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16/03/2025 ore 07.32
Sport

Catanzaro-Cosenza, la contestazione a Guarascio partì proprio nel derby di andata (e non si è ancora spenta)

Nella gara disputata al Marulla a Santo Stefano lo stadio contestò la decisione di mettere le curve a trenta euro, subito ritrattata dal patron. Ma quelli furono i principi di una protesta che arde ancora oggi

di Francesco La Luna

È il giorno X. Fra poche ore Catanzaro e Cosenza scenderanno in campo per il derby di ritorno della 30ª giornata di Serie B. Una partita che si attende sempre in modo spasmodico, ma che quest’anno (nella gara d’andata) segnò la rottura definitiva fra Eugenio Guarascio e la piazza rossoblù. Una rottura che non si è ancora risanata e che difficilmente si risanerà. 

Tutto partì da sei giorni prima, il 20 dicembre 2024. Alle 19:30 circa, la notizia alla quale nessuno voleva credere. Per Cosenza-Catanzaro, la partita più attesa dell'anno, il giorno di Santo Stefano, Guarascio aveva deciso: Curve a 30 euro. Prezzi sconcertanti per una gara di Serie B in uno stadio in cui i servizi latitano (eufemismo) e le cui condizioni sono quantomeno attempate (altro eufemismo). La protesta della piazza fu talmente vibrante che costrinse i gestori dei social a chiudere i commenti. La qual cosa è ancora oggi in atto.

È il giorno del derby di Calabria: il Catanzaro per sognare il “paradiso” Serie A, il Cosenza per allontanare “l'inferno” della C

Da quel Cosenza-Catanzaro tutto scivolò verso il basso

Vero che il Cosenza arrivava al derby contro il Catanzaro da ultimo in classifica, ma è anche vero che le contestazioni fino a quel momento erano state minime, anche perché la squadra stava facendo bene. L'annuncio delle curve a trenta euro distrusse in un colpo solo tutto. Compreso l'impegno dei ragazzi di Alvini, che si trovarono di colpo in una situazione più grande di loro.

La contestazione delle due Curve, ma in realtà di tutta la città, dura ancora oggi. Da quel giorno la situazione è scivolata via sia in campo sia fuori. Mani avanti: non è colpa della tifoseria. Se il Cosenza è ultimo sicuramente non è vicenda imputabile a chi affolla gli spalti in trasferta e in casa. Il dato di fatto è che la scellerata scelta di Guarascio dell'aumento spropositato dei tagliandi per Cosenza-Catanzaro innescò una valanga che dura ancora oggi.

I commenti sono ancora bloccati (e chissà per quanto lo saranno), la tifoseria intera (seguita dalla città) ha preso posizione contro il proprietario di Ecologia Oggi, che ha a sua volta annunciato di voler vendere il sodalizio rossoblù. È arrivata l'offerta di Alfredo Citrigno, ma non ci sono novità. Un effetto valanga che ci riporta al Catanzaro-Cosenza di oggi pomeriggio, l'ultimo bivio prima della fine.