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23/08/2025 ore 18.23
Sanità

Riapertura ospedale di Praia a Mare, lettera del comitato civico cittadino a Pasquale Tridico

L’ europarlamentare M5s è il candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali. A lui, i promotori dell’iniziativa chiedono l’attuazione di ben quattro sentenze del Consiglio di Stato, che hanno annullato gli atti di riconversione del nosocomio

di Francesca Lagatta

La richiesta è la “riconfigurazione giuridica e funzionale del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare” e la chiede, in una lettera pubblicata indirizzata a Pasquale Tridico, il movimento civico “Nuovo Ospedale dell'Alto Tirreno Cosentino”, composto da Tullio Laino, Antonio Mandarano, Giovanni Moccia e Antonio Parente. La nota, affidata agli organi di stampa, ripercorre la “Cronistoria di un fallimento programmatico e gestionale della rete ospedaliera e dell'emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti nel territorio dell'alto Tirreno cosentino”.

La missiva

Pasquale Tridico, ex presidente Inps, oggi europarlamentare M5S, sfiderà il candidato di centro destra alle prossime elezioni regionali della Calabria. A lui, i promotori dell'iniziativa indirizzano una lettera pubblica per chiedere l'attuazione di ben quattro sentenze del Consiglio di Stato, che hanno annullato gli atti di riconversione dell'ospedale di Praia a Mare, ordinandone il ripristino dello stato antecedente al 31 marzo 2012.

«Com'è noto – scrivere i promotori dell'iniziativa - il calvario giuridico ed assistenziale del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare ha inizio con l'emanazione, a cura di Giuseppe Scopelliti, presidente pro tempore della Giunta Regionale e Commissario Ad Acta per il Piano di Rientro, del Decreto n.18/2010, con il quale sono stati soppressi ben 18 Presidi Ospedalieri della Regione, tra cui quello di Praia a Mare, dando luogo alla completa disarticolazione della rete ospedaliera, dell'emergenza/urgenza e delle reti tempo dipendenti dell'interno territorio regionale».

Ed ancora: «Non tenendo conto dei dati Agenas che sancivano per l'Ospedale di Praia A Mare una mobilità sanitaria attiva interregionale del 14,1%, Giuseppe Scopelliti emanò il Decreto Commissariale n.18/2010, cui fecero seguito i Decreti n.34/2010 e n.106/2011, con i quali il PO di Praia a Mare fu disarticolato e trasformato in Centro di Assistenza Primaria Territoriale (CAPT). Non si tenne conto, nella circostanza, che lo stesso PO, ai sensi della Legge Regionale n.11/2004 (Piano Sanitario Regionale 2004/2006), tutt'ora vigente, rivestiva le funzioni giuridiche di Ospedale Generale di Base, con funzioni aggiuntive di Ospedale di Comunità. Con Deliberazione della Giunta Regionale n.64/2010, mai formalmente revocata, il PO di Praia a Mare è stato annoverato quale ospedale generale di base ricomprendente n.98 posti letto, articolati per degenza ordinaria e DH/DS Risulta di tutta evidenza il pasticcio giuridico posto in essere dal Governo Centrale, oltre alla deprivazione per i cittadini calabresi del diritto alla fruizione dei Livelli Essenziali di Assistenza, con aumento dei tempi di attesa e dei dati della mobilità sanitaria passiva interregionale».

Le sentenze del Consiglio di Stato

«A seguito dei ricorsi promossi, in sede giurisdizionale, dai Comuni di Praia a Mare, il Consiglio di Stato, Sezione Terza, con le Sentenze n.2576/2014, n.2968/2015, n.1153/2017, ribadiva il diritto del Presidio Ospedaliero di Praia a Mare ad essere annoverato quale Ospedale Generale di Base, ai sensi del Decreto del Ministro della Salute del 2 Aprile 2015, n.70. Il principio sancito dalle pronunce del massimo organo della Giustizia Amministrativa dava origine e presupposto giuridico al provvedimento del Commissario Esecutore Giudiziale, dott. Eugenio Sciabica, datato 8 settembre 2017, che più che un atto dispositivo si configurava un atto di invito, se non di buona volontà, rimasto inottemperato. A seguito di giudizio di ottemperanza, promosso dai Comuni di Praia a Mare e Tortora, il Consiglio di Stato, Sezione Terza, con Sentenza n.384/ 2022 imponeva al Commissario Ad Acta l'ottemperanza alle Sentenze sopra menzionate. La diatriba giudiziale successiva è storia recente, fatta di ritardi e cavilli».

Struttura nel limbo

«Nel contempo il Commissario Ad Acta, Roberto Occhiuto, a modificazione ed integrazione del DCA n.64/2016, emanava i Decreti, rispettivamente, n.198/2023, n.69/2024, n.78/2024, n.360/2024, che disattendevano il giudicato amministrativo prodotto dal Consiglio di Stato, privando il PO di Praia a Mare dell'UOC di Chirurgia Generale, dell'UOC di Ortopedia, dell'UOC di Pronto Soccorso, con Osservazione Intensiva, dell'Emoteca, dell'UOC di Direzione Sanitaria, delle attività di supporto diagnostico in guardia attiva ed in pronta disponibilità.

All'esito odierno, il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare non possiede alcuna veste giuridica, operando, in tal modo, in una sorta di limbo, che, in conclamata assenza di personale, produce dati di cronaca sanitaria, comunemente definita malasanità».

L'appello a Tridico

«In tale contesto disarmante e drammatico si chiede a Lei - scrivono gli attivisti, rivolgendosi all'europarlamentare - un concreto impegno programmatico, atto a riportare il Presidio Ospedaliero di Praia a Mare nella Rete Ospedaliera per Acuti, in controtendenza alla desertificazione del diritto alla salute nel Tirreno Cosentino. I sottoscrittori della presente manifestano, fin da ora, la loro disponibilità ad un incontro con la Sua persona, atto a condividere una linea programmatica univoca. L'Alto Tirreno Cosentino merita, in ragione delle lotte sostenute per la difesa dell'ospedale di Praia A Mare, una candidatura - concludono - che sia espressione di un grande impegno civico. L'occasione è gradita per porgere deferenti saluti».