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15/11/2025 ore 15.41
Sport

Gattuso ringhia contro La Russa: «In Moldova non solo fischi, ma minacce di morte»

Il presidente del Senato critica il “vergogna” del ct ai tifosi. La replica dell’allenatore calabrese: «Non sa cosa è successo quella sera, non l’ha nemmeno vista in tv»

di Redazione
Head coach Italy Gennaro Gattuso of Italy speaks with the media during Italy press conference at Milanello on November 15, 2025 in Cairate, Italy

Alla vigilia della sfida contro la Norvegia a San Siro, il commissario tecnico della Nazionale Gennaro Gattuso alza i toni e replica duramente al presidente del Senato Ignazio La Russa, con cui ormai lo scontro è aperto. Il ct calabrese non ha gradito il rimprovero ricevuto dopo aver stigmatizzato i fischi e i cori di contestazione che avevano accompagnato la prestazione degli Azzurri nella partita di Chisinau contro la Moldova. La Russa lo aveva ammonito: «Non si può dire “vergogna” a uno spettatore che fischia».

La Russa contro il ct della Nazionale Gattuso dopo i fischi in Moldavia: «La gente ha diritto di protestare»

Una frase che, secondo Gattuso, non tiene affatto conto di quanto realmente avvenuto quella sera. E infatti il ct, in conferenza stampa, ha risposto in modo netto: «Rispetto quello che dice La Russa ma non so dove fosse quella sera, sicuramente non era allo stadio e non l’ha vista nemmeno in tv».  

Gattuso è tornato a raccontare il clima vissuto in Moldova, chiarendo che non si è trattato di contestazioni ordinarie. «C’era gente che augurava la morte, c’era gente che diceva che veniva a Coverciano, che dovevamo andare a lavorare. Sono d’accordo che i fischi vadano accettati, ma non erano solo fischi: erano molto più gravi e non si potevano accettare».