Sezioni
Edizioni locali
29/12/2025 ore 06.15
Sanità

Influenza, tra cenoni e variante K il picco si avvicina: «Vaccinarsi ora è fondamentale, circola un ceppo tra i più virulenti»

Alessandro Russo, direttore dell’unità operativa di Malattie infettive e tropicali dell’Azienda Dulbecco, raccomanda di evitare luoghi chiusi affollati, soprattutto nel caso di soggetti fragili. Ecco i consigli per la prevenzione

di Rossella Galati

Infezioni respiratorie, il picco si avvicina e i casi in Calabria, così come in tutta Italia, aumentano. Ecco allora che l'esperto spiega come difendersi e cosa fare in caso di contagio. A rispondere alle nostre domande è il professore Alessandro Russo, direttore dell’Unità operativa complessa Malattie infettive e tropicali dell’Aou Dulbecco, direttore della scuola di specializzazione.

Influenza, 5 milioni di casi da inizio stagione. Bassetti: «Mix di virus, una delle peggiori ondate degli ultimi trent’anni»

Si parla di picco influenzale, cosa dobbiamo aspettarci?

«Nelle prossime settimane avremo un aumento dei casi consistente, complice il fatto di ritrovarsi per le festività di Natale e questo porterà, nei luoghi chiusi, a una circolazione maggiore del virus influenzale innanzitutto».


Ci sono nuove varianti in circolazione?

«Sì, nel senso che noi abbiamo conoscenza dell’influenza A e poi di tutta una serie di sottotipi. In questo momento sta girando soprattutto l’H3N2 che è uno dei sottotipi più virulenti e inoltre, i dati che abbiamo dall’Australia e nord Europa sono della circolazione anche di una variante cosiddetta K che però i nostri sistemi non identificano. Di fatto più che altro queste varianti sono legate principalmente a una maggiore trasmissibilità e a una maggiore virulenza dei ceppi virali».


Come proteggersi?

«Per quanto riguarda la protezione, le accortezze sono sempre le stesse: innanzitutto quella di utilizzare la mascherina quando si è a contatto con soggetti fragili che sono principalmente i bambini, gli anziani o soggetti che hanno patologie e che posso creare uno stato di immunodepressione quindi la cosa fondamentale sarebbe quella, nel momento insomma di massimo picco dei sintomi, di restare a casa o perlomeno di utilizzare mascherine in luoghi chiusi, perché questo è sicuramente protettivo verso le altre persone. Chiaramente il discusso vale anche al contrario, cioè le persone fragili principalmente parliamo di anziani e soggetti immunodepressi, eventualmente dovrebbero utilizzare la mascherina se si trovano in luoghi molto affollati e chiusi in cui è probabile che ci sia una circolazione del virus».


Quali precauzioni in particolare per i bambini?

«L'accortezza principale è quella di tenerli riposati e a casa sicuramente quando hanno febbre e segni e sintomi importanti. Questo serve anche nel caso di persone fragili, principalmente per evitare il rischio di complicanze, perché comunque l’influenza può anche circolare in associazione ad altri virus contemporaneamente come adenovirus e rinovirus, e quindi ci possono essere le coinfezioni che possono ovviamente portare a delle complicanze. Innanzitutto complicanze a livello polmonare quindi polmoniti virali che possono eventualmente soprainfettarsi con polmoniti batteriche e/o altre complicanze un po’ meno comuni che però posso essere possibili appunto in caso di anziani e bambini immunodepressi, come la miocardite o con il coinvolgimento di altri organi».


Come prevenire l’influenza e dunque quali sono i consigli dello specialista?

«Allora, il consiglio numero uno è vaccinarsi. E per i dati che abbiamo a disposizione, siamo ancora in tempo. Entro le feste di Natale bisognerebbe vaccinarsi perché comunque poi il picco influenzale sarà a cavallo tra Capodanno e gennaio, quindi c’è il tempo di proteggersi con vaccini che sono sicuri. Per i bambini c'è la possibilità di utilizzare la formulazione di uno spray nasale che dà una protezione assolutamente equivalente all’iniezione intramuscolare e questo può essere di più facile gestione soprattutto nei bambini un po’ più piccoli. Quindi la pratica numero uno è quella di vaccinarsi: la vaccinazione previene soprattutto le forme gravi di influenza e quindi tutte quante le complicazioni. E poi ovviamente il consiglio, ribadisco, è quello di evitare di stare a contatto con soggetti malati, eventualmente utilizzare la mascherina e utilizzare, soprattutto nel momento in cui si hanno segni e sintomi e febbre alta, farmaci che servono a tenere ovviamente la temperatura più bassa come il paracetamolo. L’antibiotico non serve, eventualmente serve soltanto se ci sono delle sovrainfezioni batteriche, in casi di solito molto limitati però deve esserci ovviamente un consulto medico in tal senso».