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19/10/2025 ore 10.31
Sanità

«Un inno alla buona sanità calabrese: la mia storia di speranza e gratitudine. Grazie ai medici di Reggio sono viva»

La testimonianza di Giuliana Scarfò che racconta la sua esperienza: dal malore, al trasferimento e all’intervento che le ha salvato la vita

di Redazione Attualità

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di una calabrese, Giuliana Scarfó, che racconta la sua esperienza con la sanità pubblica calabrese, in seguito a un grave malore che ha richiesto un intervento urgente e complesso. Dalle prime ore al pronto soccorso di Polistena fino al reparto di cardiochirurgia di Reggio Calabria, la sua testimonianza ripercorre i momenti più delicati del percorso di cura, mettendo in luce la professionalità e l’umanità del personale sanitario incontrato. 

La lettera

«A volte, la vita ci riserva delle prove inaspettate che ci mettono di fronte alle nostre fragilità, ma anche alle meraviglie della medicina e della dedizione di chi lavora per salvare vite umane. Questa è la mia storia, una testimonianza di speranza e gratitudine dedicata all’eccellenza della sanità pubblica di Reggio Calabria.

A fine agosto, un malore improvviso ha rischiato di cambiare la mia vita in modo drammatico. Immediatamente trasportata al pronto soccorso di Polistena, ho affrontato ore di apprensione, ma anche di speranza grazie alla tempestività e alla professionalità degli operatori sanitari. La decisione di trasferirmi d’urgenza nel reparto di cardiologia di Reggio Calabria è stata fondamentale: qui, ho potuto affidarmi a un team di esperti che ha immediatamente avviato le indagini necessarie.

Il Dott. Stefano Postorino, con la sua competenza e scrupolosità, ha eseguito due coronorografie a distanza di 24 ore durante le quali ha constatato un grave restringimento dell’aorta che comprometteva la mia vita. Anche la presenza del dott. Luca Bellieni, durante l’esame angiografico, è stata fondamentale. Insieme hanno capito che solo l’intervento chirurgico, con l’impianto di due bypass, mi avrebbe salvato la vita.
Poi, in sala operatoria, la situazione si è complicata, e il mio intervento, affidato al grande cardiochirurgo Dott. Andrea Antonazzo, è diventato estremamente delicato e complicato. Dopo circa nove ore mi sono ritrovata con due bypass, la sostituzione dell’aorta ascendente con protesi e la sostituzione della valvola aortica … insomma un braccio di ferro con la morte!
La sua abilità, la sua esperienza e il suo senso di responsabilità sono stati determinanti per la riuscita dell’intervento.
Sono viva e in buona salute perché lui e tutto il suo staff hanno messo il cuore e la dedizione in ogni fase dell’intervento.

Desidero anche esprimere la mia riconoscenza al Primario Dott. Pasquale Fratto e a tutto il team della Cardiochirurgia di Reggio Calabria. La loro preparazione, professionalità e umanità hanno fatto la differenza, restituendomi la possibilità di vivere e tornare dalle mie amate figlie, da mio marito, da tutta la mia famiglia e dai miei meravigliosi amici.

Questa esperienza dimostra quanto la buona sanità pubblica possa essere un'ancora di salvezza. La professionalità, l’impegno e la dedizione di medici e operatori sanitari sono un patrimonio inestimabile per tutto il nostro territorio. A loro va il mio più sincero ringraziamento e l’augurio di continuare a portare avanti questa straordinaria missione di cura e speranza.

Viva la sanità pubblica di Reggio Calabria, viva la buona medicina, viva chi ogni giorno si impegna con passione per salvare vite umane».