Dopo il 2° posto all’EuroCup di basket in carrozzina i ragazzi della Reggio Calabria Bic premiati a Palazzo Campanella
La cerimonia voluta dal Garante Siclari con i vicecampioni europei restituisce alla città un esempio che unisce e insegna: «Non solo sport, ma un messaggio potente per tutta la comunità»
I vicecampioni europei della Reggio Calabria BIC sono stati ricevuti presso le sale del Polo Culturale "Mattia Preti" di Palazzo Campanella, sede del Consiglio regionale, per ricevere un riconoscimento legato non solo alle recenti vittorie ma anche al percorso che ha restituito alla città un motivo per sentirsi parte di una storia diversa. Una storia vera.
Sono i vicecampioni d’Europa. La Reggio Bic, orgoglio calabrese, è l’unica squadra italiana ad aver raggiunto la finale di Eurocup. L’unica realtà del Sud capace di spingersi così in alto. Nessuno spazio per i miracoli: è tutto lavoro, squadra, sacrificio. È anche per questo che il Garante Regionale per i diritti delle persone con disabilità, Ernesto Siclari, ha voluto riceverli personalmente e premiarli in una cornice istituzionale.
«Questo secondo posto è un orgoglio per Reggio, per la Calabria e per l’Italia intera – afferma il Garante -. Una squadra così performante dimostra quanto il mondo della disabilità possa diventare risorsa per la comunità». La consapevolezza reale è quella che ciò che la Reggio Bic rappresenta va oltre il risultato sportivo. «Questi ragazzi sono un esempio civico e umano. Hanno dimostrato che l’impegno, la determinazione e la forza collettiva possono costruire qualcosa di bello e solido».
«Io sono rimasta a Reggio. Non ero in campo come giocatrice, ma ero con loro», racconta Ilaria Margherita D’Anna, presidente della squadra. «Abbiamo fatto rete: chi ha voluto seguire le partite lo ha fatto anche da qui, tifando, sostenendo, scrivendo. È nato un movimento, una connessione spontanea. E questo per me vale tanto quanto il risultato sul campo». Una passione che coinvolge ed emoziona. «Dal Nord ci scrivevano per chiedere i link delle partite. È stato commovente. È come se il nostro risultato avesse acceso qualcosa in chi ci guardava da lontano».
Il campo di Yalova, in Turchia, ha visto la Reggio Calabria BIC affrontare squadre con decenni di esperienza. «Abbiamo giocato una finale di altissimo livello - spiega coach Antonino Cugliandro -. Eravamo già soddisfatti di essere tra le prime quattro. Poi ci siamo trovati lì, a contenderci il trofeo. E l’abbiamo fatto con dignità, cuore, lucidità. Siamo una squadra giovane, ma consapevole. Nove anni appena e già in una finale europea: è qualcosa di straordinario».
La Reggio Calabria BIC è, a tutti gli effetti, una realtà solida. Una squadra che cresce, che si rinnova, che ha saputo portare a casa una stagione eccezionale. «Abbiamo raggiunto le Final Four di Coppa Italia, le semifinali scudetto, e ora la finale di Eurocup. Tutto in un anno».
E questo non passa inosservato. L’onorevole Francesco Cannizzaro, nonostante la giornata ricca di impegni istituzionali, ha voluto essere presente personalmente alla cerimonia lanciando un segnale di vicinanza istituzionale. Le stesse «Devono essere consequenziali. Non si può solo celebrare, bisogna anche sostenere concretamente. Io sono contento di aver inserito la squadra in un percorso di supporto regionale. Ma serve continuità. Loro non sono solo un gruppo sportivo. Lavorano sull’educazione alla disabilità. Parlano ai giovani. Portano un messaggio che oggi, nel nostro territorio, è più che mai necessario».
Dal parquet al cuore della città, la Reggio Calabria BIC ha costruito una comunità. L’ha fatto con l’intensità di chi non si accontenta e la serenità di chi sa di meritare ogni passo. È questo il punto che emerge dalla cerimonia: un riconoscimento alla loro grandezza sportiva e civile.
«Questo movimento deve rompere le porte che in passato lo hanno chiuso fuori», dice la Presidente D’Anna. «Speriamo che ora si possa vivere davvero, a 360 gradi, questo mondo dello sport in carrozzina». È anche una questione culturale: imparare a guardare oltre, a tifare senza “pietismi”: siamo di fronte a dei grandissimi atleti con la a maiuscola. E Reggio sta imparando a sostenerli con lo stesso entusiasmo con cui si segue una qualsiasi squadra di vertice.
Insieme al secondo posto in Europa, resta la consapevolezza di aver smosso qualcosa. Resta l’immagine di una squadra che tiene insieme atleti, famiglie, ragazzi e adulti. Che coinvolge. Che parla a tutti. Che si guadagna il rispetto con ogni partita.