Il sogno di Antonio Fuoco diventa realtà, il pilota calabrese debutta in Formula 1 con la Ferrari: «Un premio ai sacrifici della mia famiglia»
A 16 anni dall’ultima volta, un italiano torna su una Rossa in un weekend di F1. Il pilota di Cariati sarà al volante nelle prove libere, affiancando Charles Leclerc nello stesso box
Dopo migliaia di chilometri percorsi come collaudatore, il sogno di Antonio Fuoco diventa realtà: il pilota calabrese, di Cariati, che già da piccolo insieme al fratello Leonardo sognava il volante della Rossa, guiderà ufficialmente la Ferrari nelle prove libere del Gran Premio di Città del Messico. Per Fuoco, 29 anni, il debutto in un weekend di Formula 1 rappresenta un traguardo storico, non solo personale ma anche per il motorsport italiano. Fuoco è infattiil primo pilota italiano a sedersi su una Rossa in un week-end di gara dopo16 anni, l’ultimo fu Giancarlo Fisichella.
Il calabrese, già vincitore della 24 Ore di Le Mans 2024 con la 499P nel mondiale Endurance, prenderà il volante nella prima sessione di prove libere, sostituendo Lewis Hamilton, come previsto dal regolamento che consente a un pilota rookie di guidare almeno una volta in stagione. Sarà l’occasione per raccogliere dati fondamentali per il simulatore Ferrari e per affinare la sensibilità tecnica necessaria a sviluppare la monoposto.
«È un momento che mi riempie d’orgoglio – ha dichiarato Fuoco –. Con Charles Leclerc abbiamo condiviso tante esperienze, prima in Formula 2 e oggi nello stesso box della Ferrari. Sarà sicuramente un venerdì da ricordare, una ricompensa per il lavoro svolto in questi anni al servizio della squadra e un premio per i sacrifici fatti dalla mia famiglia che mi è sempre stata vicina».
Il percorso di Fuoco verso questo debutto è stato lungo e intenso, dalla Ferrari Driver Academy ai test in pista e in simulatore, passando per il mondo GT e il Mondiale Endurance, fino al successo alla 24 Ore di Le Mans: «Essere parte di questo progetto è motivo di grande orgoglio – aggiunge il pilota di Cariati – soprattutto per me che sono italiano e ho sempre sognato di correre con la Ferrari».
Dietro il casco che oggi lo vede protagonista c’è anche una storia di crescita personale segnata da sacrifici e perdita: il ricordo del papà, scomparso improvvisamente, resta un motore silenzioso della sua carriera. Ma ogni chilometro percorso e ogni traguardo raggiunto testimoniano la determinazione di un ragazzo calabrese che ha trasformato la passione in realtà.