La Diocesi di Cassano all'Ionio celebra il Giubileo degli sportivi, monsignor Savino: «Sia strumento di educazione»
Significativo il messaggio del vescovo di Cassano in occasione dell’iniziativa: «Quando lo sport cede completamente al denaro rischia di perdere l'anima»
La Diocesi di Cassano all'Ionio ha vibrato di spiritualità e passione sportiva in occasione del Giubileo degli Sportivi, un evento significativo presieduto da Mons. Francesco Savino, vescovo della Diocesi di Cassano all'Ionio e Vicepresidente della Conferenza episcopale italiana (Cei). Questa celebrazione si inserisce in un percorso più ampio che sta caratterizzando la diocesi che sta percorrendo tutte le varie tappe del Giubileo 2025.
Mons. Savino ha espresso profonda convinzione riguardo alle «tappe molto belle, giubilari» che la diocesi sta vivendo, ringraziando per l'attenzione costante verso gli eventi condivisi. Nel suo intervento ai microfoni del nostro network, il Vescovo ha rivolto un messaggio chiaro a tutti coloro che praticano e vivono lo sport: «A tutti gli uomini e donne che fanno sport dico che lo sport è un bellissimo strumento per la cura di sé, ma attraverso la cura di sé dobbiamo anche recuperare belle relazioni con gli altri, dobbiamo curare l'ambiente».
Un punto cruciale della riflessione di Mons. Savino ha riguardato il rischio che lo sport, pur essendo intrinsecamente legato alla salute e al benessere, possa deviare verso una dimensione puramente economica: «In genere lo sport è salute, ma bisogna fare sì che lo sport non diventi solo e soltanto business, affari. Perché, quando lo sport cede completamente al denaro, lo sport rischia di perdere l'anima.» Un monito potente, che invita a non dimenticare i valori fondanti di ogni attività sportiva.
Il Giubileo degli Sportivi è stato, nelle parole del Vescovo, «l'occasione per dire a tutti gli uomini dello sport rimanete fedeli al codice spirituale dello sport, fate dello sport lo strumento di autoeducazione e di coeducazione, fate dello sport anche uno strumento per cambiare ciò che è possibile cambiare e non cedete mai allo sport come idolo, come idolatria.»
Questo evento ha rappresentato un momento di profonda riflessione sulla vera essenza dello sport, richiamando l'attenzione sui suoi valori etici e spirituali. Non solo competizione e risultati, ma anche crescita personale, relazioni umane autentiche e rispetto per il creato. Il messaggio di Mons. Savino risuona come un forte invito a riscoprire lo sport come via per il benessere integrale dell'individuo e della comunità, lontano dalle derive che possono snaturarne la nobile finalità.