Moldavia-Italia 0-2: Gattuso fa scudo ai suoi: «Soddisfatto della squadra. I fischi? Una vergogna»
Il ct calabrese difende i suoi giocatori dopo il successo sofferto in Moldavia e la contestazione dei tifosi: «Partite facili non esistono. Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare»
L’Italia fatica ma porta a casa la vittoria in Moldavia, 2-0 grazie ai gol nel finale di Mancini e Pio Esposito. Una prestazione non brillante contro un avversario modesto, con alcune difficoltà nel trovare varchi.
Qualificazioni Mondiali, l’Italia soffre ma vince in Moldavia: 2-0. Gattuso fa en plein: cinque su cinqueAl termine della partita, il commissario tecnico calabrese ha parlato ai microfoni di Rai Sport, cercando di fare scudo ai suoi ragazzi e di mantenere alto il morale, nonostante i fischi dei circa 500 tifosi azzurri presenti in tribuna: «Che vuol dire non è stata la migliore Italia? – ha risposto Gattuso – . Io ho visto un'Italia che ha giocato con ragazzi che hanno avuto la possibilità, siamo stati là, penso che non hanno mai tirato in porta. Partite facili non esistono, se siete rimasti all'11-1 che ha fatto la Norvegia contro questi qua, non è un problema mio, io sono molto soddisfatto».
«Abbiamo fatto quello che dovevamo fare, abbiamo dato minutaggio ai ragazzi che non giocavano da primo minuto, andiamo avanti, io sono molto soddisfatto. Mi dispiace quello che ho sentito oggi – ha affermato Gattuso – , io penso che sia una vergogna lavorare queste robe qua, però va bene, noi sappiamo quello che dobbiamo fare, l'obiettivo, e andiamo avanti».
Riguardo alle contestazioni dei tifosi presenti in Moldavia, Gattuso ha aggiunto: «Non è il momento di dire ai giocatori di andare a lavorare, è un momento in cui bisogna stare uniti, perché la squadra sta combattendo in campo con le difficoltà, sta facendo quello che deve fare, e venire a giocare fuori casa e sentire 500 e passa tifosi che contestano la squadra, sinceramente non lo accetto, però va bene, noi andiamo avanti perché sappiamo il percorso che dobbiamo fare».