Gattuso ringhia contro La Russa: «In Moldova non solo fischi, ma minacce di morte»
Il presidente del Senato critica il “vergogna” del ct ai tifosi. La replica dell’allenatore calabrese: «Non sa cosa è successo quella sera, non l’ha nemmeno vista in tv»
Alla vigilia della sfida contro la Norvegia a San Siro, il commissario tecnico della Nazionale Gennaro Gattuso alza i toni e replica duramente al presidente del Senato Ignazio La Russa, con cui ormai lo scontro è aperto. Il ct calabrese non ha gradito il rimprovero ricevuto dopo aver stigmatizzato i fischi e i cori di contestazione che avevano accompagnato la prestazione degli Azzurri nella partita di Chisinau contro la Moldova. La Russa lo aveva ammonito: «Non si può dire “vergogna” a uno spettatore che fischia».
La Russa contro il ct della Nazionale Gattuso dopo i fischi in Moldavia: «La gente ha diritto di protestare»Una frase che, secondo Gattuso, non tiene affatto conto di quanto realmente avvenuto quella sera. E infatti il ct, in conferenza stampa, ha risposto in modo netto: «Rispetto quello che dice La Russa ma non so dove fosse quella sera, sicuramente non era allo stadio e non l’ha vista nemmeno in tv».
Gattuso è tornato a raccontare il clima vissuto in Moldova, chiarendo che non si è trattato di contestazioni ordinarie. «C’era gente che augurava la morte, c’era gente che diceva che veniva a Coverciano, che dovevamo andare a lavorare. Sono d’accordo che i fischi vadano accettati, ma non erano solo fischi: erano molto più gravi e non si potevano accettare».