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20/06/2025 ore 17.59
Sanità

Catanzaro, anche i neolaureati nelle guardie mediche: «Sposata la causa, è nostro dovere offrire un servizio adeguato»

VIDEO | L’Asp sta procedendo alla convocazione per la copertura delle postazioni nel prossimo trimestre. La graduatoria conta circa 180 adesioni, ma per garantire tutti i turni ne servirebbero 236. Tra le proposte i giovani medici reclutati per i mesi estivi

di Luana Costa

«Siamo consapevoli di vivere in una regione complessa, con criticità difficili da modificare ma credo sia nostro dovere resistere e offrire un servizio adeguato nella terra che ci ha cresciuto e ci continua a formare. Sono qui oggi per rinnovare questo impegno». Fresca di laurea, da più di un anno ha scelto di prestare servizio nelle postazioni di continuità assistenziale della provincia di Catanzaro.

L’estate alle porte

Esmeralda Panza questa mattina era negli uffici di via Vinicio Cortese a confermare la sua disponibilità per un nuovo trimestre, quello estivo. Ci sono, infatti, anche i neolaureati nel plotone di medici che l’azienda sanitaria provinciale di Catanzaro sta reclutando per far fronte ai mesi più caldi, e non solo per ragioni climatiche. La graduatoria pubblicata dall’azienda conta la presenza di circa 180 camici bianchi, da distribuire nelle 59 postazioni di continuità assistenziale della provincia. Chiaramente non tutte avranno adeguata copertura, per ottenerla servirebbero 236 medici. E probabilmente non tutti quelli che hanno aderito all’avviso alla fine firmeranno la presa servizio.

Neolaureati per far fronte alle carenze

Ad esempio, dei dieci neolaureati convocati stamattina in azienda solo in tre si sono poi presentati. C’è Esmeralda Panza che ha optato per la postazione di Botricello: «È il terzo trimestre, è una postazione che mi sta molto a cuore perché è stata per me la prima in cui ho fatto esperienza. Conosco la popolazione, è un ambiente per me familiare. Fin dall’inizio ho avuto un buon rapporto con i pazienti, anche perché sono un medico giovane con voglia di conoscere e imparare. Si è instaurato un rapporto di fiducia li conosco tutti e tutti fanno affidamento su di me».

Andare per poi tornare

Le chiediamo se ha mai pensato di lasciare la Calabria per svolgere la sua attività altrove, e lei spiega: «Sì, ci ho pensato ma per imparare qualcosa che qui non posso imparare per mancanza di mezzi e di strumenti. Andare fuori ma poi tornare per portare qualcosa che ancora manca».

Freschi di laurea 

Ha confermato la sua disponibilità anche Maria Carmen Pagano che ha optato per le postazioni di Cropani e Sersale, tutte nell’alto ionio catanzarese. «Mi sono laureata a dicembre 2024 e ho iniziato a lavorare già a febbraio nel distretto del lametino» racconta ai microfoni di LaC News24. «Adesso mi sono spostata nel catanzarese, sono qui per rinnovare per il terzo trimestre consecutivo».

Proposte e suggerimenti

I medici scarseggiano in tutta Italia, e così anche in Calabria, con la conseguenza di lasciare sguarniti servizi essenziali come il 118 e quelli di prossimità come la continuità assistenziale. Le chiediamo, quindi, quali criticità ha incontrato nella sua esperienza e quali correttivi si sente di proporre per migliorare l’attrattività del servizio. «Sono dell’idea che alcune postazioni dovrebbero essere maggiormente attenzionate», spiega. 

Notti movimentate

«Speriamo che possa essere introdotta la figura di una guardia giurata soprattutto in quelle più isolate o anche il piantonamento a due, ovvero lavorare in coppia con un altro collega per poterci dare manforte in situazioni particolari. Ci sono aree in cui la mole di lavoro è maggiore rispetto ad altre. Essere in due potrebbe fare la differenza, anche per rispondere in maniera efficace agli interventi urgenti che aumentano durante la stagione estiva. Ad esempio, veniamo spesso contattati dal 118, dobbiamo lasciare la guardia per spostarci. E le notti iniziano ad essere movimentate».

Il rapporto con i medici di base

Quindi, aggiunge: «Mi sono trovata bene nel distretto catanzarese, sono qui per rinnovare perché credo sia giusto dare una mano nel periodo estivo nelle zone dov’è più forte la carenza».Tra le altre criticità indica «la mancanza di un punto di incontro tra il medico di base e la nostra figura. Spesso – sottolinea - ci troviamo ad avere a che fare con pazienti che non conosciamo e a cui non riusciamo a prestare migliore attenzione e cura proprio perché manca questa sinergia. Speriamo che soprattutto nelle postazioni estive delle aree marine ci possa essere una maggiore collaborazione».

A Belcastro

A Belcastro, paese dell’entroterra posto al confine tra le province di Catanzaro e Crotone e l’estate scorsa finita al centro delle cronache per la provocatoria ordinanza emessa dal sindaco, conferma la sua disponibilità Ludovico Demiro Pistone. «Mi appresto a rinnovare la mia disponibilità alla postazione di continuità assistenziale di Belcastro» spiega. «È un piccolo borgo difficile da raggiungere, anche in considerazione del territorio impervio che caratterizza questa regione. Ho comunque voluto sposare questa causa, è il terzo trimestre che riconfermo in quella postazione per far fronte alla carenza di medici».

L’informatizzazione

Tra i suggerimenti proposti dal giovane medico per migliorare il servizio vi è l’informatizzazione. «L’Asp si sta già muovendo in questa direzione ma per fare un esempio concreto – evidenzia – banalmente avere in tutte le postazioni di continuità assistenziale un gestionale informatico contenente la storia anamnestica clinica dei pazienti potrebbe sicuramente aiutare e ottimizzare gli interventi, soprattutto nei casi in cui si tratta di una urgenza. In tal modo il medico è già preparato conoscendo la storia del paziente. L’informatizzazione è un aspetto che bisognerebbe rafforzare in tutto il settore sanitario».

La postazione di Catanzaro Lido

L’Asp di Catanzaro ha fatto sapere che è stata riattivata la postazione di continuità assistenziale di Catanzaro Lido.