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12/03/2025 ore 12.53
Sanità

Sanità privata in Calabria, cova il fuoco sotto la cenere per una partita da 200 milioni di euro

Budget per le strutture scaduti e in proroga fino a fine marzo. Nel mentre il 26 il Tar ha nelle mani la revoca dell’accreditamento del Sant’Anna per cardiochirurgia (14 posti)

di Domenico Martelli

È fuoco sotto cenere. In superficie non brucia, ma se scavi con la mano sono piaghe. E il web incendiario di queste ore potrebbe esserne testimonianza. Più o meno suo malgrado.

Tre anni fa il fresco commissario Roberto Occhiuto inaugura la new deal della stagione programmata. Patti chiari e amicizia più lunga che mai con i privati accreditati. Quindi budget triennali 2022, 2023, 2024. La ragione risiede nell’efficientamento del sistema consentendo ai privati di programmare con razionalità le prestazioni sanitarie. Una partita che in Calabria vale oltre 200 milioni di euro.

Torta che sposta equilibri, poteri, politiche, informazione. E che nel 2005, tanto per dirne una, potrebbe essere costata la pelle a Franco Fortugno. Il nuovo corso però si è inceppato perché il 31 dicembre del 2024 è puntualmente arrivato e passato e dei nuovi budget neanche l’ombra. Dai contratti a 3 anni si è passati ad una proroga di 3 mesi, fino al 31 marzo. Scadenza che sta arrivando e che non registrerà novità in materia se è vero come è vero che per firmare i nuovi contratti le strutture devono farlo individualmente dopo presa visione e analisi. Detta in altri termini, si va per le lunghe.

Cui prodest una situazione del genere? E soprattutto, come mai il dipartimento e l’ufficio del commissario stanno così ritardando nella definizione del riparto destinato alle Asp e da qui alla contrattualizzazione con le strutture private? C’è particolare prudenza stavolta rispetto a qualche posizione finita sotto i riflettori della stampa nazionale a proposito di conflitti di interesse? Oppure, o insieme, c’è da attendere prima cosa accade il 26 in sede Tar dove si discute della liceità o meno della revoca dell’accreditamento del Sant’Anna di Catanzaro (14 posti di cardiochirurgia)? Per non sapere né leggere né scrivere il dg dell’Annunziata de Salazar si è portato avanti.

Nell’atto aziendale, recentemente approvato, si legge a tal proposito “cardiochirurgia \14 posti. Cardioanestesia 6 posti. Chirurgia ortopedica degli arti e colonna vertebrale 10 posti. Otorinolaringoiatria 12 posti”. E, udite udite, tutto ciò “definito di concerto col commissario ad acta della Regione Calabria, con l’approvazione del presente atto aziendale si intendono facenti parte dei posti letto da programmazione regionale destinati a questa azienda ad integrazione delle previsione di cui al Dca 78 2024 rete ospedaliera”.

Detta in altri termini, de Salazar e Occhiuto mettono prima i coperchi e poi le pentole. Della serie, il Tar del 26 può attendere. Nel mentre ballano per tutti 200 milioni di euro al momento gestiti in modalità “portatile”. La programmazione di tutte le strutture private accreditate e convenzionate? Ripassare un’altra volta…