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09/06/2025 ore 23.15
Politica

Un pomeriggio con gli occhi incollati ai monitor nella segreteria di Murone, poi l’urlo: «Amu vinciutu»

Le fughe in avanti dei giovani e la scaramanzia di chi conosce le insidie dei ballottaggi. L’esultanza del consigliere passato dal Pd a Mascaro a Fdi. E il sigillo ufficiale dei caroselli di Forza Italia che chiudono la giornata con il classico “chi non salta comunista è”

di Alessia Truzzolillo

Alla fine ha vinto lo sconosciuto, il professore, l'avvocato, quello che "chi lo conosce". Decisamente ha vinto il non politico (anche se lui dice «ha vinto la politica guidata da un civico»). A Lamezia Terme ha vinto Mario Murone, candidato di centrodestra, spiazzando queste amministrative dominate dal centrosinistra.

Intorno alle 20 l'aria nelle sede del candidato Murone cambia decisamente… Pacche sulle spalle, batti cinque, un vociare crescente. Fa caldo e sono quasi tutti fuori, occhi incollati allo schermo. Quando il risultato si è attestato sul 54% per Murone qualcuno ha cominciato a farsi il segno della croce. La gente circonda il consigliere regionale Pietro Raso della Lega. I più cauti restano seduti a bordo campo, silenziosi e tesi. Qualcuno si lascia andare al telefono: «Amu vinciutu». Ma sono giovani e si scontrano con le occhiate severe di chi di ballottaggi ne ha tanti sulle spalle e sa che, come si dice da queste parti "a cuda è tosta a scurciari".

Mentre la famiglia dell'avvocato Murone si presenta, saluta, resta incollata agli schermi, il candidato non si fa vedere. A differenza della competitor di centrosinistra che ha mantenuto il presidio della sede, a poche centinaia di metri di distanza, Murone vive l'attesa in religiosa solitudine.

I numeri e il banco li presiede il figlio Giuseppe con gli occhi stanchi di chi non si è risparmiato durante tutto il percorso vissuto in questa campagna elettorale. "Abbiamo vinto", e lancia applausi, il consigliere uscente Pino Zaffina, il più trasformista dei candidati non rieletti: assessore col Pd nel governo di centrosinistra con Gianni Speranza, consigliere con Mascaro in quota centrodestra e candidato ora non eletto con Fdi. La gente lo invita scaramanticamente alla calma. Alle 20:48 nella sede di Lo Moro c'è chi aspetta che vengano scrutinate le sezioni in cui "siamo più forti" e chi dà il ballottaggio per perso.

Alle 21 un grido si leva da corso Giovanni Nicotera: un gruppo di giovani guidati da Emanuele Ionà e da Marco Polimeni. Forza Italia si palesa con cori da stadio "Lamezia è Murone" e "chi non salta comunista è" e inni a "Cannizzaro lalalalala" quando arriva il coordinatore regionale di Forza Italia. Il traffico è praticamente bloccato. Il partito che, così dicono i maligni, si è speso meno per Murone ora esulta platealmente con tanto di bandiere. Cannizzaro e Ionà discutono tra loro di quello che dovranno dire. Parlano della "sobrietà" e dello "stile Murone".

Alle 21:30 si parla di 2000 voti di scarto e di un vantaggio del 54.5%. La campagna elettorale è finita, da domani è un’altra storia.