Serie D, il ritiro dell'Akragas scuote il campionato. Facciolo, tecnico della Vibonese: «Una brutta situazione che spero si risolva presto»
Una classifica stravolta, così come il calendario: «Cambiano tante cose, con alcune società che sono penalizzate. Non se ne può più»
di Vincenzo Primerano
Il campionato di Serie D questo week end osserverà il turno di riposo in vista della Rappresentativa per la Viareggio Cup, ma la Vibonese di certo non rimane ferma. Nel pomeriggio di giovedì, infatti, allo stadio Luigi Razza di Vibo Valentia si è disputata un'amichevole tra i rossoblù e il San Nicola Chiaravalle (squadra militante nel campionato di Promozione B). L'incontro è terminato 1-1 con l'iniziale vantaggio di Berardi dopo sei minuti e il pareggio di Buzzi dopo venticinque minuti.
Facciolo, tra sosta e scossoni di classifica
In esclusiva ai microfoni di LaC News24 si è espresso il tecnico Michele Facciolo, con quest'ultimo che ha parlato sia della sosta e soprattutto della rinuncia a proseguire il campionato da parte dell'Akragas che ha stravolto la classifica, soprattutto ai vertici ridisegnando anche alcune gerarchie. Innanzitutto il turno di pausa che arriva proprio nel momento in cui la Vibonese aveva ritrovato la vittoria dopo tre sconfitte consecutive: «Non so dire se la sosta arriva al momento giusto o se spezza la continuità ritrovata, perché a volte dopo la pausa puoi fare sia un risultato positivo che negativo, inoltre riposano tutti. Diciamo che c'è e va accettata, noi cercheremo di mantenere la condizione e da settimana prossima inizieremo a preparare la sfida contro l'Acireale».
La notizia più rilevante, però, è quella riguardante il ritiro dell'Akragas che ha parzialmente stravolto la classifica: «Questo è un discorso troppo lungo da fare. Cambia innanzitutto che c'è una partita in meno, cambia che alcune squadre sono state penalizzate, cambia che quando riposiamo noi o chiunque altro, il turno delle antagoniste può essere agevolato. Insomma, inutile dire che è una brutta situazione e spero si ponga fine al più presto, anche in Lega Pro, perché non se ne può più».