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23/09/2025 ore 17.58
Politica

Vibo, l’Udc presenta le liste ed elogia Occhiuto. Il candidato presidente: «Calabresi non hanno bisogno del reddito di dignità»

Il governatore dimissionario e ricandidato in videocollegamento rivendica le riforme fatte e attacca chi usa le inchieste come arma politica. Per De Poli e Cesa bisogna puntare su «famiglia, lavoro e infrastrutture»

di Redazione Politica

«La Calabria non ha bisogno di assistenzialismo, non ha bisogno di un reddito di dignità che peraltro non sarebbe nemmeno finanziabile con i fondi europei, ma ha bisogno di mostrare al Paese che è una regione straordinaria, con grandi risorse».

Lo ha detto il presidente dimissionario della Regione Calabria e ricandidato Roberto Occhiuto in un videocollegamento con la sala dove sono state presentate le liste dell’Udc alle regionali a Vibo, da parte del segretario del partito Antonio De Poli e del presidente Lorenzo Cesa.

«I suoi problemi – ha aggiunto – li conosciamo, e anche bene: alcuni li abbiamo risolti, altri li supereremo nei prossimi anni. Però quando parliamo della Calabria parliamo di una regione che amiamo e quindi ne parliamo bene. Per troppo tempo, invece, della Calabria si è parlato in chiave negativa, della ’ndrangheta che fa schifo a tutti e anzi mi congratulo con la Dda di Reggio per l’operazione odierna. Però il fatto che ci sia la ’ndrangheta non deve diventare un alibi per dire che in Calabria nulla si può fare».

«La Calabria – ha detto Occhiuto – è una regione che ha straordinarie risorse, che certamente ha bisogno di riforme e molte le abbiamo fatte, come quella dei consorzi di bonifica, che erano undici baracconi e che abbiamo ridotto a uno. Abbiamo fatto la riforma dei rifiuti e vorrei che i calabresi ricordassero com’era questa regione nel 2021, con l’immondizia che si accumulava addirittura fino al primo piano dei palazzi perché ai sindaci non era dato sapere dove smaltirla. Abbiamo messo in moto ospedali che stavano sulla carta come quello della Sibaritide, che è quasi finito. Ne stiamo costruendo altri. Quindi abbiamo fatto moltissimo rispetto al passato. Certo, stiamo dicendo ai calabresi che non abbiamo la bacchetta magica, che non abbiamo affrontato tutti i problemi, ma che ci candidiamo per farlo e risolverli».

«In un Paese civile – ha concluso Occhiuto – non ci si dimette per un avviso di garanzia. In un Paese civile le inchieste non sono strumentalizzate dagli sciacalli per inventare le fake news più vomitevoli e tentare di sconfiggere, attraverso questa via, avversari che altrimenti elettoralmente non batterebbero. A me è capitato di notare che nella mia amministrazione c’erano dirigenti che mi vedevano come un presidente azzoppato. E quindi mi sono detto: facciamo decidere ai calabresi chi deve occuparsi del futuro. Questo ho voluto fare, per evitare un anno di immobilismo».

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De Poli: «Udc sarà fondamentale a sostegno di Occhiuto»

«In Calabria siamo chiaramente con il candidato presidente Roberto Occhiuto che in questi anni ha fatto bene, consentendo alla Calabria, da quella che era vista in certo modo, di essere una regione vista con un occhio positivo, con un futuro positivo, di crescita, che guarda anche all’estero, aspetto fondamentale per far crescere le aziende e di conseguenza tutto il tessuto socio-economico di questa regione». Lo ha detto Antonio De Poli, segretario nazionale dell’Udc, a Vibo insieme al presidente del partito Lorenzo Cesa. 

«L’Udc – ha aggiunto De Poli – è stata fondamentale al tempo e lo sarà ancora oggi. Si sta riprendendo con forza le proprie posizioni con un percorso ben chiaro. Si parte dalla persona al centro, dalla famiglia, dal lavoro, dall’impresa, che significa tutto il percorso di vita di ognuno di noi perché senza lavoro non c’è dignità, non c’è impresa, quindi non c’è tessuto economico. E senza la famiglia, che è il tessuto fondante della nostra società, non esiste tutto il resto».

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Cesa (Udc): «Mettere la persona al centro della politica»

«C’è bisogno – ha detto poi Cesa – di riportare all’interno dell’Assemblea regionale, dei Comuni e in Parlamento la difesa dei valori e il simbolo dello scudo crociato, di mettere la persona al centro della politica, che significa essere molto concreti nell’agire politico e soprattutto attenti ai bisogni dei più deboli. Questo è il nostro tema di fondo che portiamo avanti anche con un’iniziativa legislativa, e poi il tema della famiglia, che per noi è una, uomo-donna-figli, che va sostenuta e questa regione deve impegnarsi maggiormente a farlo, e infine il tema della povertà. In Italia 4 milioni di persone vivono al di sotto della fascia di povertà e molte sono anche qui in Calabria. E noi dobbiamo occuparci dei temi degli ultimi. Questo è il motivo della nostra presenza in questa campagna elettorale a sostegno di Occhiuto che ha fatto già un ottimo lavoro negli anni passati e che vogliamo continuare ad accrescere e rafforzare attraverso un’azione concreta».

Su sanità e infrastrutture, ha detto Cesa, «serve un’azione che deve migliorare il tema della salute e anche se passi in avanti sono stati fatti nessuno ha la bacchetta magica che gli consente di risolvere i problemi. Occhiuto ha fatto già un ottimo lavoro, sta andando avanti in modo spedito e positivo. Sulle infrastrutture, voglio ricordare che sono previsti miliardi di euro in questa regione. Leggerò i dati del Pnrr: 15 miliardi per l’alta velocità, che è prioritaria addirittura rispetto al Ponte sullo Stretto che si fa nella misura in cui si realizza l’alta velocità. Portare l’alta velocità in Calabria significa far uscire dall’isolamento questa regione ed è un impegno che si è preso il governo e che sta portando avanti e che noi porteremo avanti con decisione».