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26/07/2025 ore 19.00
Sanità

Estate di passione per il 118 in Calabria: da Cetraro a Locri, sono 33 le postazioni scoperte

Il Pd parla di un servizio ormai smantellato e cita il caso della signora vittima di un incidente che ha atteso per 40 minuti sull’asfalto i soccorsi e quando finalmente è arrivata un’ambulanza era senza medico

di Massimo Clausi

Il 24 luglio il direttore generale dell’Asp Antonello Graziano, che è stato investito da Azienda zero del compito, ha pubblicato la delibera con i risultati della gara per aggiudicare alla ambulanze private il servizio ambulanza nelle postazioni del 118 rimaste scoperte. L’esito della gara non è dei più rassicuranti perché moltissime postazioni sul territorio regionale sono rimaste scoperte.

Qualche numero: a Reggio Calabria su 19 postazioni soltanto due sono coperte; a Cosenza su 29 ne restano vuote 4; Crotone su cinque ne ha una sola coperta; Catanzaro su undici ne ha coperte solo sette ed infine Vibo ne ha solo una coperta su cinque.

Non si tratta di città qualsiasi, ma anche di località turistiche che al momento sono prive di ambulanza 118. Il caso più clamoroso è Cetraro, non fosse per altro che nel locale ospedale esiste un reparto di rianimazione. Il che fa diventare tutto un po’ grottesco. Il problema è arrivarci visto che la postazione per ora è senza il servizio ambulanza. Si può contare solo su un’auto medica. La postazioni più vicine sono Belvedere 29,4 km e Paola, distante invece solo 24. Come avverrà un eventuale trasporto in caso di necessità?

Cetraro non è sola. Ci sono altre località turistiche, che in questo periodo sono al massimo delle presenze, che per ora sono scoperte. Un altro esempio è Soverato oppure nel reggino Palmi, Bagnara, Locri tanto per citarne alcuni. Poi infine abbiamo Nicotera e Vibo. Inoltre non vanno dimenticati Catanzaro Lido e altre due postazioni di Catanzaro città.

Proprio da Catanzaro arriva l’ultima denuncia del Pd che parla di un servizio di emergenza/urgenza smantellato più che riordinato. A dimostrazione in una nota ricordano l’ultimo episodio avvenuto a Catanzaro quando una donna, coinvolta in un brutto sinistro stradale in via Lucrezia della Valle, è rimasta a terra 40 minuti in attesa di soccorsi. Ad accompagnarla in ospedale poi ci ha pensato un’ambulanza arrivata senza alcun medico a bordo.

«Il Suem - scrivono i dem - nato per garantire interventi entro 8 minuti in ambito urbano e 20 in ambito extraurbano è ormai un ricordo».

Insomma la rete dell’emergenza urgenza dove la tempestività dell’intervento può essere decisiva, non si riesce a mettere a terra. Il pubblico non riesce a coprirla nonostante l’acquisto di 60 nuove ambulanze. I bandi per sopperire questo vuoto con i privati non riescono a completare l’offerta. Qual è la strategia? Certo si sta aspettando che diverse associazioni private completino l’iter di accreditamento, ma l’emergenza non può aspettare i tempi della burocrazia.L’estate è già nel pieno.