagna elettorale in Calabria girando per gli ospedali a certificare i fallimenti dei governi regionali di sinistra che noi stiamo cercando di recuperare fa sorridere, ma vedere che lo faccia Giuseppe Conte che aveva nominato commissari (alla sanità, ndr) imbarazzanti, che hanno fatto vergognare l'Italia intera, è quasi offensivo».

«Su migranti se mettono bastoni tra le ruote li salteremo»

«Se qualcuno pensa di fermarci nella lotta all'immigrazione clandestina sbaglia di grosso. Non c'è politico, burocrate, giudice che può impedirmi di fare quello che italiani mi hanno chiesto di fare, fermare l'immigrazione illegale. Se ci mettono i bastoni tra le ruote li salteremo e vedremo chi ha la meglio». A dirlo la premier Giorgia Meloni a Lamezia Terme.

«Abbiamo ridotto l'immigrazione del 60% - ha detto - con una strategia, con accordi con Nazioni estere, norme più pesanti per i trafficanti, norme per avere anche a livello europeo idea diverse.Solo la sinistra italiana è per i porti aperti. Anche qualche sinistra europea c'è arrivata. Se poi per anni hai fatto guadagni con l'accoglienza e non vuoi che finisca non è problema mio».

«D'accordo con Salvini, combattere criminalità non il Ponte»

«Sono totalmente d'accordo con il ministro delle Infrastrutture Salvini, non ci sto al racconto di un'Italia che viene da una civiltà che duemila anni fa costruiva ponti che stanno ancora in piedi, e oggi non li può fare perché c'è la criminalità. Ma se c'è la criminalità combatti la criminalità, non è che non fai l'infrastruttura. Non è che ci vuole un genio...». Così la presidente del Consiglio.

«Io sono fiera che il primo atto del governo sia stata la difesa del 41 bis nel nostro ordinamento, carcere duro».

«Soddisfazioni per 4 anni, di più nei prossimi»

«Quattro anni fa vi avevamo proposto a cambiare un destino che troppi consideravano segnato. Insieme abbiamo iniziato a scrivere una storia nuova, ci siamo rimboccati le maniche noi e voi e dimostrato una cosa che dico spesso, un declino non è mai un destino ma una scelta. E se decidi di invertire questa scelta potresti avere soddisfazioni. Sono quelle che ci siamo presi in questi anni e ce ne prenderemo di più nei prossini cinque anni con Roberto Occhiuto».