Italia travolgente, Gattuso debutta con un 5-0 all’Estonia: «La dedico a moglie che mi sopporta dal ‘97 e ai miei figli»
A Bergamo gli azzurri dominano e conquistano tre punti pesanti. Il ct calabrese: «Mi sento un peso sulle spalle incredibile, ma sto vivendo un sogno»
Debutto migliore non poteva esserci per Gennaro Gattuso sulla panchina della Nazionale. L’Italia ha superato l’Estonia con un netto 5-0 a Bergamo, iniziando con il piede giusto il percorso di qualificazione ai prossimi Mondiali.
Qualificazioni Mondiali, buona la prima dell’Italia di Gattuso: Estonia battuta 5-0Al termine della gara, il ct calabrese non ha nascosto l’emozione: «La dedico alla mia povera moglie, che mi sopporta dal 1997, dai tempi di Glasgow. So cosa le ho fatto passare da un cambio di panchina all’altro. La dedico anche ai miei figli Gabriela e Francesco, sono persone che amo e che mi fanno stare bene».
Gattuso ha voluto ringraziare anche il pubblico: «Voglio ringraziare questi magnifici tifosi che a fine primo tempo nonostante lo 0-0 non ci hanno fischiato ma ci hanno applaudito, e la società Atalanta per come ci ha accolto da ieri facendoci sentire a casa. Bergamo ci ha aiutato molto, ringrazio chi mi ha dedicato il coro alla fine. Mi sento un peso sulle spalle incredibile, ma sto vivendo un sogno».
Dal punto di vista tecnico, l’allenatore si è soffermato sull’atteggiamento della squadra: «Qualche ripartenza e qualche parità numerica in difesa l’abbiamo dovuta concedere pur di rimanere nella metà campo avversaria, tra costruzione a tre e uso delle fasce. C’è voluto equilibrio pur giocando a campo aperto. Siamo contenti per la prestazione, lo spirito e le giocate di qualità. Ma noi italiani siamo sempre stati maestri nel saper soffrire, nella compattezza, nel saper pedalare. Dopo 17 tiri nel primo tempo in tanti si sarebbero demoralizzati, i ragazzi hanno continuato ad attaccare a testa bassa».
Non è mancata una nota curiosa: «Ero in trance agonistica, giuro che non mi sono accorto nemmeno che la partita fosse stata sospesa per 30 secondi per il telefonino di un addetto ai tabelloni. Forse pensavano che il possessore fosse al bar».
Guardando già al prossimo impegno contro Israele, previsto lunedì sul neutro di Debrecen in Ungheria, il ct non si è nascosto: «Sarà un match totalmente diverso, è giusto che i giocatori sentano pressione, sono due competizioni di fila che prendiamo mazzate nei denti. Ci stiamo giocando molto. Io sono il primo che sente pressioni, mi sento un uomo che ha un peso incredibile, ma è un sogno e devo ringraziare il presidente Gravina e tutti quelli che mi hanno dato questa possibilità. Spero di riuscire a centrare l’obiettivo».
Gattuso ha poi spiegato di aver lasciato maggiore spazio ai giocatori prima del fischio d’inizio: «In questi giorni avevo parlato già troppo, abbastanza da stargli sulle scatole. Ho preferito non uscire nel riscaldamento, mi sono emozionato all’inno. Ma ho poco tempo per emozionarmi, la pressione c’è. La vivo in maniera positiva, e l’ambiente mi piace molto. L’abbraccio con il mio vice mi rimarrà in mente di questa nottata, siamo insieme da una vita, qualche bella legnata l’abbiamo presa. E abbiamo passato qualche sofferenza… ma solo sportiva, le sofferenze vere sono altre».