Castrovillari, nove ex giocatori rossoneri raccontano la propria verità e chiedono il pagamento delle spettanze
I calciatori della scorsa stagione denunciano stipendi arretrati, promesse non mantenute e condizioni lavorative precarie
Per il Castrovillari sarà ancora il palcoscenico dell’Eccellenza per difendere colori e blasone con un’iscrizione sul filo di lana grazie al saldo delle vertenze legate alla stagione 2023/2024, quella portò alla retrocessione dalla Serie D.
L’ultimo campionato concluso dopo un anno di caos e sofferenze con malumori e tanti dubbi sulla sopravvivenza e, aumentando il gusto del rischio, ecco pronti anche 8 punti di penalizzazione per il prossimo torneo di Eccellenza. Ma tutto è bene quello che finisce bene, una salvezza “simil miracolo”con il club che sembrava avesse superato il periodo buio pronta per voltare pagina. Almeno così pareva prima di un comunicato da parte di gruppo calciatori della scorsa stagione, nove per l’esatezza, che sicuramente solleverà un polverone nella città del Pollino e aprirà ancora altre pericolose devianze sportive.
Uno scritto “pesante” quello fatto circolare dagli ex giocatori rossoneri, pronti anche a proseguire con le giuste istanze per ottenere la soddisfazione promessa. Nel documento redatto e firmato da nove calciatori viene fuori una diversa verità rispetto a quella societaria diffusa dopo la salvezza miracolosa, uno scritto che posiziona l’attuale situazione ben lontana dalle ambizioni che la società ha dichiarato per il futuro. Nel comunicato si racconta un quadro desolante fatto di promesse non mantenute, stipendi arretrati e discutibili condizioni di lavoro. I firmatari, precisando che non si tratta solo di calcio ma racconti di semplice sopravvivenza, denunciano un’organizzazione inesistente nella passata stagione testimoniata da un esiguo numero di palloni, a malapena una decina e di diversi modelli con un corredo di allenamento non omogeneo per tutti creando più un arcobaleno che un unico gruppo di atleti.
E nel continuare a leggere il documento, la parte più toccante è riservata all’aspetto umano con l’umiliazione di vedere i ristoranti sospendere di fornire i pasti per mancati pagamenti con alcuni ragazzi costretti ad “arrangiarsi” con altri lavoretti per mantenersi in autonomia. Un caos nel quale però qualcuno si è distinto, non ha fatto “orecchio di mercante”. Nel comunicato vengono citati figure importanti come Andrea Vena (cronologicamente ultimo presidente della serie che sembrerebbe ancora in carica), il direttore Antonio Palermo (anche lui fresco di rinnovo), il magazziniere Anis oltre allo staff tecnico, soprattutto mister Micieli, che con dignità e sacrificio hanno cercato di alleggerire il peso della situazione. Figure paragonate addirittura a personaggi mitologici, bravi a prendersi cura della squadra, in determinate occasioni anche economicamente.
"Alla fine, contro tutto e tutti, abbiamo salvato il Castrovillari" è la frase che, con orgoglio è riportato nel comunicato che riassume il senso di una stagione in cui si è lottato per onorare una piazza importante come quella di Castrovillari. Ma ora, dopo aver fatto quanto nei loro ideali, i firmatari del documento chiedono il giusto riconoscimento, non solo morale ma anche economico. Il comunicato si chiude con un’amara constatazione, «ad oggi non abbiamo visto nemmeno un centesimo di quello che ci spetta».
Un comunicato che tenta di dare un volto umano a una prassi che troppo spesso viene ridotta a semplici numeri e risultati sportivi per esaltare l’ego di qualcuno. I calciatori, prima ancora di essere atleti, sono ragazzi che lasciano i propri contesti e le proprie famiglie per inseguire un sogno illusi con la promessa del paradiso e nella pratica costretti a vivere senza neanche "pane e pomodoro.” La ferita di quanto accaduto e denunciato resta aperta e chiede risposte con i fatti. Il calcio è ben altra cosa.