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05/08/2025 ore 19.46
Cronaca

«Corigliano-Rossano non resti un caso isolato»: Rapani chiama a raccolta la Calabria per la riapertura del tribunale

Manifestazione davanti all’ex palazzo di giustizia. Il senatore chiede compattezza politica: «Serve l’impegno di tutti»

di Matteo Lauria

«Il caso Corigliano-Rossano deve diventare un caso Calabria». Con queste parole il senatore Ernesto Rapani, relatore del disegno di legge in Commissione Giustizia e presidente del comitato ristretto, ha aperto il suo intervento davanti all’ex tribunale della città unica. Un incontro pubblico, senza simboli di partito, che ha visto la partecipazione di cittadini, avvocati, amministratori e rappresentanti della società civile. Al centro, la richiesta di riaprire il presidio giudiziario chiuso con la riforma delle circoscrizioni.

Una battaglia che chiama tutti in causa

Rapani ha lanciato un appello trasversale: serve un fronte compatto, oltre le sigle e le appartenenze. «Non è più il tempo dei distinguo – ha detto –. È l’unico caso in Calabria, serve l’impegno di tutti». Ha chiesto a parlamentari, consiglieri regionali e membri del governo di unirsi, perché «solo mostrando unità si potrà ottenere ascolto a livello nazionale». Il senatore ha ricordato che la proposta sarà esaminata da entrambe le Camere, e ha proposto un Consiglio comunale aperto per la prima settimana di settembre, prima della ripresa dei lavori parlamentari. L'obiettivo è approvare un deliberato chiaro e condiviso, da sottoscrivere con tutti i rappresentanti istituzionali: sottosegretari, deputati, senatori, consiglieri regionali. «Anche chi ha annunciato le dimissioni, come il presidente della Regione, dovrebbe esserci. È il momento di capire chi ci mette la faccia».

Nessun attacco diretto al sindaco, ma un richiamo al confronto

Senza mai nominarlo, Rapani ha fatto riferimento al sindaco Flavio Stasi, criticando il metodo usato per gestire un recente dissenso. «Sarebbe bastata una telefonata. Il rispetto istituzionale imponeva un confronto diretto. Non con Rapani, ma con chi siede in Commissione Giustizia e ha il ruolo di relatore». Il disegno di legge prevede la possibilità per il Governo, entro 12 mesi dall’entrata in vigore della legge, di intervenire sulla geografia giudiziaria. «È il nostro articolo – ha spiegato Rapani –. I criteri ci sono, e Corigliano-Rossano rappresenta un caso concreto». Il senatore ha sottolineato il lavoro svolto negli ultimi mesi con chi ha contribuito alla proposta: la riapertura del tribunale, ha detto, non è più un’ipotesi, ma una strada percorribile, se il territorio saprà giocare la partita unito.

La risposta della città

L’incontro si è svolto in un clima di partecipazione e consapevolezza. Molti gli interventi, soprattutto da parte di avvocati e amministratori locali. Il tema è sentito: la chiusura del tribunale ha lasciato ferite profonde. Udienze lontane, tempi più lunghi, costi maggiori. Un peso sulle spalle di chi cerca giustizia. «Non possiamo più perdere tempo – ha concluso Rapani –. A settembre capiremo chi ci crede davvero».