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06/06/2025 ore 13.00
Sport

Brescia Calcio, incubo fallimento sempre più realtà: Cellino non paga. Tifosi sotto la sede, clima tesissimo

A poche ore dalla scadenza, nessun pagamento effettuato. Il presidente non intende coprire i debiti, saltata anche la trattativa con la cordata americana

di Francesco Roberto Spina
Protest of Brescia Calcio supporters towards the president Massimo Cellino during Brescia Calcio vs AS Cittadella, Italian soccer Serie B match in Brescia, Italy, February 03 2024

A Brescia è ufficialmente scattato il conto alla rovescia. Mancano poche ore alla deadline fissata per oggi alle 15, ma i circa tre milioni di euro necessari per stipendi, contributi e la prima rata del debito col Fisco non sarebbero ancora stati versati. Un vuoto che rischia di essere fatale. Senza quei fondi, le Rondinelle salterebbero l’iscrizione al prossimo campionato (di Serie C), sprofondando verso il fallimento e una ripartenza dall’Eccellenza o nella migliore delle ipotesi dalla Serie D. Un baratro che fa tremare una città intera.

Il presidente Massimo Cellino, al centro della bufera, sembra orientato a non intervenire economicamente, nonostante le pressioni. Lo scenario è desolante con il consigliere Midolo, unica figura con potere di firma dopo l’inibizione di Cellino e del figlio, si è dimesso nella tarda mattinata. Un segnale chiaro che qualcosa si è spezzato definitivamente.

Nel frattempo, in via Solferino, davanti alla sede del club, iniziano a radunarsi i primi tifosi. La Digos è già presente, segno di una tensione crescente. Anche l’assessore allo Sportdi Brescia, Alessandro Cantoni, ha lanciato un appello: «Cellino non può sottrarsi alle sue responsabilità verso la città».

In nottata, persino il capitano delle Rondinelle Bisoli avrebbe provato a convincere il patron a compiere un ultimo passo per salvare il club. Tutto inutile. Cellino, sempre più isolato (in questo momento si troverebbe a Cagliari), ha spento i contatti.

Nel frattempo, si complica anche la trattativa con la cordata americana guidata da Francesco Marroccu: Cellino ha chiesto che siano gli acquirenti a versare i 3 milioni per poi subentrare, ma il gruppo ha rifiutato, chiedendo che sia il proprietario in carica a far fronte alle scadenze.

Solo ieri il Brescia aveva ottenuto dall’Agenzia delle Entrate la possibilità di rateizzare il debito con una riduzione importante dell’importo complessivo. Una boccata d’ossigeno che sembrava riaprire il gioco, ma l’accordo non è stato controfirmato. Ora il destino del Brescia è appeso a un filo sempre più sottile. La storia del club fondato nel 1911, potrebbe chiudersi nel silenzio di un bonifico mai partito.