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06/12/2025 ore 08.58
Sanità

Sanità, la Piana insorge: Polistena dice no all’accorpamento al Gom di Reggio e si ribella a Occhiuto (in nove punti)

No del Consiglio comunale all'ipotesi dell’azienda unica che per il sindaco Tripodi «non ha né capo né coda». Valensise (Comitato tutela salute): «Temiamo che i disagi aumentino». Ecco le nove proposte indirizzate al governatore

di Giuseppe Mancini

L'ipotesi di accorpamento dell'ospedale di Polistena al Grande Ospedale Metropolitano (GOM) di Reggio Calabria sta generando forti opposizioni da parte di amministratori locali e cittadini, che vedono nell'operazione un depotenziamento della sanità nella Piana di Gioia tauro e un trasferimento di risorse verso Reggio, temendo la chiusura di reparti e una diminuzione dei servizi essenziali per il territorio.

La riorganizzazione della sanità calabrese prevede un'ottimizzazione e accorpamento strategico di ospedali, non chiusure, attraverso la creazione di Aziende Ospedaliere uniche per aree territoriali e la nascita di nuovi grandi poli, con l'obiettivo di migliorare la qualità dei servizi e la gestione delle risorse, ma sta generato proteste locali, come accaduto a Polistena, dove si è svolto un consiglio comunale aperto per confrontarsi sul tema, dire no all'azienda unica e sì al potenziamento della sanità pubblica della Piana di Gioia Tauro e dell’ospedale Santa Maria degli Ungheresi, nosocomio per cui, nel corso della seduta, è stato richiesto l’ampliamento e la riqualificazione degli spazi.

L’ospedale spoke di Polistena è un presidio indispensabile per la sanità pubblica della Piana di Gioia Tauro. Nonostante le precarie condizioni strutturali e la carenza cronica di personale, offre un numero significativo di prestazioni all'utenza. Questo in un’area dove la sanità pubblica anche per quanto riguarda la medicina del territorio presenta numerose criticità.

L’ospedale di Locri accorpato al Gom di Reggio? Fontana: «Solo un’ipotesi»

Michele Tripodi, sindaco di Polistena: «L’accorpamento non ha né capo né coda»

«Abbiamo ritenuto convocare il consiglio comunale per discutere di questa situazione che riteniamo complessa e anche ingiusta per la sanità della Piana – ha spiegato il sindaco di Polistena, Michele Tripodi -. Abbiamo letto il programma di governo del presidente Occhiuto e scopriamo che non è solo un'idea quella di accorpare gli ospedali spoke e hub sotto un'unica azienda territoriale, è proprio una cosa scritta nel programma di governo votata dal Consiglio regionale, quindi siamo in un livello ormai avanzato e questa cosa ci preoccupa molto, perché le periferie della provincia di Reggio Calabria e quindi Polistena e Locri rischiano con i loro ospedali spoke di avere un ridimensionamento. Ciò non li farà risalire più visto le problematiche che già ci sono, perché ad esempio a Polistena c'è già un problema molto serio per quanto riguarda la carenza di personale, lavori nelle sale operatorie che non finiscono mai e che non danno la possibilità di far operare i pazienti che sono nelle liste d'attesa. Insomma, ci sono una serie di carenze anche strutturali per le quali oggi noi, nel consiglio comunale, reclamiamo che vengano attenzionate dalla Regione Calabria e soprattutto che si scongiuri questo disegno di accorpamento che non ha né capo né coda».

