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06/06/2025 ore 14.20
Sanità

I dipendenti vanno in pensione e l’ufficio resta chiuso: pazienti senza ausili e protesi

A San Marco Argentano le prescrizioni non vengono evase: i dipendenti sono andati in pensione e nessuno li ha ancora sostituiti. Ad annunciarlo un laconico cartello: «Lasciate il numero, verrete richiamati»

di Francesco Rende

La sanità calabrese, si sa, è allo sfacelo. Ma quanto dipende dalle croniche carenze di risorse, dottori, infermieri, personale medico e quanto invece da una incapacità organizzativa e di gestione delle risorse umane? Già, perché quanto vi andiamo a raccontare ha del paradossale e racconta meglio di qualsiasi altra cosa lo stato in cui versa la sanità calabrese.

Dipendenti in pensione, l’ufficio resta chiuso: il paradosso a San Marco Argentano

La denuncia arriva da un giovane con un video postato su Facebook: ci troviamo nei locali dell’ex ospedale “Pasteur” di San Marco Argentano, nosocomio chiuso dai tagli dell’amministrazione Scopelliti e che ormai da anni è in attesa di riconversione. Prima in Casa della Salute, poi in Casa di Comunità, poi chissà cos’altro ancora.

Il ragazzo, Marco Iovino, di Sant’Agata d’Esaro, racconta la sua surreale avventura: il ragazzo si è recato, come da procedura, presso la struttura per avere prima la prescrizione da parte del medico incaricato e poi per completare la procedura per ricevere gli ausili necessari. Arrivato davanti la porta (poco distante da quella del medico) ha trovato però un’amara sorpresa: entrato dentro, un’amministrativa ha spiegato che l’ufficio è sospeso e che quindi è impossibile erogare la prestazione, come da avviso presente sulla porta.

Nessuno rimpiazza i dipendenti in pensione e l’ufficio si blocca

Non resta altro che consultare l’avviso, spiega Marco, ma dopo la lettura è sconcertato: “L’ufficio protesi e ausili ha sospeso momentaneamente l’attività in attesa che i due dipendenti amministrativi andati in pensione vengano sostituiti da altro personale competente”. Da qui, l’invito a lasciare i propri recapiti: “Al fine di contenere il disagio dell’utenza, viene attivato un registro dedicato all’acquisizione di un recapito, preferibilmente un numero telefonico, affinché una volta riaperto l’ufficio il nuovo personale amministrativo possa richiamare tutti gli aventi bisogno. Rivolgersi al box pianterreno gestito dall’associazione di volontariato”.

Ovviamente Iovino, come precisa nel video postato sui social, è spiacevolmente sorpreso: e quando fa notare che le persone non vanno in pensione dalla mattina alla sera ma che sono passi programmati, viene accusato dall’addetta presente di voler fare polemica.

Per questo, giunto a casa, ha deciso di denunciare tutto sui social e di registrare un video in cui chiede alle autorità di prendere immediati provvedimenti, dall’Asp al presidente della Regione Roberto Occhiuto, invitando anche i sindaci dei comuni limitrofi a fare pressione affinché il problema rientri immediatamente.

Problema noto da mesi e mai risolto: i commenti svelano la realtà dell’ufficio

Subito dopo la denuncia sono in tanti a scatenarsi nei commenti: in primis molti utenti che hanno purtroppo avuto la stessa disavventura e che sono attualmente scoperti, quindi senza presidi, a causa di un problema che pare andare avanti da diverso tempo.

A prendere parola rispondendo direttamente al giovane è proprio il sindaco di San Marco Argentano, Virginia Mariotti: «La direzione dell’Asp – spiega - è stata informata del problema già da inizio aprile. La scorsa settimana ho inviato un’altra comunicazione chiedendo anche un incontro urgente al direttore Graziano». Un problema che va quindi avanti da più di due mesi e per il quale i vertici dell’Asp non hanno ancora preso provvedimenti.

È così difficile infatti riorganizzare gli uffici, spostando anche momentaneamente un addetto da altra sede, per mantenere il presidio aperto? Ma soprattutto, come si può affidare all’associazione di volontariato la raccolta di dati sensibili come i dati del paziente, il numero telefonico e la tipologia di patologia per la quale è richiesto l’ausilio? Non può farlo del personale dell’Asp presente in sede, rispettando quindi le regole del trattamento dati (purtroppo quasi sempre bellamente ignorate negli uffici pubblici) evitando così di incorrere in (doverose) sanzioni per aver autorizzato l’affidamento di dati sensibili a personale non autorizzato?

Intanto, i pazienti restano in attesa: i dipendenti sono andati in pensione, nessuno li ha sostituiti e tanti tanti cari saluti alla pianificazione aziendale del personale ed alla loro distribuzione per mantenere attivo un ufficio senza causare un’interruzione di pubblico servizio.