Cosenza, all’Annunziata apre la cardiochirurgia. Sedici posti letto e due sale operatorie dedicati
VIDEO | Avviate ufficialmente le attività del reparto: sarà in piena efficienza entro i prossimi 40 giorni. Inaugurata anche l’unità complessa di chirurgia ortopedica degli arti e della colonna vertebrale. Ospiterà il centro scoliosi
I lavori strutturali sono terminati ed anche le operazioni di arredo e di allestimento tecnologico. L’unità operativa complessa di cardiochirurgia per oltre trent’anni attesa all’ospedale di Cosenza è pronta a partire. Le prossime settimane saranno scandite dal reclutamento dei pazienti e dall’assunzione del personale medico e sanitario, con procedure già avviate attraverso la pubblicazione di appositi concorsi. Entro 40 giorni sarà in piena efficienza. Sedici i posti letto disponibili per un presidio necessario per il territorio dell’area nord della Calabria, al terzo posto in Italia per il numero di decessi determinati da criticità cardiache tempodipendenti.
Presto anche due sale operatorie dedicate
Pronte ad essere inaugurate anche due sale operatorie dedicate al reparto, tecnologicamente avanzate e realizzate con fondi del Pnrr. Contestualmente l’Azienda Ospedaliera di Cosenza ha aperto anche l’unità operativa complessa di chirurgia ortopedica degli arti e della colonna vertebrale, affidata al professor Francesco Iacono, esperto di chirurgia protesica del ginocchio e dell’anca, nel cui ambito sarà attivato un centro scoliosi, affidato a Francesco Vommaro e che si occuperà specificatamente della diagnosi e del trattamento conservativo delle patologie della colonna vertebrale. Entrambe le unità sono a guida universitaria.
Rianimazione aperta
Nel corso della conferenza stampa convocata congiuntamente dal direttore generale dell’Azienda Ospedaliera Vitaliano De Salazar e dal rettore Nicola Leone, è stato inoltre illustrato il nuovo percorso di umanizzazione delle cure attivato nella terapia intensiva. L’iniziativa è denominata rianimazione aperta ed è stata introdotta dal direttore Andrea Bruni, insediatosi all’inizio della scorsa estate: «Con questo nuovo modello organizzativo – ha spiegato il primario - i familiari possono far visita ai propri congiunti a partire dalle ore 11,30 del mattino fino alle 22 di sera. Sono liberi di entrare, di stare quanto vogliono con i propri familiari. Questo consente di migliorare anche, da un punto di vista psicologico, il soggiorno del paziente all'interno della terapia intensiva, ed aumenta anche la fiducia degli utenti nei confronti dei sanitari poiché possono partecipare al processo di cura e stare vicino ai propri cari». Inoltre, inquadrando un apposito qr code, è possibile aprire on line la pagina di un questionario per fornire feedback ed offrire suggerimenti».
Produzione di salute in crescita
Il direttore generale De Salazar ha inoltre reso noti i dati di andamento economico della produzione di salute dell’Azienda Ospedaliera. «Nel 2019 le cifre si attestavano su circa 120 milioni di euro. Con il Covid nel 2020 c’è stato un calo verticale a 99 milioni di euro. Cifra sostanzialmente confermata nel 2021 e nel 2022. Già nel 2023 siamo risaliti a 113 milioni, nel 2024 siamo balzati a 118 milioni mentre le proiezioni dei dati già disponibili per il 2025 ci restituiscono un quadro estremamente soddisfacente – ha annunciato il manager – Sfonderemo quota 120 milioni di euro. Il novanta percento del merito di questi risultati va attribuito al personale ospedaliero. Con l’incremento della collaborazione con l’Università della Calabria mi aspetto nel 2026 di arrivare oltre i 130 milioni di euro a livello di produzione di salute, così da collocare l’Annunziata nella fascia medio alta degli Hub del Paese».
Nove specialisti reclutati negli ultimi giorni
Il rettore Nicola Leone ha presentato i nove nuovi specialisti reclutati dall’Unical e che opereranno nelle corsie dell’ospedale di Cosenza. Alcuni di loro erano presenti alla conferenza stampa. Tra loro, come già comunicato in precedenza dall’ateneo di Luigi Bonavina, tra i massimi esperti mondiali di chirurgia dell’apparato digerente superiore e in particolare delle patologie dell’esofago, originario di Tropea, già professore ordinario di chirurgia all’Università degli Studi di Milano e direttore del dipartimento di chirurgia generale e del centro esofago al Policlinico San Donato con esperienza in prestigiose istituzioni europee e statunitensi, premiato dall’American College of Surgeons come uno dei sette migliori chirurghi al mondo. «A Cosenza guiderà un centro unico nel Mezzogiorno dedicato alla chirurgia esofagea – ha sottolineato Leone - contribuendo a colmare un grave gap sanitario. Di fatto non solo eviterà la migrazione sanitaria verso il nord, ma contribuirà ad attrarre pazienti da tutte le regioni del centrosud».
