Serie C, Spal ufficialmente fuori. Il Brescia presenta domanda di iscrizione? I verdetti non sono finiti
La SPAL ufficialmente fuori, il Brescia appeso al filo dei ricorsi, ripescaggi che ridisegnano i gironi. E la sensazione che, anche quest’anno, il campionato non vivrà mai una piena normalità.
Anche stavolta la Serie C ha dovuto attraversare un’estenuante corsa ad ostacoli prima di definire il proprio organico. SPAL e Brescia sono le ultime protagoniste di un copione che, ormai da anni, si ripete con inquietante puntualità. Sullo sfondo, ripescaggi, ricorsi e il solito senso di precarietà che accompagna il torneo sin dal primo giorno.
Questa volta il sipario è calato sulla SPAL, clamorosamente fuori dal professionismo. Una società che appena pochi anni fa calcava i campi della Serie A e che ora, dopo settimane di tentativi, ricapitalizzazioni annunciate e piani last-minute, alza bandiera bianca. La Covisoc prima, il Consiglio Federale poi, hanno sancito la sua esclusione: niente Serie C, niente licenza nazionale. Una débâcle tecnica e societaria che si aggiunge alla lunga lista degli ultimi anni.
Ma non è ancora finita. Sullo sfondo rimane il caso Brescia, l’ennesima dimostrazione di come, in Italia, ogni spiraglio normativo venga spinto fino al limite estremo. Dopo la mancata copertura degli stipendi e l’assenza della fideiussione, la società di Cellino, secondo quanto trapela, avrebbe comunque presentato domanda di iscrizione nei termini. Un passaggio che, se confermato, renderebbe la vicenda ancora più paradossale. Il prossimo 26 giugno la FIGC emetterà il previsto verdetto di esclusione, ma da lì si aprirà il consueto percorso dei ricorsi: prima al Collegio di Garanzia, poi eventualmente al Tar. Intanto il Ravenna resta alla finestra: è il primo in lista per essere ripescato, qualora la posizione del Brescia venisse definitivamente respinta. Chi invece resta tagliato fuori dal possibile effetto domino è il Caldiero, che al momento sembra non rientrare nei possibili scenari di recupero.
Intanto, nel silenzio dei comunicati ufficiali, l’organico inizia a prendere forma: Pro Patria riammessa dopo la caduta della Lucchese, Inter U23 già pronta al debutto al posto della SPAL. Tutto normale, o quasi. Perché ancora una volta la Serie C dovrà convivere con l’incertezza per settimane, forse mesi, mentre i gironi saranno stilati tra mille “asterischi”.
Si chiude (per ora) l’ennesimo capitolo dell’infinito romanzo estivo della Serie C. Ma la sensazione reale è che siamo appena all’intervallo. Perché i problemi strutturali restano sempre gli stessi: cambiano i nomi delle società coinvolte, ma l’equilibrio precario del torneo resta una costante. Anche quest’anno il campionato partirà sotto la lunga ombra dei tribunali sportivi. Il tempo passa, il copione resta immutato.