Marisa Valensise, Comitato a tutela salute: «Temiamo maggiori disagi per i cittadini»

Presente al consiglio comunale anche Marisa Valensise con il comitato a tutela della salute e in rappresentanza di “Calabria alza la testa”, il movimento che raggruppa tantissimi comitati calabresi da San Giovanni in Fiore a Reggio Calabria.
«Uno dei punti più importanti dell'ordine del giorno, sicuramente è stato presentare un progetto di ampliamento dell'ospedale di Polistena su somme che già il presidente Occhiuto aveva evidenziato che erano disponibili – ha affermato l’attivista -. Sull’ipotesi di accorpamento degli ospedali provinciali sotto uniche aziende ospedaliere, ho chiesto delucidazioni. Nel senso, con la nuova programmazione si manterranno gli stessi servizi a Polistena come a Locri, come a Gioia Tauro, e a Melito di Porto Salvo? Saranno ampliati i servizi che adesso mancano? Sono tutte domande che vogliamo fare ad Occhiuto. Temiamo che l'ospedale spoke di Polistena venga ridimensionato, e sarà una succursale del Gom di Reggio Calabria, e che al cittadino più che vantaggi verranno catapultati ancora più svantaggi. Se ci sarà questo accorpamento noi temiamo che molti servizi verranno a mancare nel territorio e ci sarà una situazione ancor più di disagio per i cittadini che arrivano dall'entroterra».

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Richieste del consiglio comunale di Polistena al presidente della giunta regionale

Dalla riunione, molto partecipata e in cui sono intervenuti diversi sindaci del territorio e rappresentanti delle istituzioni e dell’associazionismo, sono emersi alcuni punti fondamentali per garantire la tutela del diritto alla salute dei cittadini della Piana di Gioia Tauro:
1) La moratoria di ogni disegno di accorpamento dell’ospedale di Polistena con gli ospedali hub e di ogni ipotesi di aziendalizzazione unica provinciale che, sulla scorta di quanto accaduto con Azienda Zero, rischia di assumere connotati gestionali di stampo verticistico, rendendo ancora più distanti i presidi ospedalieri situati fuori dai capoluoghi, come accaduto per l’utilizzo delle graduatorie provinciali in essere.
2) L’assunzione di medici e infermieri per coprire le unità mancanti nei reparti ospedalieri, ritenendo al contempo indispensabile la proroga di tutti i contratti a tempo determinato di prossima scadenza e dispendioso il continuo ricorso ai “gettonisti” liberi professionisti a copertura dei vuoti di organico.
3) La conclusione dei lavori delle sale operatorie entro una data certa, poiché tali lavori non possono protrarsi sine die, trattandosi di spazi indispensabili per assicurare la piena funzionalità del comparto operatorio, cuore pulsante di un ospedale spoke.
4) Il rilancio della sanità pubblica ospedaliera e territoriale della Piana attraverso nuovi investimenti strutturali per l’ospedale di Polistena, utilizzando i fondi destinati all’edilizia sanitaria, sia di livello ministeriale che regionale.
5) L’acquisizione da parte del Dipartimento Tutela della Salute della proposta progettuale di ampliamento e riqualificazione dell’ospedale di Polistena, per un importo complessivo di 27 milioni di euro.
6) L’attuazione della programmazione aziendale che prevede, per l’ospedale di Polistena, l’istituzione dei reparti di oncologia, urologia, neurologia e delle altre specialità previste ma mai attivate, tra cui la neonatologia, necessaria in supporto al punto nascita e al reparto di pediatria.
7) La riorganizzazione dei servizi territoriali della Piana, con l’assegnazione di nuove risorse umane a presidio dei Centri di salute mentale, dei consultori, delle guardie mediche, ove storicamente presenti, e del SUEM 118, con l’assegnazione di un numero congruo di automediche e ambulanze a tutela del territorio e a servizio dell’ospedale di Polistena.
8) La piena attuazione della programmazione del PNRR riguardo la costruzione di case e ospedali di comunità, nonché il rafforzamento dell’emodialisi e il rafforzamento di ogni altro presidio di sanità pubblica, ospedaliera o territoriale esistente.
9) La costituzione di un tavolo politico per il territorio, Sindaci, Comitati, associazionismo solidale e volontaristico che si occupi di sanità pubblica.