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26/06/2025 ore 21.28
Sanità

Inaugurato il congresso regionale di Gastroenterologia, Abenavoli: «Investire in questa specialità con assunzioni e tecnologie»

VIDEO | Il docente Umg ha illustrato dati secondo cui le malattie dell’apparato digerente rappresentano la seconda causa di ricovero. E ha invitato la Regione a rafforzare le campagne di screening sul tumore del colon retto e ad attivare un centro trapianti di fegato  

di Luana Costa

«Assistenza, didattica, formazione e ricerca. Questi sono i capisaldi su cui portiamo avanti la nostra attività sia come scuola di specializzazione dell’apparato digerente ma anche come gastroenterologi». Così il professore ordinario di Gastroenterologia dell’Umg di Catanzaro, Ludovico Abenavoli, ha introdotto i lavori del congresso regionale, aperto questo pomeriggio in ateneo che vedrà la partecipazione di specialisti, ricercatori e docenti.

«La nostra idea è quella di una unica rete gastroenterologica calabrese in cui tutte le expertise si uniscano per dare una visione comune: assistenza a 360 gradi agli utenti calabresi. Anche i colleghi qui oggi convenuti – ha aggiunto il docente – testimoniano questo nuovo approccio, questa nuova visione a questa specialità medica».

Il docente universitario ha poi presentato alcuni dati che riguardano l’assistenza in Italia. «Le malattie dell’apparato digerente rappresentano la seconda causa di ricovero ordinario e accessi ambulatoriali in Italia, seconde solo alla cardiologia. Si tratta di numeri importanti che non sempre sono valorizzati e che noi invece oggi abbiamo il diritto e il dovere di rivendicare. Alla luce dell’importante volume assistenziale siamo arrivati ad un punto in cui in cui il decisore politico deve appoggiarci con assunzioni e rinnovamento tecnologico. Il mio invito ai decisori politici è di investire su questa specialità che tanto incide poi sulle tasche della sanità regionale».

Riguardo alle condizioni di salute della specialità medica in Calabria, Abevanoli ha sottolineato come: «Lo screening del colon retto rientra nei lea. Un rafforzamento aiuterebbe la Calabria ad aumentare il numero di pazienti screenati e di conseguenza aumentare i lea per uscire dal commissariamento. Secondariamente, in passato abbiamo ragionato e ci siamo interfacciati con la Regione per realizzare un centro di follow up pre e post trapianto di fegato. Abbiamo le capacità, le competenze e le persone per organizzarlo, mi auguro che anche la Calabria possa essere dotato di un centro regionale di trapianto di fegato».