Sanità, la fine del commissariamento può attendere: per Occhiuto due sfide tra Piano di rientro e riforma ospedaliera
Il governatore torna al timone con dossier aperti sui conti e sulla creazione di grandi aziende ospedaliere provinciali per migliorare l’efficienza delle strutture. Il precedente preoccupante di Catanzaro
Si aspettava la fine del commissariamento ed invece c’è stata la nomina di un nuovo commissario. Roberto Occhiuto è tornato da Roma con in tasca il decreto del Consiglio dei Ministri che lo riporta sulla sedia che aveva abbandonato due mesi fa per non incorrere in una possibile ineleggibilità. Tutto sotto controllo - ha detto il presidente/commissario - «in questa fase di transizione verso la gestione ordinaria, il Consiglio dei ministri mi ha nuovamente nominato commissario, così da garantire nelle prossime settimane la piena operatività della governance sanitaria regionale». Piena operatività che in questi due mesi non c’è stata perché i due sub commissari, Esposito e Fantozzi, non avevano poteri di firma.
Occhiuto torna commissario alla sanità, il via libera del Consiglio dei ministri per gestire la «fase transitoria»Da quello che dice Occhiuto, allora, si tratta di una nomina pro tempore. D’altronde era stata la stessa premier Giorgia Meloni, scesa in Calabria per la campagna elettorale, ad annunciare che la nostra regione meritava di uscire dal commissariamento dopo 14 anni. Intanto il decreto di nomina non porta una scadenza, quindi c’è anche chi è scettico su tempi così risicati. Basti pensare che una misura straordinaria come il commissariamento qui in Calabria è ormai, di fatto, diventata ordinaria.
Quel che conta è che la sanità ritorna dopo due mesi a muoversi. Due sono le grandi sfide che attendono Occhiuto, che sia nelle vesti di commissario o di assessore regionale alla Sanità poco importa.
La prima è quella di rinegoziare il Piano di Rientro con il Governo che è il vero nodo che ci fa restare nel commissariamento. L’obiettivo è quello di tenere insieme l’esigenza di avere i conti in ordine e nello stesso tempo cercare di aumentare l’offerta sanitaria calabrese. Compito di certo non facile perché nonostante le filiera istituzionale c’è da convincere i ministeri vigilanti ovvero quello della Salute e soprattutto quello delle Finanze.
Giunta, Occhiuto chiude la squadra: ecco i nomi sicuri e i possibili supplenti in Consiglio. La sorpresa da Noi ModeratiL’altra grande sfida dichiarata da Occhiuto è la grande riforma della nostra organizzazione sanitaria. L’idea è quella di creare grandi aziende ospedaliere provinciali, dalle quali dipenderanno gli ospedali Spoke e Hub del territorio da un lato e delegare alle Asp soltanto la gestione della sanità territoriale. Un’idea non nuova in Calabria, ma che potrebbe davvero generare economie di scala e razionalizzazione gestionale soprattutto sotto il profilo dell’assistenza ospedaliera. Certo non si tratta di un compito facile perché si tratta di accorpare e omogenizzare non solo strutture fisiche, ma soprattutto burocratiche. Tanto per fare un esempio per l’accorpamento a Catanzaro fra la Mater Domini e il Pugliese Ciaccio ci sono voluti quasi cinque anni.
Insomma due sfide impegnative ma fondamentali per una modernizzazione del comparto. In questo senso che Occhiuto la porti avanti da commissario o da assessore poco cambia.