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12/12/2025 ore 20.16
Sanità

Polemica sul 118 in Calabria, Ferrari smentisce la Regione: «Altro che efficiente, soccorsi in ritardo e Pet inesistenti»

Il delegato Smi replica alle parole del direttore Borselli denunciando carenze, siti di atterraggio inattivi e ambulanze inutilizzate per mancanza di personale: «La realtà è ben diversa dalle dichiarazioni, cittadini e operatori rischiano ogni giorno»

di Redazione

 Le dichiarazioni di Riccardo Borselli – direttore del dipartimento Emergenza Urgenza della Regione Calabria – in occasione dell’incontro dedicato ai 30 anni del 118 in Calabria non vanno giù a Saverio Ferrari, delegato provinciale Smi per l’Asp di Catanzaro,che interviene per sottolineare le criticità quotidiane del servizio 118 sul territorio calabrese.

«Leggere che si descrive il servizio 118 come efficiente ed efficace fa male a chi quotidianamente ne paga professionalmente e umanamente le grandissime lacune, che purtroppo peggiorano di giorno in giorno», afferma Ferrari. Il medico sottolinea che alcune affermazioni, come quella secondo cui l’allarme target sarebbe sceso sotto i 30 minuti, «è inesatta e basterebbe consultare i tablet in dotazione alle varie PET della Calabria per rendersene conto».

Secondo Ferrari, dichiarazioni non corrispondenti ai tempi reali di intervento potrebbero mettere a rischio l’incolumità delle equipe sul campo: «Tali affermazioni lette da chi non conosce i veri tempi potrebbero portare a reazioni poco piacevoli per i componenti delle equipe medicalizzate e non medicalizzate che giornalmente operano sul territorio, arrivando su target spesso a 45/50 e in alcuni casi anche a 60 minuti di distanza».

Il delegato provinciale critica anche l’attuale organizzazione del servizio: «È chiaro che la reingegnerizzazione e l’attivazione del 112 sul campo non abbiano portato alcun beneficio pratico tangibile rispetto a prima, quando grazie alla conoscenza del territorio da parte delle varie equipe si arrivava in tempi più che accettabili e sicuramente inferiori agli attuali».

Un altro punto dolente riguarda i siti di atterraggio notturno: «Sui 26 siti previsti, la maggior parte non sembrano essere al momento attivi, vedi ad esempio Soveria Mannelli, ma si spera lo saranno nel più breve tempo possibile». Sul fronte delle PET, Ferrari evidenzia che «dell’attivazione di nuove postazioni, da 54 a 75, non se ne conosce nemmeno una sul territorio dell’Asp di Catanzaro, dove erano 14 nel 1997 e tali sono attualmente, tre costantemente demedicalizzate e le altre 11 nella stragrande maggioranza dei turni».

Il medico riconosce l’acquisto di nuovi mezzi come un passo positivo, ma segnala che molti rimangono inutilizzati per carenze di personale: «Nonostante l’assunzione di infermieri e autisti, le ambulanze non vengono impiegate per evidente mancanza di personale».

Ferrari conclude con un appello chiaro: «La speranza è che veramente nel tempo ci sia la volontà di rendere il servizio più attrattivo per i medici, ma in questo caso i dubbi sono tantissimi, visto quanto non fatto fino ad ora».