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24/04/2025 ore 13.37
Sport

Il Tar del Lazio boccia il ricorso e spinge il Cosenza verso la serie C: «La giustizia sportiva ha operato bene»

Per i giudici del tribunale amministrativo territoriale «l’eventuale sospensione degli atti impugnati non avrebbe un’incidenza rilevante sull’attuale classifica del campionato di serie B». Resta dunque la penalizzazione di 4 punti

di Antonio Clausi

Per il Tar del Lazio, che ha respinto il ricorso del Cosenza Calcio sulla penalizzazione di quattro punti in classifica «risulta essere stata fatta una corretta applicazione di quanto previsto dal Codice di Giustizia Sportiva della Figc». È quanto si legge nell’ordinanza che inchioda la formazione del presidente Guarascio a -8 dalla zona play out e all’ultimo posto in classifica.

Cosenza Calcio, il Tar respinge le richieste dei rossoblù: resta la penalizzazione di 4 punti in classifica

In particolare ha rilevato che, almeno in questa fase preliminare, gli organi preposti hanno agito in modo giusto nell’applicare l’articolo 6. Si tratta della norma che prevede la responsabilità diretta della società anche per comportamenti illeciti compiuti dai propri rappresentanti.

In particolare, non è stato ritenuto sufficiente il fatto che l’illecito sia stato commesso in modo doloso da una singola persona per escludere la responsabilità del club. Inoltre, il Cosenza non avrebbe dimostrato di avere un modello organizzativo capace di prevenire proprio l’illecito contestato.

La richiesta di rinvio bocciata per tutelare il campionato

Il Cosenza Calcio aveva chiesto un rinvio dell’udienza sul ricorso al Tar, in attesa dell’esito delle ultime giornate di campionato, l’ultima prevista per il 13 maggio. Tuttavia, le altre parti coinvolte, tra cui la Figc, si sono opposte, sottolineando la necessità di fare chiarezza rapidamente per non compromettere la regolarità del campionato e dei play-out.

Il Tar ha accolto questa linea, ritenendo che non fosse possibile accogliere il rinvio proprio per l’urgenza e l’importanza di garantire stabilità e trasparenza nella competizione sportiva.

Nel merito, il tribunale ha ritenuto che non ci siano le condizioni per sospendere la sentenza dell’Alta Corte del Coni. Due i motivi principali: in primo luogo, anche senza la sanzione, il Cosenza resterebbe ultimo in classifica e quindi comunque coinvolto nella lotta salvezza. In secondo luogo, la sospensione a pochi giorni dalla fine del torneo potrebbe compromettere il corretto svolgimento del campionato, creando confusione e incertezza perfino sugli spareggi salvezza. «L’eventuale sospensione degli atti impugnati non avrebbe un’incidenza rilevante sull’attuale classifica del campionato di serie B, poiché il Cosenza Calcio rimarrebbe, pur sempre, ultimo in classifica» hanno scritto i giudici.

Dubbi legittimi, ma irrilevanti per il momento

Infine, il TAR ha ritenuto che la questione sollevata dal Cosenza nel ricorso respinto – relativa a un possibile contrasto tra la normativa italiana e i principi europei di tutela giurisdizionale effettiva – sia oggetto di un altro giudizio già in corso presso la Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Tuttavia, questa eventuale incidenza futura non giustifica una sospensione immediata della sanzione. Anche la presunta violazione dell’articolo 13 del Codice FIGC, che potrebbe comportare uno sconto della pena, è stata ritenuta ininfluente ai fini della decisione cautelare, poiché non cambierebbe in modo significativo la situazione in classifica. Ai Lupi, in attesa che Guarascio si rivolga al Consiglio di Stato, non resta che pensare alla Salernitana.