Il profilo delle nuove figure
Michele Di Dio, laureato a Messina e specializzato a Palermo, è il nuovo direttore dell’UOC di Urologia. Con oltre 4.000 interventi da primo operatore, è tra i protagonisti dell’introduzione delle tecniche più avanzate di chirurgia laparoscopica e robotica in ambito urologico. Ha guidato il reparto negli ultimi anni come direttore facente funzione, distinguendosi per competenza clinica, attività di ricerca e attenzione all’urologia oncologica.
Carmine Gazzaruso, laureato e specializzato a Pavia, è un’autorità riconosciuta a livello nazionale e internazionale in endocrinologia e diabetologia. Già docente all’Università di Milano, ha diretto centri clinici e di ricerca in ambito endocrino-metabolico. A Cosenza assume la direzione dell’UOC di Medicina generale, portando competenze avanzate sulle complicanze del diabete, sulle malattie metaboliche e cardiovascolari, e sulle nuove strategie di cura.
Francesco Iacono è un chirurgo ortopedico di origini cosentine, un’autorità nella chirurgia articolare e ricostruzione biologica. Dopo esperienze ai Rizzoli di Bologna e all’Humanitas di Milano, assumerà la direzione della nuova UOC di Chirurgia ortopedica degli arti e della colonna vertebrale, mettendo a disposizione tecniche mini-invasive, ingegneria tissutale e protesi personalizzate.
Domenico La Torre è professore ordinario di Neurochirurgia, tra i pochi in Europa ad utilizzare la tecnologia MRgFUS per tremore, Parkinson e dolore neuropatico. Responsabile nazionale per la Società Italiana di Neurochirurgia nella chirurgia dei nervi periferici, ha maturato esperienze in Italia e negli Stati Uniti. All’Annunziata arricchirà il reparto di Neurochirurgia, rafforzando un settore ad altissima complessità e rilevanza clinica.
Matteo Orrico, laureato a Roma e specializzato a Siena, ha maturato esperienze di ricerca e formazione in Francia, negli Stati Uniti e in importanti centri italiani. Dal 2020 è dirigente medico alla Chirurgia vascolare ed endovascolare del San Camillo-Forlanini di Roma, distinguendosi per competenze nel trattamento mini-invasivo delle patologie aortiche e periferiche. A Cosenza assume la direzione dell’UOC di Chirurgia vascolare, portando know-how avanzato in un settore cruciale per la salute cardiovascolare.
Anna Perri, laureata e specializzata a Pisa, ha un percorso che unisce attività clinica e ricerca sulle patologie della tiroide, metaboliche e oncologiche. All’Annunziata arricchisce l’Unità di Endocrinologia, contribuendo a rafforzare un settore in continua crescita, con ricadute importanti sulla salute del territorio.
Francesco Vommaro, originario di San Lucido, torna in Calabria dopo essere stato responsabile della struttura “Deformità vertebrali” all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna. È riconosciuto come uno dei maggiori esperti italiani nella chirurgia correttiva delle scoliosi e delle deformità vertebrali, anche pediatriche, con tecniche mininvasive e innovative.
Oltre cento medici universitari in corsia
«A breve – ha dichiarato ancora Nicola Leone – saranno sedici i medici docenti universitari a dirigere le unità operative complesse dell’Annunziata di Cosenza. Tra gli ultimi nove specialisti impiegati – ha sottolineato - ben sei hanno provenienza ospedaliera, solo tre hanno provenienza universitaria. A riprova della grande attenzione che stiamo ponendo in merito alla vocazione assistenziale che ha questo progetto. Dal primo novembre prossimo, con l’apertura anche delle nuove scuole di specializzazione approvate dal Ministero della Salute, saranno almeno 110 i medici dell'Università della Calabria a prestare servizio nell’Hub bruzio. Senza contare gli oltre 200 infermieri che svolgono il loro tirocinio proprio nelle corsie di questo ospedale».