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07/07/2025 ore 13.57
Sanità

Polemica sui medici cubani, l’Associazione Italia-Cuba replica a Orrico: «Definirli schiavi è un grave scivolone»

La pentastellata accusata di «propaganda populista» dopo la sua interrogazione parlamentare: «I compensi versati alla struttura statale cubana servono a mantenere in piedi un sistema sanitario gratuito e universale»

di Redazione Politica

Non si spegne la polemica sull’utilizzo dei medici cubani in Calabria, scaturita da un’inchiesta del network CubaNet che ha denunciato una decurtazione, da parte dell’agenzia governativa dell’isola, del 70% degli stipendi dei camici bianchi impiegati nei nostri ospedali. Una denuncia che ha portato anche a un’interrogazione parlamentare da parte della pentastellata Anna Lauro Orrico. Ed è proprio alle dichiarazioni della rappresentante del M5s che replica l’Associazione nazionale amicizia Italia-Cuba.

«Le dichiarazioni dell'on. Anna Laura Orrico, che ha definito la collaborazione tra la Calabria e i medici cubani “moderna schiavitù” – afferma l’associazione –, sono un grave scivolone politico e culturale. Non colpiscono il governo regionale, ma offendono la dignità di un popolo che ha fatto della sanità pubblica un pilastro di giustizia sociale, e che oggi, in Calabria, rappresenta una risposta concreta a un'emergenza reale». 

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«La sanità calabrese – prosegue l'associazione – non ha bisogno di slogan, ma di medici. Da decenni è sottofinanziata, commissariata, abbandonata. I professionisti italiani scappano, i concorsi vanno deserti, interi reparti chiudono. In questo contesto, l'arrivo dei medici cubani preparati, motivati, solidali è stato un sollievo per cittadini che troppo spesso vedono negato un diritto fondamentale: quello alla cura. Definire questi medici “sfruttati” è una distorsione inaccettabile. I compensi versati alla struttura statale cubana servono a mantenere in piedi un sistema sanitario gratuito e universale. È il medesimo principio che dovrebbe guidare anche il nostro Servizio sanitario nazionale, oggi aggredito da privatizzazioni e logiche aziendali che, in Calabria, hanno avuto effetti devastanti».

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«Parlare di “sfruttamento” perché una parte delle risorse va allo Stato cubano, che ha formato gratuitamente quei medici e ne garantisce la rotazione e il supporto, è pura propaganda populista» conclude l'Associazione.