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18/07/2025 ore 18.38
Sanità

Riposi compensativi per gli operatori sanitari, condannata l’Azienda ospedaliera Dulbecco di Catanzaro

A darne notizia il sindacato Untia che rivendica la vittoria ottenuta in Tribunale. Si tratta di rimborsi dovuti per le attività lavorative eseguite per sei ore consecutive giornaliere

di Redazione Cronaca
Proseguono le discussioni difensive nel processo abbreviato di "Reset", in corso di svolgimento a Catanzaro. Ecco cosa ha sostenuto l'avvocato Angelo Pugliese

Vittoria schiacciante dei lavoratori iscritti al sindacato guidato a Catanzaro dal segretario provinciale Graziella Rattà. Lo si legge in una nota diffusa dal sindacato Untia che ha ottenuto una vittoria schiacciante in Tribunale dove quattro iscritti hanno ottenuto una sentenza favorevole contro l'azienda ospedaliera universitaria Dulbecco di Catanzaro.

In particolare, si sono visti riconosciuti i riposi compensativi dovuti a ciascun lavoratore del comparto sanità a seguito dell'attività lavorativa eseguita per sei ore consecutive giornaliere. Vittoria ottenuta anche grazie al proficuo impegno professionale dell'avvocato lgnazio Ardizio del foro di Napoli, esperto giuslavorista, con esperienza ventennale in materia. 

«Assolutamente false e fuorvianti le affermazioni circolate nella giornata di ieri circa presunti accordi raggiunti con l'amministrazione pubblicate da alcuni sindacati, in quanto l'informativa divulgata dalla sigla sindacale della Fials non solo non corrisponde al vero ma altera la realtà dei fatti» si legge nella nota.

«Abbiamo notato con disappunto che i sindacati che hanno cercato di mettersi in mostra sembrano più interessati a prendersi meriti non propri e a promuovere la propria immagine piuttosto che difendere i diritti e gli interessi del lavoratore.

Ci sembra che le parole dette da alcune sigle non siano allineate con le aspettative degli stessi lavoratori che rappresentano, in quanto non seguite da fatti concreti che portano risultati effettivi come quelli ottenuti dalla sigla sindaca le Untia coordinata dalla dottoressa Rattà e dall’avvocato Ignazio Ardizio.

Chiediamo che si rivedano le priorità e che ci si concentri sulla difesa dei diritti e dei reali interessi del lavoratore come previsto dal proprio mandato. 

Si ricorda a titolo di informazione giusta e veritiera che le cause sopra richiamate non hanno ad oggetto il riconoscimento a favore dei lavoratori dei buoni pasto, come erroneamente riferito dalla Fials.

È importante quindi sottolineare che l'unico titolo per recuperare i soldi dovuti è una sentenza di condanna comprensiva anche delle spese dovute allo stesso difensore dei lavoratori, come è accaduto appunto della giornata di ieri 17 luglio 2025 presso il Tribunale di Catanzaro».