La Regione sospende improvvisamente i servizi sanitari in farmacia: esplode la protesta di M5s e Pd
Tavernise: «Barbarie amministrativa, si nega l’assistenza nei piccoli comuni». Il Pd: «Decisione improvvisa e inaccettabile, chiediamo risposte in Consiglio regionale»
Una comunicazione ufficiale del Dipartimento Salute e Welfare della Regione Calabria ha annunciato la sospensione immediata di servizi sanitari essenziali, come ECG, holter pressorio e spirometria, erogati in convenzione tramite le farmacie dei servizi. Una decisione resa nota solo il 2 luglio, quando i servizi risultavano già sospesi dal giorno precedente. Un atto gravissimo, che denota un totale disinteresse per la salute pubblica e per i cittadini calabresi più fragili.
«Una vergogna istituzionale che grida vendetta. La Regione Calabria ha comunicato a giochi fatti la sospensione di prestazioni sanitarie fondamentali per migliaia di cittadini esenti. In molti piccoli comuni dell’entroterra queste prestazioni rappresentano l’unica forma di assistenza accessibile. Negare tutto questo con una mail, senza preavviso, è un insulto alla dignità delle nostre comunità.»
A denunciarlo con sdegno è il consigliere regionale Davide Tavernise, che ha raccolto la testimonianza di un farmacista della provincia cosentina. «Siamo in un piccolo centro con mille abitanti, dove l’unico presidio sanitario rimasto è proprio la farmacia. Dove fare un elettrocardiogramma in tempo può significare salvare una vita. Dove la distanza dagli ospedali non è un dettaglio, ma una condanna. E invece si taglia, si chiude, si ignora. Questa è barbarie amministrativa, altro che programmazione sanitaria».
«Per la Regione, la sanità non è più un diritto universale, ma un costo da tagliare. E per i cittadini dei piccoli comuni resta solo l’abbandono. Si bloccano servizi essenziali con la scusa dell’“esaurimento fondi”, ma senza alcuna trasparenza, senza soluzioni, senza nemmeno il rispetto di comunicarlo in tempo utile».
Tavernise richiama anche il contesto nazionale: «Il piano strategico nazionale per le aree interne 2021-2027 parla apertamente di “cronicizzato declino” per questi territori. Una frase vergognosa, che fotografa perfettamente il disegno politico in atto: non invertire la rotta, ma accompagnare i piccoli borghi alla morte lenta. È un’eutanasia istituzionale, mascherata da pianificazione».
«Noi diciamo no a questo disegno. Le comunità più piccole non vanno accompagnate al declino, ma sostenute e valorizzate. Basta tagli, basta rassegnazione. Chiediamo risposte immediate dagli organi competenti e il ripristino urgente dei servizi sospesi. Se non sarà la Regione a cambiare rotta, lo faremo noi. Con coraggio, con determinazione, con la forza di chi ogni giorno vive e difende i territori dimenticati».
Perplesso e preoccupato anche il Pd: «Scelta inaccettabile»
Il gruppo del Pd in Consiglio regionale esprime forte preoccupazione per
la decisione, comunicata agli operatori sanitari, di interrompere la
sperimentazione della farmacia dei servizi in regime convenzionato per i cittadini esenti a partire dal 1° luglio 2025.
“Una scelta tanto improvvisa quanto inaccettabile – spiegano i consiglieri dem in una nota -, che colpisce duramente le comunità più fragili e rischia di compromettere un modello virtuoso pensato per rafforzare la sanità territoriale, potenziare la prevenzione e ridurre le liste d’attesa. Il
protocollo tra Regione e Federfarma Calabria, adottato con il Dca n. 189
del 4 luglio 2023, definiva la farmacia dei servizi come un presidio
sanitario di prossimità fondamentale, in grado di erogare prestazioni
come ECG, holter cardiaco e pressorio, e spirometria, garantendo un
accesso capillare alle cure, specie nelle aree interne e nei piccoli comuni dove spesso le farmacie rappresentano l’unico riferimento sanitario”.
“La denuncia ricevuta da un farmacista della provincia di Cosenza –
continua la nota - evidenzia bene la gravità della situazione: in un paese
di mille abitanti, dove la farmacia è rimasto l’unico presidio sanitario,
questa decisione si traduce in un’ulteriore negazione del diritto alla
salute. Per molti cittadini, soprattutto anziani e fragili, la possibilità di
effettuare esami vicino casa può significare una concreta possibilità di
salvezza”.
“Ci preoccupa, inoltre, che la comunicazione della sospensione dei
servizi sia arrivata solo il 2 luglio, con effetto retroattivo dal 1°, segno di
una gestione improvvisata e poco rispettosa dei cittadini e dei
professionisti sanitari coinvolti. Smantellare la farmacia dei servizi
significa non solo vanificare anni di sperimentazione, ma anche
alimentare le disuguaglianze e acuire le difficoltà di un territorio che già
oggi presenta i peggiori indicatori sanitari nazionali”.
Alla luce di quanto accaduto, il gruppo del Pd presenterà un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere chiarimenti immediati alla giunta Occhiuto: “Vogliamo sapere se vi siano effettivamente motivi legati all’esaurimento dei fondi, come comunicato agli operatori, e se siano state valutate soluzioni alternative per garantire la continuità del servizio”.